Per la manutenzione stradale mancano i soldi. Un ritornello che sentiamo da anni, e che giustifica lo stato pietoso (e pericoloso) della nostra rete viaria. Ma quanti soldi? E perché? Domande alle quali ha risposto la Fondazione Filippo Caracciolo dell’ACI, con uno studio
(La foto d’apertura è di David Shankbone)
Nei giorni scorsi l’ACI ha diffuso una statistica sugli investimenti necessari per una corretta manutenzione delle strade extraurbane secondarie.
Ho letto il loro comunicato stampa con imbarazzo: servirebbero 6,1 miliardi di euro l’anno, ma l’Italia ne investe a malapena mezzo. 500 milioni di euro
E mi è tornato in mente il racconto di un amico meccanico, che era andato dal gommista per far raddrizzare un paio di cerchi, e si è sentito dire che doveva tornare dopo 10-12 giorni. C’era la fila di cerchi storti da aggiustare!
Del resto, è notizia già di qualche anno fa che una nota casa di pneumatici – si parla di auto – ha equiparato l’Italia ai paesi africani, inviando qui le medesime gomme irrobustite che mandano lì, per fare fronte alle tante buche.
Tutto questo a noi motociclisti è ben chiaro, visto il successo che stanno avendo le endurone stradali. E anche nel mio caso, la Suzuki V-Strom 1000 che sto usando in questi giorni è più divertente dell’Aprilia Tuono di mia proprietà, sulle strade disastrate che ci ritroviamo.
A riportare l’attenzione sulla necessità di curare le strade secondarie ha pensato l’ACI, come detto, attraverso uno studio della sua Fondazione Filippo Caracciolo. La presentazione è stata fatta nei giorni scorsi a Genova, città simbolo della pessima manutenzione stradale che caratterizza il nostro Paese.
“Un primo importante risultato emerso dalla ricerca – si legge nel documento di sintesi –, riguarda la grave carenza di dati e informazioni in possesso degli Enti gestori circa la consistenza stessa e lo stato del loro patrimonio viario. Gli stanziamenti degli ultimi anni sono stati progressivamente ridotti, senza che vi fosse, quantomeno a livello centrale, una reale stima dei fabbisogni”.
In pratica non sappiamo in che condizioni sono le nostre strade, e gli investimenti per la manutenzione sono stati tagliati alla cieca, senza nessuna idea di cosa sia realmente necessario e di quali tagli fossero praticabili!
“Il metodo quali-quantitativo, messo a punto dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università Roma Tre, – si legge ancora – ha consentito di calcolare in 6,1 miliardi di euro i fabbisogni standard della manutenzione della nostra rete extraurbana secondaria: 4,4 mld per la manutenzione straordinaria, 1,7 mld per quella ordinaria, a una media di 46mila euro per chilometro all’anno”.
E quindi, la facile conclusione: “rapportando il valore del fabbisogno annuo della manutenzione agli investimenti stimati degli scorsi 10 anni, se ne ricava che l’emergenza infrastrutturale in cui versa il nostro Paese è dovuta a mancati interventi per 42 mld di Euro. A questo punto, per raggiungere il fabbisogno standard occorre incrementare la spesa di 5,6 mld l’anno”.
E se qualcuno dovesse avere dubbi sull’opportunità di intervenire, la Fondazione Caracciolo aggiunge anche un calcolo dei benefici che potrebbero essere attesi da questo investimento.
Nel dettaglio, i 5,6 miliardi di euro in più l’anno potrebbero portare un incremento del PIL dello 0,9%, per 16,2 miliardi di euro. E 120mila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, con una riduzione del 3-4% della disoccupazione.
Perché investire sulle strade non significa solo ridare linfa alle ditte e ai tecnici che si occupano di manutenzione. Piuttosto sarebbe un volano per l’economia, con un tessuto di aziende che avrebbero tutto da guadagnare da una migliore viabilità stradale. Senza contare il risparmio in termini di costi sociali indotto dalla diminuzione degli incidenti che si otterrebbe.
