La notizia purtroppo la conoscete già: a Genova è collassato un viadotto dell’Autostrada A10, con numerosi morti e feriti. Se non ve ne ricordate, da qualche anno sono diversi i ponti collassati nel nostro Paese. Un’emergenza silenziosa, della quale non si parla. Ma noi italiani tutto digeriamo e dimentichiamo. E fra qualche giorno torneremo a parlare d’altro
(Nella foto d’apertura una schermata della rete televisiva Rainews24, che ha subito attivato una diretta da Genova)
Sull’Italia dei vacanzieri si è abbattuta oggi la sciagura del Viadotto Morandi, crollato intorno alle 12 sull’Autostrada A10, a Genova. Un viadotto enorme e imponente, che era un po’ il simbolo di Genova. Al momento la conta dei morti e dei feriti non è ancora definitiva; ma il conto pagato è salatissimo, visto il traffico congestionato caratteristico di quell’autostrada.
Avevo percorso quel viadotto tantissime volte, in un’altra vita, quando passavo frequentemente per Genova, in auto. Era impressionante per la sua lunghezza e altezza. Personalmente lo trovavo anche inquietante: sembrava un po’ malmesso, ma questa era solo la valutazione di un profano, nulla di più.
Si resta senza parole di fronte a una sciagura del genere. Si pensa alle persone innocenti, che hanno avuto la sfortuna di incrociare la loro strada con quel viadotto, proprio nel momento del cedimento. Ma sale anche la rabbia, perché di questa Italia delle strade che cade a pezzi non si parla mai.
Ci lamentiamo noi cittadini, si; perché le strade fanno schifo. Si lamentano gli amministratori locali, che dicono di non avere i soldi necessari per le manutenzioni. Ma quello che otteniamo di solito sono solo dei rifacimenti rapidi delle superfici stradali, per tamponare il problema buche. Un make-up dell’aspetto estetico, più che della sostanza. Con risultati che durano brevi periodi anche dal punto di vista dell’esteriorità della strada.
Certo non ci si aspetterebbe il crollo di un viadotto autostradale, visto che le autostrade dovrebbero essere la parte della rete viaria meglio mantenuta e più controllata. Ma sembra anche che quel ponte fosse stato costruito con buoni materiali, e attualmente fosse sotto il controllato dai migliori specialisti del settore. Ma non sta a noi cittadini capire le cause di un fenomeno tragico come questo. Ci saranno le inchieste del caso.
Contano però i numeri della nostra facile statistica. Sapete quanti ponti sono crollati negli ultimi 5 anni in Italia? 9! Nove. A voi sembra normale? Vi sembra una statistica degna di un paese membro del G7?
E quello che più terrorizza è che questi sono “solo” i ponti crollati. Ma vista l’accelerazione del fenomeno negli ultimi anni, viene da chiedersi: quanti sono quelli pericolanti dei quali non abbiamo notizia? E quanti quelli che – malauguratamente – crolleranno? Perché la statistica dei crolli mostra un’accelerazione negli ultimi anni.
2004
15 dicembre – Tramonti di Sopra (PN) – Ponte sul torrente Velia
2013
22 ottobre – Carasco (GE) – Ponte sul torrente Sturla
18 novembre – Strada Provinciale Oliena-Dorgali (NU) – Ponte di Oloè
2014
7 luglio – SS626 Ravanusa-Licata (Agrigento) – Viadotto Petrulla
30 dicembre – Strada Statale Palermo-Agrigento – Viadotto Scorciavacche 2
2015
10 aprile – Autostrada Palermo-Catania – Viadotto Himera
2016
28 ottobre – SP49 Molteno-Oggiono (LC)
2017
9 marzo – Autostrada A14 – Km 235 (fra Camerano e Ancona Sud) – Ponte n° 167
18 aprile – Strada Statale 231 – Santa Vittoria di Fossano (CN)
Nell’Italia che tutto digerisce e dimentica, però, sicuramente anche di questo dramma smetteremo di parlare presto, tornando al consueto atteggiamento fatalista. E fra pochi giorni anche noi dimenticheremo questa sciagura. Fino al prossimo crollo, che ci coglierà – ovviamente – di sorpresa.
MasticAmministratore del forum
Ormai lo sapete tutti: a Genova è venuto giù un viadotto autostradale. Al momento siamo ad almeno 20 morti e diversi feriti.
