Quaderni di tecnica – 5 – il raffreddamento
Il nostro @lukethebike, apprezzato tecnico e collaudatore presso la Honda Europa, negli anni ha curato una serie di corsi tecnici per concessionari e officine autorizzate. Si parla di Corso Base di Manutenzione, Corso Telaio e Corso Iniezione. Ora ha deciso di riprendere in mano quel materiale e di proporre una rubrica fissa su Motoskills.it
(Nella foto d’apertura uno splendido esemplare di motore raffreddato ad aria, il 6 cilindri in linea dell’Honda CBX-1000 – foto Stahlkocher)
Di Lukethebike (in collaborazione con Riccardo Matesic)
Si chiamano motori endotermici. A combustione interna. Sono i motori che utilizziamo abitualmente sulle nostre moto e auto. A meno di essere già passati all’elettrico.
Producono “lavoro meccanico” dall’energia che ricavano convertendo il calore generato dalla combustione del carburante. Non tutto il calore generato da tale processo può però essere utilizzato per dare potenza al nostro motore. Il rendimento di un motore a benzina può arrivare al massimo al 25%. Il restante calore generato dalla combustione va disperso. E, anzi, c’è del calore ulteriore da smaltire, generato dagli attriti meccanici. Ecco allora l’esigenza di dissipare il calore in eccesso.
Di questo ci parla Lukethebike in questa puntata del suo corso base di manutenzione, con questa serie di slide.
Si comincia con qualche nozione di fisica!

Ed ecco schematicamente rappresentato un motore a combustione interna, con riportate le temperature tipiche delle varie zone e dei vari componenti.

Il primo sistema di raffreddamento adottato sui motori a combustione interna fu quello ad aria, tuttora in uso in alcune applicazioni. Si tratta del tipo di raffreddamento più semplice, ma ha dei limiti. Non consente rapporti di compressione troppo elevati, ed è poco stabile nelle temperature, dipendendo dalla quantità di aria che attraversa le lamelle: poca quando la moto è ferma, molta quando si viaggia in velocità.


Così nel tempo si è passati al raffreddamento a liquido, che richiede l’adozione di componenti aggiuntivi, come il radiatore, le tubazioni, la pompa dell’acqua, la vaschetta d’espansione e il termostato. Ma offre capacità di dispersione del calore addirittura quadruple rispetto al raffreddamento ad aria. E diversi altri vantaggi.



La pompa di circolazione del liquido refrigerante è un componente di primaria importanza in un circuito di raffreddamento. Trova posto a lato del motore, in diverse posizioni in funzione dello schema del propulsore, per non aumentarne troppo la larghezza.



Esiste poi una terza via, il raffreddamento aria-olio. La casa che ne aveva fatto una bandiera era la Suzuki, con i suoi quattro cilindri frontemarcia ad alte prestazioni. Oggi è ancora utilizzato su alcune moto di categoria differente.


Il termostato è quel componente che blocca la circolazione del liquido nel circuito di raffreddamento quando il motore è freddo. Succede al primo avviamento del mattino, velocizzando il raggiungimento rapido della temperatura d’esercizio, ma anche quando si viaggia con climi particolarmente rigidi.

Rosso, azzurro, ultimamente giallo. I liquidi di raffreddamento si distinguono per colorazioni e di norma non vanno mischiati. Qual è il migliore? Chiedetelo a Lukethebike!
