Vi racconto la mia 1000 Sassi
Il racconto della partecipazione a uno straordinario evento fuoristradistico non competitivo, che ci ha portato sui più begli sterrati toscani
di Riccardo Confalone
Cos’è la 1000 Sassi
La “1000 SASSI”, per citare il sito dell’organizzatore, è un evento di mototurismo adventouring (quindi con moto di oltre 150 kg) non competitivo, autorizzato dalla Federazione Motociclistica Italiana, sulle strade sterrate più belle e panoramiche della Toscana, quelle strade poco conosciute per “unire in un meraviglioso percorso” la possibilità di attraversare i borghi medioevali, visitare antiche cantine e godere della cucina tipica toscana. Insomma, una grande viaggio-avventura, un’esperienza unica ed emozionante che resterà per sempre nel tuo cuore.
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Chi siamo e cosa ci facciamo alla 1000 Sassi
Io sono Riccardo Confalone. Stradista, pistaiolo e viaggiatore, nonché titolare di un’autoscuola nella quale mi occupo soprattutto di patenti moto. Quindi in realtà c’entro poco o nulla col mondo offroad, ma una congiunzione di fattori mi ha fatto decidere di partecipare, col mio amico Luigi Varone, a questa 1000 Sassi 2023 nella giornata del 27 Maggio, alla cosiddetta One Day.
Innanzitutto il fuoristrada ha sempre esercitato su di me una certa attrazione, anche se non l’ho mai praticato veramente, se non per qualche sporadica gita con quei matti di Biker Adventure Roma che sul gruppo facebook ogni tanto organizzano qualche grufolata in allegria. E un paio di uscite didattiche con monocilindrici specialistici.
La seconda motivazione è che l’evento è stato organizzato da due miei amici di cui parlerò dopo.
In ultimo volevo testare una Honda Transalp 600 che sto restaurando dopo anni di oblio, preparandola nello specifico per eventi adventouring come questo, quindi con allestimento da fuoristrada anche impegnativo, quanto meno per un neofita come me, ma che, ahimé, è ancora lungi dall’esser pronta.
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Le nostre moto
La moto su cui ho ripiegato è stata quindi una Honda Transalp 650, la “Pora Transalp” (pora = povera in romanesco). “Pora” deriva dal fatto che sopporta praticamente qualsiasi uso: cittadino, extraurbano, fuoristradistico quando serve. Si è sobbarcata viaggi intercontinentali caricata con due persone, tre valigie e borse varie tra serbatoio e paracarena. Mi porta in vacanza in Italia e all’estero (soprattutto Grecia, ma anche Corsica, Albania e Turchia) da circa 12 anni. Un vero mulo che non ha mai battuto ciglio!
Per la 1000 Sassi l’ho dotata di un kit enduro che prevede un treno di gomme Heidenau K60 Scout, una corona con due denti in più, un pignone con un dente in meno, paracarene Givi con faretti, cupolino basso, specchi ripiegabili e pedane in acciaio da fuoristrada. Portatelefono robusto in metallo per leggere le tracce gpx e griglia parasassi per il faro. Ovviamente via il bauletto. Al suo posto una borsa morbida. L’assetto però è da viaggio, calcolato per un peso di circa 400 kg, con un mono WP ed una forcella con molle Wilbers progressive. Vabbè, pazienza, rimbalzerò un po’.

La pora Transalp
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Luigi resuscita la sua SUZUKI DR 350 del 1997 ferma da anni. Un bel tagliando e via. Le gomme sono un po’ datate ma per l’offroad non è un grosso problema. Partecipa alla categoria Moto Vintage che gli consente di partecipare con un monocilindrico relativamente leggero. Si rivelerà un’ottima moto, soprattutto nei passaggi più difficili. Partiamo col furgone ed il viaggio per Arezzo viene fatto così in pieno relax.
Arriviamo venerdì sera tardi a verifiche già chiuse. Cortesemente ci viene concesso di sbrigare le formalità l’indomani prima del via.