Aggiungiamo qualche altra cosa? Vogliamo guardare solo fin dove arriva il nostro naso, e non ai vantaggi economici a lungo termine né alla diminuzione degli incidenti? Allora consideriamo che solo i danni riportati dai veicoli a causa delle buche, sono una continua tassa occulta per tutti noi. Forse ci hanno tagliato delle tasse locali (forse?), ma poi spendiamo anche di più per la necessità di riparare i mezzi che si rompono spesso.
A questo punto la domanda classica: cosa può fare concretamente il cittadino?
Due cose. La prima: farsi fare un verbale delle forze dell’ordine ogni volta che ha un incidente o danno causato da una buca, per chiedere il risarcimento all’amministrazione responsabile della strada. E in questo saremo al vostro fianco con un nuovo servizio che annunceremo a giorni.
La seconda: ricordarsi di chi ha fatto cosa quando andiamo a votare. Basta seguire un po’ la cronaca politica, possibilmente su più fonti, per sapere come stanno le cose e decidere chi votare.
Alcuni precedenti articoli:
Caduta o danno da buca? Facciamoci risarcire!
La gestione del patrimonio stradale va ripensata
Dossi non a norma? Chiediamo di essere risarciti
Home › Forum › Dossi non a norma: facciamogliela pagare!
- Questo topic ha 25 risposte, 15 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 7 mesi fa da
MT.
MasticAmministratore del forum
Questa discussione è stata originariamente aperta per essere collegata a un articolo sui dossi stradali non a norma. Successivamente è stata collegata ANCHE a un articolo su come chiedere risarcimento per i danni da buca. Articolo che trovate cliccando QUI
Ho aperto il mio articolo raccontando di una notte, quando sono volato (in alto) su un dosso rallentatore appena costruito, non a norma per la pendenza della rampa, non segnalato e invisibile.
Non sono caduto, ma mi sono incazzato. E il giorno dopo sono tornato a fotografarlo, ma… l’avevano verniciato.
Avete anche voi storie di dossi maledetti?
Condividetele qui, perché c’è modo anche (in caso d’incidente) di chiedere un risarcimento all’ente proprietario della strada.
Qui il mio articolo
Ho un appello! Non sono riuscito a trovare una foto bella per l’apertura del pezzo. Domani esco, la faccio e sostituisco quella pubblicata. Ma… se avete per caso una foto a tema, mandatemela subito (mastic@motoskills.it), grazie!!!
AnonimoInattivo
Qualche mese fa volevo proprio fare alcune riflessioni sui dossi artificiali, cosiddetti rallentatori di velocità. Ne stanno sorgendo in quantità e ogni sindaco pensa che, se non ne autorizza una certa quantità, di non essere un buon sindaco. Però la legge è chiara ed i dossi possono essere installati a determinate condizioni e su certe tipologie di strade. E allora i sindaci che fanno? … gli attraversamenti pedonali, in sostanza rallentatori con meno vincoli. E così assisti anche a dei controsensi, attraversamenti pedonali su strade con in un solo lato il marciapiede e sull’altro il …. niente!
E intanto le palle soffrono (non è un eufemismo) e l’inquinamneto aumenta con la frenata prima del dosso e la successiva accelerata subito dopo.
Rileggerò con calma appena posso :- argomento interessante viste le astrusità che si vedono per le strade.-
lampsssss
aquilasolitaria
Si Si…anche io qualche caso limite ce l’ho in mente…appena posso vi aggiorno.
Cheers
Qualche anno fa,in periferia a Verona,a pochi km dal centro di notte hanno montato due rallentatore a poche decine di metri uno dall’alto tra due curve a 90°….
alle 7.30 della mattina successiva ci ha lasciato le penne un motociclista che quella strada la faceva tutte le sante mattine x andare al lavoro.
Erano talmente ripidi e “secchi” che il primo lo ha balzato in alto e il secondo lo ha fatto volare contro un pilastro del cancello di una proprietà…
Caio limite lo capisco, ma da noi non li segnalano bene come fanno in altri stati Europei…che magari come rallentatore usano delle gicane con fioriere o cose simili…
Poi dopo lo spiacevole fatto… sono stati rimossi e sostituiti con due molto piu distanti e fatti come dio comanda.
Come spesso accade in tutte le cose… da noi se non ci scappa il moto non si risolve.
Il problema è riuscire a misurare il dosso!!! 😀
Io preferisco non commentare.
