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Marquez deve tornare a vincere

Prosegue l’incredibile spirale negativa di Marc Marquez, il pilota della MotoGP più forte degli ultimi anni. A tenerlo fermo oggi è il riaffacciarsi di un problema neurologico, ma qualcosa sembra essersi rotto nel suo equilibrio. A volte anche i cannibali come lui hanno bisogno di supporto per tornare vincenti

I guai di Marc Marquez sono iniziati domenica 19 luglio 2020 a Jerez, nel gran premio inaugurale della stagione. Al 3° giro era in testa, quando un dritto lo ha fatto retrocedere in 16a posizione. A quel punto ha iniziato a rimontare velocissimo, umiliando gli altri piloti in gara. Al 21° giro era di nuovo terzo, al 22° metteva la ruota posteriore su un striscia di vernice, innescando un high-side. Nella caduta la ruota anteriore della sua moto gli fratturava l’omero destro.

Sin qui un incidente sui generis per un pilota. Se non fosse che Marc e il team manager Puig hanno tentato il rientro in gara solo 5 giorni dopo, sopravvalutando la placca in titanio messa a bloccare l’osso. Invece la placca non ha tenuto, e Marc è dovuto tornare in sala operatoria. Poi è venuta l’infezione dell’osso, con il rischio di perdere il braccio.

Marc è riuscito a tornare in gara solo nel terzo gran premio del 2021, a Portimao. Nel corso dell’anno vincerà 3 gare (strepitoso in Germania sull’asfalto bagnato!), ma salterà anche le ultime due prove per un infortunio in fuoristrada durante un allenamento, che fa riaffacciare la diplopia, la visione doppia, un problema di origine neurologica di cui il campione spagnolo aveva già sofferto.

Ed ecco che Marc ha saltato i primi test postcampionato, quelli nei quali si definisce la moto dell’anno successivo. Così quest’anno è tornato in gara, per la prima volta, con una moto non sviluppata sulle sue indicazioni. Infatti è una moto meno ostica per gli altri piloti Honda. Ma meno amichevole per lui, che dice di non “sentire” l’anteriore.

Nel warm-up del gran premio inaugurale rimedia però un nuovo high-side. Due settimane dopo, a Mandalika, in Indonesia, colleziona 4 cadute. L’ultima, ancora un high-side, nel warm-up, lo fa dichiarare unfit per la gara.

Il resto è storia recente: si è riaffacciata la diplopia. E con essa tanti dubbi sulla salute di Marc Marquez.

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Marc marquez Honda MotoGP

Il Marquez di oggi cade troppo

Dubbi, dubbi, dubbi. Ce ne sono sulla sua salute e sulla capacità di recupero. Ma ce ne sono ancora più grossi sul Marquez pilota. Troppo incline alla caduta, senza peraltro mettere in mostra la superiorità di una volta. Si, oggi Marc Marquez sembra essere un “normale” pilota MotoGP, di quelli che viaggiano a ridosso del gruppetto dei primi, ma cade troppo.

Cosa succede Marc? A dire le cose come stanno è stato John McGuinness, la leggenda del TT. Sarà perché dopo aver vinto 23 TT puoi permetterti di dire quello che vuoi, sarà perché ha 49 anni ed è prossimo al ritiro (sembra che correrà ancora solo quest’anno). Il veterano delle pericolosissime corse su strada è quello che ha detto le parole più sensate e sinceramente preoccupate per Marquez.

Intervistato da Motor Cycle News ha detto che qualcuno dovrebbe parlare con Marc. Perché qualcosa si è rotto in lui, e 4 cadute nello stesso fine settimana sono troppe. Guida sempre sopra al limite, come del resto faceva anche prima – ha detto McGuinness – ma ora cade. Peccato, e qui è la frecciata del campione inglese, perché nel suo team sembra che la priorità sia quella di farlo risalire in sella prima possibile.

Ha ragione McGuinness? Relativamente al comportamento della Honda non lo sappiamo. Ma ci azzecca quando dice che bisognerebbe dire a Marquez di rallentare, di non aver fretta di tornare quello di prima. Perché non è spingendo oltre il limite che si risolvono i problemi. Ammesso che Marc riuscirà prima o poi a risolverli. Di certo oggi il campione sembra disorientato. Tanto da fare tenerezza.

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Un pilota così non può diventare “normale”

Ve lo ricordate Marc Marquez? Quello che nel 2012 a Valencia in Moto2 fu retrocesso all’ultimo posto in griglia di partenza e nei primi giri superò tutti gli altri piloti come birilli, andando a vincere.

Lo stesso che al debutto in MotoGP fece tantissimi complimenti a Valentino Rossi, dichiarandosi suo ammiratore. Salvo poi metterlo in difficoltà in gara. E poi vinse il 2° gran premio della stagione. E il titolo mondiale nell’anno del debutto. Marc Marquez, che nel 2014 vinse le prime 10 gare del campionato, costringendo tutti gli altri piloti a correre anche psicologicamente per il 2° posto, perché lui, Marc, faceva un altro sport.

Marquez ci ha abituato a vedere cose incredibili in pista; dalla velocità pura ai recuperi della ruota anteriore con il gomito. Lui, che teorizzava che bisogna cadere per imparare a riconoscere il limite, ma che spesso si teneva su con il gomito. Quello amato e a volte odiato da tutti.

Oggi lui, che ha vinto 8 mondiali (6 in MotoGP), e che stava iniziando il 2020 da dominatore, sembra un pulcino spaurito nel box. Da due anni è improvvisamente diventato una comparsa occasionale del grande show.

Forza Marc, ti vogliamo ancora fra i migliori della MotoGP. Non perché tu serva al Campionato, che fortunatamente va avanti benissimo. Ti vogliamo ancora fra i migliori perché per anni ci hai fatto saltare davanti alla TV con i tuoi numeri incredibili, con la tua superiorità. E non è giusto che un campione come te finisca così. In una spirale negativa iniziata per un banale omero rotto. Quando stavi, tanto per cambiare, dominando in pista.

Forza Marc!

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Marc Marquez
Dal profilo Twitter del campione, i suoi allenamenti per destrezza e coordinazione

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