Le polemiche già impazzano, anche se qualche esperto esterno dice che il ponte era sotto il controllo dei migliori specialisti.
C’è però una statistica che con la freddezza dei numeri ci racconta una realtà inaccettabile: 9 ponti crollati negli ultimi 5 anni. Con un’accelerazione degli eventi che non sembrerebbe essere casuale.
Eppure se parliamo di strade ne parliamo sempre noi utenti, lamentandoci per le buche. Il tema non sembra invece essere nell’agenda del mondo politico, che ci parla sempre d’altro. E noi dimentichiamo, e ci abituiamo a vivere in una situazione da terzo mondo
La cosa è molto semplice. Le opere fatte con calcestruzzo armato hanno una durata di 50 anni secondo calcoli dell’epoca. Ad oggi abbiamo ponti appesantiti da guardarail più pesanti, tir con capacità di carico superiore a 50 anni fa, traffico molto più intenso. Ci dobbiamo meravigliare che non ne cadano di più a mio avviso. Inoltre autostrade per l’Italia non sta sicuramente monitorando come si deve la situazione…in compenso al casello si fanno puntualmente pagare cifre assurde che gli permettono introiti incredibili. Mi auguro che quanto detto dal ministro delle infrastrutture ossia di chiedere conto fino all’ultimo centesimo a questi criminali.
Inoltre fino a quando sarà possibile fare aste al ribasso per gli appalti di manutenzione le tragedia sono destinate ad aumentare!
Il Morandi era un ponte altamente pericoloso, quando passavi con l’auto sentivi le oscillazioni, ma se per caso ti dovevi fermare per la coda, al passaggio di qualsiasi Tir sulla corsia opposta erano scossoni.
E’ tutto il giorno che sono stranito, c’è differenza quando tocca alla tua terra una tragedia immane del genere.
🙁
MasticAmministratore del forum
Qualche giorno dopo sta venendo fuori che la pericolosità del Morandi probabilmente era nota. L’inchiesta di Gatti su L’Espresso è molto ben documentata. Soprattutto mette in mostra che oggi qualcuno dovrebbe indagare su se stesso.
E allora, lasciamo queste pastoie alla Magistratura, che ovviamente è già al lavoro.
Piuttosto, studiando la materia, ho trovato un problema tecnico che potrebbe rendere insicuri molti ponti. Un motivo di più per chiedere che facciano veramente manutenzione stradale e prevenzione, senza limitarsi ai proclami. Ne parlo nell’articolo appena lanciato, dove -ovviamente nel piccolo di Netbikers…- butto lì anche una proposta: dovrebbero rimangiarsi quella enorme cavolata dello spezzettamento della rete stradale, data in concessione agli enti locali. Parlano di nazionalizzare le autostrade (e oggi ci sono in giro autorevoli pareri che spiegano quanto la cosa sia poco possibile), ma potrebbero pensare subito a tornare al gestore unico delle strade extraurbane.
QUI il mio articolo. Dite la vostra
Come detto da Multistrangola sono ponti già vecchi e pensati per il traffico dei tempi.Unisci l’età+i carichi maggiori e l’incuria e purtroppo la frittata è fatta…
MasticAmministratore del forum
Si, però le inchieste de L’Espresso -che cita documentazione ben precisa, non sentito dire- stanno mettendo in mostra una realtà ben diversa dal fatalismo dei ponti arrivati a cosiddetta fine vita. 70 anni per un ponte non sono tanti. Soprattutto non possono essere tanti per un ponte di quella portata.
Sapevano da anni, e hanno sottovalutato il pericolo. E lo sapevano sia quelli di Atlantia sia quelli del MIT. Questo sta venendo fuori. Si sarebbero potuti fare interventi manutentivi, si sarebbe potuta fare una viabilità alternativa, si sarebbe comunque potuto limitare il traffico su quel ponte, come si fa usualmente. Invece sembra che anche gli esperti che da una parte hanno appurato le criticità della struttura, dall’altra non hanno fatto nulla per evitare che succedesse la tragedia successa. Che poteva anche andare peggio.
Non è un caso…
Il territorio e tutto quello che serve al paese deve tornare ad essere gestito e controllato dallo Stato
Il miraggio del privato-è-bello-e-funziona è morto con l’imprenditoria moderna a partire dai furbetti del quartierino
“eh ma tutto quello che è statale va in malora !”
