Video – La rinascita della Suzuki RGΓ 500 di Randy Mamola
Un video ufficiale della Suzuki, per raccontare lo smontaggio integrale e la ricostruzione della moto che nel 1981 ha dominato il Campionato Mondiale 500 Gran Prix. E al lavoro ci sono gli stessi tecnici di allora. 40 anni dopo
Che siate giovani o anzianotti, prendetevi 20 minuti per vedere questo video realizzato dalla Suzuki. Guardatelo con calma, soppesate i particolari se siete appassionati di corse, gustatevi i dettagli se siete malati di meccanica. Emozionatevi.
C’è una moto da corsa leggendaria che viene smontata integralmente 40 anni dopo, per essere ricostruita. È la Suzuki RGΓ 500 XR35, con la quale nel 1981 corse Randy Mamola nel Campionato Mondiale 500 Grand Prix. La stessa con la quale, nel medesimo anno, Marco Lucchinelli vinse il titolo iridato.
Una moto da leggenda, perché aveva introdotto il motore 4 in quadrato, con 2 alberi motore e l’ammissione a disco rotante. Perché era leggera e raggiungeva i 130 cavalli con un peso di 115 chili. Con lei vinsero il mondiale Barry Sheene (2 volte), Marco Lucchinelli e Franco Uncini.
E l’emozione non si ferma qui. Gli 8 uomini che si vedono al lavoro sulla moto sono 8 vecchietti. Gli stessi che 40 anni fa hanno creato e gestito quel capolavoro sulle piste, portandolo alla vittoria.
E allora c’è da perdersi a guardare le loro mani capaci e sicure. C’è da perdersi a sentirli parlare, come quando Takayuki Suzuki, ex ingegnere motorista, ammette di aver dimenticato le specifiche, le tolleranze di alcuni componenti; e dice di aver avuto timore di sbagliare nella ricostruzione del motore, perché persino i due alberi motore avevano tolleranze differenti fra loro.
La Gamma dell’81 era una moto tirata al massimo, e per vincere i tecnici di Hamamatsu sono riusciti a far funzionare il motore con una miscela particolarmente magra. Ma avevano problemi di detonazione, e 40 anni dopo, smontando il motore, hanno sorriso nel riconoscere i pistoni con il cielo danneggiato da questo fenomeno.
E poi il magnesio, quel magnesio di cui tanto si vociferava allora, perché era un metallo nobile e difficile da utilizzare che ancora nessuno usava. Ora il motore è compromesso dal magnesio ossidato in profondità della pompa dell’acqua. Ed ecco un lavoro di ricostruzione con l’alluminio.
Prendetevi 20 minuti per vedere questo video. Io, che pochi anni dopo ho avuto l’enorme fortuna di guidare una moto strettamente imparentata con questa, grazie a Roberto Gallina che me l’ha affidata a Misano Adriatico per una prova, l’ho già visto due volte. E fra poco lo riguardo!
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