Il nostro furgone e le nostre due moto già “adesivate” e pronte a partire
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L’evento
La 1000 Sassi è il prodotto della mente di Daniele Alessandrini e Luca Viola. Due persone che conosco da oltre 20 anni. Ho lavorato con loro e per loro, quindi ero sicuro che l’organizzazione sarebbe stata di rilievo. Sono professionalmente vulcanici, pignoli ma anche profondamente appassionati di moto. Hanno una enorme esperienza nell’approntare eventi per le due ruote, che vanno dal Trofeo Amatori alla 20000 Pieghe per Daniele con il Motoclub Motolampeggio. Dai corsi di guida sportiva e sicura in pista, strada e fuoristrada passando per l’organizzazione di viaggi in Africa per Luca con il Motoclub Runxfun. Due spacciatori di sogni motociclistici, a cui mi sento vicino lavorando anche io nel settore moto, con la mia motoscuola. L’espressione stupita, soddisfatta ma anche sorridente e riconoscente è la stessa quando si tratta di portare a termine un impegnativo evento motociclistico, un tratto impervio in fuoristrada o, più alla base, imparare ad andare in moto e conseguire l’agognata patente. E ancora c’è lo spirito di gruppo, l’amicizia, la solidarietà ed il reciproco aiuto in caso di bisogno e che è alla base dell’andare in moto. Nel fuoristrada poi tutto questo viene enfatizzato dalla maggiore propensione ai guai che c’è nel muoversi su fondi naturali. Forature, rotture, ma anche solo condividere cibo e da bere è qualcosa che si apprezza moltissimo quando ci si muove fuori dall’asfalto.
Due amici coi quali ho condiviso molti bei momenti della mia vita. Spettacolari gite su strada, mangiate colossali, primi approcci nel fuoristrada. Viaggi e risate dormendo nei posti più impensati.
Non potevo mancare, anche se per un solo giorno.

Daniele Alessandrini, Luigi ed io “in TV”
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L’idea della 1000 Sassi, secondo Daniele, è quella di un evento di introduzione al fuoristrada. Niente passaggi complicati, se non quando esiste comunque una alternativa più semplice. La difficoltà di chi partecipa alla tre giorni è decrescente. Il primo giorno è quello più “impegnativo”, l’ultimo quello più “tranquillo”. Sono previste, come detto, varianti “hard” per i monocilindrici ma fattibile, con un po’ di malizia, anche dai bicilindrici. Una formula intelligente che va ad intercettare i possessori delle moto maxienduro e crossover buone un po’ per tutti i fondi, adatte insomma anche a muoversi su sterrati e affini. Insomma si tratta di BMW GS nelle varie versioni di cilindrata ed allestimento, delle Honda Africa Twin e Transalp di ogni cilindrata e anno, delle vendutissime Benelli TRK, delle Aprilia Tuareg o anche Caponord Rally, delle KTM Adventure in tutte le sue declinazioni, delle Morini X-Cape, delle Guzzi V85 Enduro. Oltre al caleidoscopio di altre moto presenti e passate, bicilindriche o anche mono se Vintage (oltre 20 anni) o Storiche (oltre 30 anni). Negli eventi adventouring la FMI peraltro consente alle ragazze di partecipare con qualsiasi moto nell’ottica di aumentare il bacino di partecipanti del gentil sesso.

Una Transalp 600 molto offroad
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Aprilia Tuareg 660, nuova Transalp 750 già kittata offroad ed un Fantic Caballero. Esempi di moto diverse ma adatte alla 1000 Sassi
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Una dakariana Cagiva Elefant con motore Ducati
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Per tutti la raccomandazione è quella di avere pneumatici adatti (almeno 50% strada e 50% off), stivali rigidi che consentono di stare comodamente in piedi ed anche proteggere in caso di caduta, ed in generale un abbigliamento protettivo adeguato. Un corso di offroad di almeno un giorno per chi non ha esperienza su fondi naturali è un’altra raccomandazione importante. Altro consiglio è quello di avere delle camere d’aria di scorta, in modo che in caso di foratura l’assistenza al seguito possa intervenire utilmente e senza perdere troppo tempo. Oltre a quella meccanica con auto fuoristrada 4×4 equipaggiate, è prevista l’assistenza medica con autoambulanze anch’esse a trazione integrale. Nell’ottica di non lasciare nessuno da solo in caso di guasti o peggio, di infortuni. Inoltre le posizioni in tempo reale di tutti i partecipanti sono monitorate con l’app Whip Live, obbligatoria da installare. Che, alla bisogna, è utile anche per leggere le tracce gpx fornite dall’organizzazione. Io ho preferito usare l’app GPX Viewer.

La partenza della One Day
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Io, Luca Viola che fornisce delucidazioni sull’app GPX Viewer e la traccia da lui creata e Luigi
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Il percorso e lo svolgimento della nostra 1000 Sassi
Per chi ha fatto la Explorer da 3 giorni il percorso è:
25 Maggio; Arezzo – Assisi Km 265
26 Maggio; Assisi – Arezzo Km 275
27 Maggio; Arezzo – Arezzo (giro ad anello) Km 200 che è pure il percorso della One Day a cui abbiamo partecipato.