Dipende da noi,siamo noi lo stato,e siccome non ci può essere un controllore per ogni controllato che almeno non ci tocchi pagare e piangere per essere sfruttati dal privato !
Stavolta sono con i cialtroni al governo,togliamo (se ci riescono eh….) il controllo ad Atlantia del nostro patrimonio viario e spendiamo su mille piccoli cantieri piuttosto che su poche grandi opere inutili,sempre che non rimangano chiacchiere propagandistiche
E Gli architetti lasciamoli alle sculture,se ci vogliono ponti di ferro ben vengano,la torre Eiffel è ritta da 150 anni ed in un anno fu tirata su,brutta ma funzionale come tanti ponti nel mondo
MasticAmministratore del forum
Guarda Franco, io sarei uno statalista, lo sai. Però indipendentemente che un bene come le autostrade sia gestito da un privato o dallo stato, qui abbiamo il medesimo problema, che si chiama corruzione. Che si chiama mancanza di controlli.
Negli anni sono stati depauperati i meccanismi di controllo democratico dello stato.
Un qualcosa che a chi vuole lucrare in maniera disonesta, torna molto utile. Perché sa benissimo come muoversi. Gli esempi sono infiniti.
Comunque, a parte che togliere le autostrade ad Atlantia non appare così facile, se pure fosse bisognerebbe negoziare. Perché oggi togliere loro il giocattolo dopo che ci hanno lucrato senza farci risarcire, sarebbe oltremodo stupido. Meglio costringerli a sanare la rete a spese loro, con opportune commissioni di controllo serie.
Poi, se proprio si vuole tornare alla gestione statale (nazionalizzate sono già nazionalizzate, perché sono rimaste di proprietà dello Stato da sempre), prima di lanciarsi serve un piano. Perché non è proprio facile facile accollarsi quella rete dopo averne delegato la gestione a soggetti terzi per decenni.
Si parla di attrezzature, protocolli di gestione, personale, investimenti, contratti da stipulare. E anche soldi da investire. Perché se entrano nel calderone attuale e poi scontano la mancanza di budget o -peggio- debbono cedere parte dei loro utili per ripianare altre situazioni… finisce che diventano come tutte le altre strade.
Ce li siamo posti questi problemi prima di…? Non è che, al di là dei proclami, sarebbe più semplice sfruttare una situazione di forza dello Stato (indebolita dal crollo in borsa indotto anche da un paio di cretini che non sanno lavorare in silenzio, ma che debbono per forza fare proclami al popolo) per rinegoziare la concessione e poi prevedere un serio meccanismo di controllo???
Comunque, per la cronaca, quello che è stato chiamato come l’avvio della procedura di annullamento della concessione, altro non è che la prima lettera di contestazione. Il primo passaggio fondamentale che mancava, come scritto due giorni dopo il crollo dal Sole 24 Ore. Repubblica ha pubblicato il testo della lettera spedita da Conte ad Atlantia. Leggerla chiarisce bene la distanza fra le dichiarazioni dei due vicepremier e quello che è realmente fattibile.
non è proprio facile facile accollarsi quella rete dopo averne delegato la gestione a soggetti terzi per decenni.
rinegoziare la concessione e poi prevedere un serio meccanismo di controllo
Infatti,altrimenti sarebbe cosa fatta da decenni visto cosa prevedeva la concessione “originale”
Ma dico io,siccome ci vogliono più controllori che controllati ed anche loro sono sottoposti alle sirene del malaffare,e siccome strade ed autostrade passano sul territorio,è così utopistico gestirle come da Titolo V dalle Regioni attraversate ? E’ così illusorio spezzettare per territorio e con questo spezzettare controlli e responsabilità ?
Perchè il dubbio rimane se l’A22 ha viadotti secondo le moderne tecniche meccaniche,e sottolineo meccaniche e non artistiche,e la A18 e A20 in Sicilia,per non tirare in ballo la Salerno Reggio nemmeno le strisce d’emergenza ?
Come per la sanità,la rete viaria dovrebbe essere controllata e gestita dalle amministrazioni locali sotto la supervisione,questa si perchè divisa in 20.dello stato
I controlli da stato centralista sul territorio non funzionano,men che meno da privati
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