Incentivi moto subito in fumo: che beffa!

Ormai lo saprete: 3 ore e 45 minuti sono stati sufficienti il 25 maggio per esaurire i 10 milioni di euro appostati per il 2022 dal Governo quale incentivo per le moto con motore termico. Il bilancio non può che essere fallimentare. Ma perché il Governo ha fatto un provvedimento così stupido? E cosa si può imparare da questa vicenda?

C’è stato molto clamore negli ultimi due mesi intorno agli incentivi governativi per il rinnovo del parco circolante. A fianco di una incentivazione per i mezzi elettrici, l’esecutivo ha proposto un’incentivazione anche per l’acquisto di veicoli con motore termico. Per le moto sono stati stanziati 10 milioni di euro. Una cifra ridicola, considerando i numeri del mercato. Infatti sono durati 3 ore e 45 minuti. Diversa la situazione per le due ruote elettriche, per le quali sono stati stanziati 15 milioni, e al momento in cui scriviamo ne restano 9,2.

Eppure le aziende di settore avevano avvisato a più riprese il Governo che sarebbe stato un flop, e che non volevano assolutamente questi incentivi.

Per il 2022 ormai è andata. Restano 5 milioni di euro stanziati in maniera analoga per il 2023, e altri 5 per il 2024. La speranza è che il Governo accetti di spostarli sull’elettrico, un settore che, al contrario del termico, ha bisogno di essere spinto perché decolli.

Nel frattempo, cosa si può imparare da questa vicenda?

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1) Sbagliato annunciare in anticipo questa operazione

Di questa incentivazione si parlava quasi da due mesi. Perché la notizia era stata lasciata filtrare. Il risultato è stato bloccare il mercato. Chi è il fesso che compra la moto a prezzo pieno se aspettando un po’ può avere un’agevolazione di 2500 euro, alla quale si aggiunge anche un 5% estorto al concessionario? Solo chi non sa che stanno per arrivare gli incentivi.

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2) Studiare il mercato prima di proporre iniziative

Per le moto con motore termico erano stati messi a bilancio 10 milioni di euro. Considerando un importo pari a 2500 euro per moto, bastava una semplice divisione per capire che si trattava di finanziare l’immatricolazione di 4-5 mila pezzi. Peccato che nel solo mese di aprile siano stati venduti 12mila moto e scooter. Insomma, in pochissimi hanno vinto una lotteria che ha permesso loro di avere uno sconto potenzialmente del 45% sul prezzo di listino della moto! Ma sono pochissime persone rispetto alla totalità del mercato.

Qualcuno sta già attendendo il 1° gennaio per i prossimi 5 milioni?

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3) Ascoltare chi opera sul mercato

Confindustria ANCMA ha più volte ribadito al Governo di non volere quei 10 milioni. Ha chiarito che gli incentivi fatti in questo modo sarebbero stati addirittura dannosi. Peccato che i tecnici e i ministri dei 4 dicasteri firmatari del provvedimento non abbiano sentito ragioni, andando avanti con il loro inutile e dannoso progetto.

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Perché?

A questa domanda probabilmente nessuno sa rispondere. Perché il Governo è andato avanti di testa sua? Probabilmente perché hanno ritenuto importante poter annunciare gli incentivi, piuttosto che ascoltare gli operatori del settore. Questa è l’unica motivazione plausibile (ma non condivisibile) che viene in mente.

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E ora?

Ora torniamo a parlare di moto. La tempesta è alle spalle, le vendite ripartiranno. Anche se abbiamo perso una parte della stagione migliore, quella nella quale si concentrano la maggior parte delle vendite annuali.

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