Sentenza sul Tutor: brevetto copiato, va disinstallato!
La Corte d’Appello di Roma ha riconosciuto valido il brevetto della società Craft Srl per la misurazione della velocità media dei veicoli e intimato alla Società Autostrade di rimuovere e distruggere i Tutor. Cosa che le Autostrade faranno entro tre settimane, lasciando nel frattempo attivo il sistema attuale. Ma la vicenda non è finita: già annunciato il ricorso in Cassazione
La Corte d’Appello di Roma ha stabilito che la Società Autostrade deve rimuovere tutti i Tutor, perché il loro uso costituisce violazione di brevetto industriale. Le Autostrade ribattono che entro tre settimane sostituiranno le apparecchiature attuali con altre differenti, pagando la penale di 500 euro al giorno stabilita dal Tribunale per ogni giorno di ritardo.
Lo faranno per continuare a tenere attivo un sistema che dal 2004 ha portato alla riduzione del 70% dei morti sulla rete dove è installato.
Nel frattempo la Società Autostrade farà anche ricorso alla Corte di Cassazione, perché sostiene di non aver violato alcun brevetto.
Dunque, per noi utenti sembra cambierà poco. Il sistema di controllo della velocità media su tratti determinati di autostrada continuerà a funzionare, anche nel periodo necessario alla sostituzione degli apparecchi.
La vicenda parte da lontano. Dal 1999, quando Romolo Donnini, titolare della Craft Srl di Lucolena (FI), una piccola società informatica toscana, ha brevettato un sistema di misurazione della velocità media dei veicoli. Lo propose anche alla Società Autostrade, che non si dichiarò interessata; ma che nel 2004 presentò il SICVE, sistema informativo per il controllo della velocità, che tutti conosciamo come Tutor.
La Craft, convinta che quel sistema avesse troppe analogie con il suo brevetto, fece causa alla Società Autostrade all’inizio del 2006. Da allora ci sono stati quattro gradi di giudizio, con la Cassazione che nel 2015 ha respinto il ricorso delle autostrade sulla nullità del brevetto, rimandando a un nuovo processo d’appello. Proprio quello che ora ha dato torto alla Società Autostrade e del quale oggi è stata depositata la sentenza. A darne notizia è stata l’edizione toscana del quotidiano La Repubblica, che avrebbe letto anche la sentenza depositata.
La Corte d’Appello avrebbe dunque riconosciuto la validità del brevetto, ma avrebbe anche negato alla Craft qualunque indennizzo, perché non ci sarebbe stato alcun arricchimento da parte della Società Autostrade nell’uso del Tutor.
Ma non è finita qui: ora si torna in Cassazione, con un nuovo ricorso da parte delle Autostrade.
Questo il comunicato emesso in data odierna dalla Società Autostrade per l’Italia
Roma, 10 aprile 2018 – Il Tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l’Italia, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale.
La decisione di oggi della Corte d’Appello di Roma, che ha stabilito che i Tutor costituirebbero una forma di violazione del brevetto della Craft, sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio.
Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane.
La decisione della Corte d’Appello di Roma riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema.
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