A volte sogno di diventare sindaco e come primo atto in assoluto far togliere tutti i dossi dalla città, tutti, nessuno escluso.
Sono inutili, pericolosi e fonte inesauribile di inquinamento.
Mi taccio, sono già incazzato…
qui a Spezia nelle vicinanze degli alloggi dei sottoufficiali della marina, quando piove e fa freddo sulla sommità dei dossi artificiali l’aria è più rarefatta e spesso ci nevica
AnonimoInattivo
qui a Spezia nelle vicinanze degli alloggi dei sottoufficiali della marina, quando piove e fa freddo sulla sommità dei dossi artificiali l’aria è più rarefatta e spesso ci nevica
Ah!Ah!Ah! … bellissima
Io li odio con tutto me stesso, specie quelli in Corsica :-\ su uno non segnalato fra San Florance e Bastia,
sono letteralmente volato…e le due bottiglie di Passito e Patrimonio che avevo nel (pardon) bauletto sono andate in frantumi.
Ci sarebbero gli estremi per aprire un contenzioso internazionale.
MasticAmministratore del forum
Ho integrato inserendo anche un articolo su come chiedere risarcimento in caso di incidente o danno da buca. Lo trovate in home page o cliccando QUI.
Resta l’invito a tutti voi che leggete a contribuire con le vostre storie ed esperienze. Sperando che risolvano prima possibile lo stato VERGOGNOSO delle nostre strade
MasticAmministratore del forum
Date un’occhiata a questo articolo e…
…no comment
Le strade di tutto il nostro Paese sono sciaguratamente a pezzi. Vero, i soldi non ci sono e qualora lo fossero, il patto di stabilità ne impedisce in gran parte l’uso, a meno che non ci passi il Giro d’Italia o non arrivi una qualche personalità… Chiudere le strade per ragioni di sicurezza (lo prevede anche la Costituzione), senza passare magari per lo stato di emergenza, significa peggiorare la situazione, perché gli esercizi commerciali non sono raggiungibili e quindi un’intera economia, già provata, rischia di collassare. Non conosco la realtà abruzzese: in Toscana forse andiamo un pochino meglio, ma ci sono comunque buche ovunque, tranne che in autostrada. Non so, forse servirebbe una risposta formale delle autorità… Ora, con questa ordinanza, loro sono formalmente liberi da responsabilità in caso di incidente…
Certo che dopo un inverno ricco di precipitazioni atmosferiche e repentini cambi di temperatura ritrovarsi con la maggior parte di strade tutte rotte non è molto bello specie che le casse di comuni ed enti sono sempre più a secco.
Credo che non abbiano avuto altra scelta che interdire il transito agli utenti più deboli della strada per pararsi nuovamente il c*lo dopo gli assurdi limiti di velocità, effettivamente è una brutta cosa non poter transitare su strade che si prestano al mototurismo visto che siamo obbligati a pagare una tassa di possesso alle regioni e un assicurazione
Ora qualcuno inizia a capire quanto sia importante pagare le tasse per il bene comune
Si la politica è infame,come infami sono chi ne approfitta
Ricordo chi rideva pensando agli affari in arrivo col terremoto dell’Aquila, è pur vero che comunque ha problemi più grossi da risolvere del transito dei motocicli, ma è una spirale perversa in cui il primo che fa un passo in avanti il resto viene a cascata
Amatrice e circondario sarà nelle stesse condizioni immagino
@ zio franco …. cosa intendi per <Ora qualcuno inizia a capire quanto sia importante pagare le tasse per il bene comune> ? Le tasse si son sempre pagate e gli evasori son sempre stati perseguiti a norma di legge.
Se le entrate non son sufficienti è perchè sono spese male .- Non sarà mica colpa del cittadino se non ci sono i soldi per riparare le strade …
Macchè scherziamo ? Ci sono evasori ? E’ colpa di una politica permissiva che permette agli evasori di farla franca.-
MasticAmministratore del forum
Aquila, sarei completamente in disaccordo con te, se non fosse per la tua ultima frase, che invece riassume bene un pensiero che evidentemente condividiamo.