La traccia del terzo giorno e della One Day, leggermente modificato per le piogge dei giorni precedenti
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Il tracciatore dei percorsi è, appunto, Luca Viola di Runforfun.it , che con la sua esperienza è riuscito non solo, con un lungo lavoro iniziato l’anno scorso, a definire tre percorsi a difficoltà decrescente, percorrendo personalmente diverse strade (tutte aperte regolarmente al traffico veicolare), ma si è dovuto sobbarcare un lavoro extra nei giorni immediatamente precedenti per sostituire alcuni tratti dove il fango dovuto alle copiose piogge aveva reso impraticabili o poco sicure le tracce inizialmente definite. Purtroppo non ho potuto percorrere le tracce del 25 e 26 Maggio ma i partecipanti che ho sentito mi sono sembrati entusiasti. L’ultimo giorno è stato, come detto, quello meno impegnativo con diversi tratti asfaltati. Per i più avventurosi ci sono state le varianti hard che abbiamo fatto anche noi, seguendo il consiglio di Luca che le ha definite fattibili per quelli con la mia esperienza. Evidentemente o si ricordava male la mia attitudine al fuoristrada o la difficoltà del percorso. Opto per la prima ipotesi. A Luca voglio dire grazie per il notevole c@l* che ho fatto soprattutto nel primo tratto della variante hard! La pora transalp a momenti ci lascia le cuoia. Mi appoggio pure dentro una siepe nel tentativo di arrampicarmi su una salita impestata fatta di vari strati di roccia sedimentaria di qualche milione di anni, che se ci fosse stato Alberto Angela lo avrei trovato con la piccozza a cercare fossili! Ad un certo punto raccolgo pure uno col BMW GS 1250 che mi aveva appena passato a vento e che evidentemente si sentiva Chris Birch. Nessun problema per Luigi che sale con la sua capretta con fatica ma senza grossi intoppi.

La capretta
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Pausa doverosa e scambio di opinioni e complimenti dopo il tratto hard più difficile del 3° giorno
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La ricompensa, solo per chi è riuscito a percorrere la variante hard, è stata raggiungere l’evocativo Cippo Meoni, in onore del grande pilota toscano vincitore due volte della Dakar.

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Considerazioni finali
L’impegno nel portare a termine la variante hard, non ha inficiato l’apprezzamento per 1000 Sassi, che per il resto è scorsa via piacevolmente rivelandosi una bellissima scoperta. Bei panorami, e luoghi dove quasi niente è cambiato dal medioevo. Avessimo guidato un carretto, ci saremmo sentiti Troisi e Benigni in “Non ci resta che piangere”. Siamo usciti fuori traccia quando abbiamo intercettato con lo sguardo torri o casali per raggiungere i quali bastava deviare di poche centinaia di metri. Essendo un evento senza tempi da rispettare (formula azzeccatissima), la libertà di deviazioni o di soste era massima.
E’ bella la strada, è bella la pista, ma un evento del genere, con l’oculata scelta di percorsi scorrevoli e panoramici da percorrere senza fretta, dove c’è sempre qualcosa che attrae l’attenzione, che ti consente di fermarti nella natura, magari condividendo con altri un panino in mezzo al bosco, una bevuta ad una sorgente, la sorpresa per un animale incontrato, ti porta in un’altra dimensione. Questo non può far altro che rafforzare la consapevolezza di guidare un veicolo fantastico, con il quale nessuna esperienza sensoriale è preclusa. E di sentirci, ancora di più, dei privilegiati.
Un’esperienza che consiglio di fare a tutti coloro che intendono aumentare il proprio bagaglio motociclistico, sia quello tecnico che quello emozionale.
Viva la moto, viva la 1000 Sassi!
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Into the wild
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Siamo a Frittole?
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Io e la statua Meoni a Castiglion Fiorentino, opera dello scultore Lucio Minigrilli
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Un’altra bella Cagiva Elefant – Ducati e quattro chiacchiere nel bosco
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Caballero in bucolica. Scatto Fotografica Sestriere
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Spettacolare foto dal drone. Scatto Fotografica Sestriere
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Passaggio nel fango di una Guzzi. Scatto Fotografica Sestriere
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Passaggio nel bosco. Scatto Fotografica Sestriere
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Scatto Fotografica Sestriere
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Maglietta e medaglia della 1000 Sassi
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Il mitico staff