Credo che l’Italia abbia due problemi. Uno è quello degli sprechi e delle ruberie, l’altro è quello di una quota altissima e unica in Europa di evasione fiscale. A me ziofranco ha fatto venire in mente una frase criticatissima perché incompresa di Padoa Schioppa: le tasse sono bellissime. La gente non ha capito il senso di quella frase; che è molto nelle parole di ziofranco.
Poi avevo scritto un papiro che ho cancellato, perché quando parto non mi fermo più! 🙂
Lo so … Riccardo … che ci sarebbe un poema da scrivere sull’argomento. E qui in poche righe ci si può soffermare solo su alcuni punti, e non sempre fulcro della situazione, che tra l’altro possono essere interpretati in modo fuorviante. Io non mi soffermo sull’artigiano che evade; mi soffermo sui soldi del MOSE di Venezia …. mi soffermo su linee ferroviarie inutili come la Sacile > Gemona che fan viaggiare treni vuoti … insomma sulle cattedrali nel deserto che ormai sono edificate su tutto il territorio italiano e non solo al sud .- E la colpa non è dei cittadini ma dei nostri politici che pensano più allo sgabello da riscaldare che ai problemi del nostro paese. Però purtroppo si son persi i valori del preoccuparsi nel governare … si festeggia se si vincono le elezioni e francamente non capisco come si possa festeggiare nella preoccupazione che ci dovrebbe essere nell’essere chiamati a governare.-
sempre con lampssss ….almeno dimentichiamo e ci rilassiamo.
aquilasolitaria
Ne hanno appena installati 2 qui ad Appiano G. in zona centro sportivo La Pinetina(dove si allena una squadra di calcio di serie A).Secondo me sono a meno di 20m l’uno dall’altra e controllerò se sul cartello riporta che sono 2 in sequenza.
MasticAmministratore del forum
Per rimanere in tema, a Roma c’è un forte aumento degli incidenti da buca, che nel 2018 hanno originato almeno (almeno) 153 morti. Avete letto bene.
QUI l’articolo di Repubblica (ispirato dal Codacons, che pensa anche a una class action) che ne parla
Il tema è serio, il Codacons invece non mi ispira alcuna fiducia.. ormai manca solo la class action contro le vacche per eccessiva flatulenza e poi le hanno fatte tutte!
MasticAmministratore del forum
Il tema è serio, si. Sin troppo. Difficilissimo da affrontare, perché c’è un problema oggettivo, che è la mancanza di fondi. E, indipendentemente dalle ragioni della mancanza di fondi, bisogna farci i conti.
Sul Codacons ovviamente non mi pronuncio. Tra l’altro, sono in un’altra associazione di tutela dei consumatori, come credo sia noto.
All’ordine del giorno anche l’Armadillo,prodotto dall’azienda Campana Road Safety e installato per la prima volta in prossimità di un bivio pericoloso

Insieme ai 250 km (sic !) del guard rail con certificazione di sicurezza stradale Iso 39001
Mancano solo 837.243 km ed abbiamo finito 🙁

Ciao,
C’è qualcuno che viene in soccorso degli automobilisti per richiedere un rimborso dovuto a un dosso non segnalato (e secondo me troppo alto) o bisogno fare tutto da soli ?
MasticAmministratore del forum
Può provare con le associazioni di tutela dei consumatori.
Noi stiamo per lanciare una partnership con uno studio legale di Roma che offre assistenza.
Intuisco che si parla di auto, ma la convenzione che stiamo facendo riguarda i lettori di Motoskills, quindi… se interessato, mandi una mail a info@motoskills.it. E vediamo se riusciamo da subito ad aiutare 🙂
MTPartecipante
Qualche giorno fa sentivo da un programma di radio1 che mi pare, nella nuova finanziaria, sarebbe stato inserita la possibilita di costruire dossi o rialzi per passaggi pedonali o rallentatori e relative dimensioni
Questo se ho capito bene, perché qualsiasi rialzo della sede stradale, ad eccezione dei rallentatori, quelli in plastica gialli e neri per capirci, sarebbero illegnali, quindi vanno rimossi anche se segnalati, e i relativi danni sempre a carico dei proprietari della strada.
Purtroppo quando ho cambiato canale ne stavano già parlando, quindi non sono riuscito a capire bene il tutto, era comunque il programma della Falcetti, sotto inchiesta
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