Un dato agghiacciante, presentato nell’apertura del comunicato stampa con il quale ACI e Istat hanno presentato i dati sull’incidentalità stradale del 2017. Sono cresciute le moto in circolazione? Si. Sono cresciute le percorrenze? Si. Ma il dato resta comunque negativo e una riflessione s’impone. Perché qualcosa di profondo sta cambiando nella mobilità sulle strade italiane
Motociclisti a Roma per il funerale della giovanissima Elena Aubry, morta su una buca in via Ostiense
Nel 2017 sulle strade italiane hanno perso la vita l’11,9% in più di motociclisti rispetto al 2016. Fanno 735 persone, contro le 657 dell’anno scorso. Dodici mesi fa avevamo cantato vittoria, per una riduzione della mortalità del 15% nella nostra categoria. Quest’anno torniamo a fare i conti con una forte crescita. Che al di là del dato umano, pesantissimo, pone degli oggettivi problemi: aumento dei costi assicurativi, politiche di controllo e a volte repressione dei motociclisti. (Tra l’altro sembra che la campagna dei Carabinieri Forestali mirata alle moto si stia estendendo anche ad altre regioni, come ho scritto in altro articolo)
Una riflessione s’impone, perché -evidentemente- qualcosa di grosso è cambiato. E dobbiamo prenderne atto.
Probabilmente ci sono dei pericoli nuovi, che dobbiamo imparare a riconoscere, prevedere e fronteggiare
Un dato che colpisce dal comunicato stampa di quest’anno è che per la prima volta la fascia d’età più a rischio non è più quella dei giovani. I ragazzi sono più a rischio d’incidenti, ma quelli che stanno morendo maggiormente sulle strade sono gli anziani. I 75-79enni. Seguiti dagli uomini fra i 50 e i 54 anni. E da quelli fra i 45 e i 49. Per le donne, la fascia d’età più a rischio è quella delle 80-84enni. Stiamo invecchiando! L’Italia è un paese di vecchi. E i vecchi, si sa, spesso sono rincoglioniti. Sono anche legittimati a essere rincoglioniti; a differenza dei rincoglioniti da smartphone, che non riescono a staccarsi dal cellulare quando guidano.
Ecco, un pericolo in aumento, che tutti conosciamo ma che continuiamo a sottovalutare, è questo: ci sono i rincoglioniti. E non a caso nel comunicato ACI/Istat fra le cause d’incidente sulle strade extraurbane si parla di “guida distratta o andamento indeciso”: causa presente nel 20,1% degli incidenti. 1 su 5!
Dobbiamo fare i conti con questa realtà, e ridurre la velocità, drizzando le antenne, ogni volta che passiamo vicino a un altro veicolo
Poi c’è lo stato delle strade. E tutti starete pensando alla buca che vi fa cadere. Alla voragine nascosta dalla macchina che vi precede. E magari all’impossibilità di mantenere una distanza di sicurezza, perché appena vi distanziate dal veicolo che vi precede, subito da dietro qualcuno vi supera e si mette davanti, annullando la vostra distanza di sicurezza. Si, tutto purtroppo vero. Anche con tristi casi di incidenti mortali dovuti proprio al pessimo fondo stradale. Ma questa volta si parla d’altro.
Quante volte vi è capitato di spaventarvi per un’auto che all’improvviso sembra venirvi addosso, costringendovi a cambiare traiettoria o a frenare, perché sta evitando una buca vista all’improvviso? A me tante. Ed è un pericolo con il quale fare i conti
Abbiamo nuovi incidenti, e nuove modalità di traffico. Strade da terzo mondo, e un parco circolante in costante aumento. Dobbiamo imparare a fare i conti con tutto ciò. Ne va della nostra sicurezza.
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E ora il testo del comunicato stampa ACI/Istat. Traete le vostre conseguenze e commentate pure liberamente sul Forum
ACI-ISTAT Incidenti stradali 2017: più morti (+2,9%), meno incidenti (-0,5%) e feriti (-1%) Stabili i feriti gravi. Costi sociali 19,3 miliardi di euro, pari a 1,1% del PIL
Morti: Anziani (75-79 anni) prime vittime: 7,8% del totale. Aumentano motociclisti (+11.9%) e pedoni (+5,3%). Diminuiscono ciclomotoristi (-20,7%) e ciclisti (-7,6%), stabili gli automobilisti (-0,4%). Crescono i decessi su autostrade (+8%) ed extraurbane (+4,5%), diminuiscono negli abitati dei grandi Comuni (-5,8%). Mobilità in ripresa.
Roma, 23 luglio 2018 – Italia 2017: aumentano i morti (3.378 contro i 3.283 del 2016: +2,9%), diminuiscono incidenti (174.933 rispetto ai 175.791 dello scorso anno: – 0,5%) e feriti (246.750 erano 249.175 nel 2016: -1%), stabili i feriti gravi (oltre 17.000: 5 ogni vittima, 68% uomini, 32% donne). Scende da 5,3 a 5,1 il rapporto feriti gravi/decessi, mentre i costi sociali sono stimati in 19,3 miliardi di euro (1,1% del PIL nazionale).
Sono i dati essenziali del Rapporto ACI-ISTAT, diffuso, anche quest’anno, con largo anticipo – grazie ad una migliorata tempestività nella rilevazione – per supportare decisioni mirate ad assicurare maggiori livelli di sicurezza stradale e maggiore sensibilizzazione a comportamenti di guida responsabile, alla vigilia delle giornate da “bollino nero” dell’esodo estivo.
“Rispetto allo scorso anno registriamo, purtroppo, un aumento delle vittime sulle nostre strade – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – dopo la flessione del 2016, forse complice anche il positivo contesto economico associato alla crescita delle prime iscrizioni e delle percorrenze. La rete viaria nazionale è davvero vasta, in molti casi obsoleta, non aggiornata nei sistemi di sicurezza passiva quali guard-rail, asfalto e aree di sosta. Mi auguro che a breve venga avviato un piano strategico di riordino dell’intero sistema infrastrutturale, nelle città così come per le grandi arterie. Un contributo fondamentale per la sicurezza – conclude Sticchi – potrebbe essere fornito dagli ADAS, tanto che l’ACI auspica da tempo la loro obbligatorietà su tutti i nuovi modelli”.
“In un quadro di generale miglioramento della sicurezza stradale a livello europeo, registriamo in Italia un aumento delle vittime sulle strade, un numero di feriti gravi ancora troppo alto e l’obiettivo vision zero per i bambini a tutt’oggi lontano. In questo scenario, il bisogno di conoscenza circa l’incidentalità stradale, le sue determinanti e l’impatto sulla vita delle persone e la società rende centrale il ruolo della statistica pubblica. Numerose le azioni messe in campo e i risultati raggiunti: l’uso integrato di dati da indagine e da fonte amministrativa, sperimentazioni condotte su big data – un vero valore aggiunto alle fonti tradizionali di dati – analisi basate su informazioni geo-riferite sempre più complete. Infine un’attività inter-istituzionale sempre più importante rende possibile una migliore interpretazione del fenomeno e un disegno più accurato degli interventi di prevenzione” – afferma il Presidente dell’Istat, Giorgio Alleva.
CHI? Anziani tra 75/79 anni prime vittime; bambini in diminuzione La fascia d’età più a rischio risulta essere quella degli anziani tra 75 e 79 anni (263 morti: 7,8 % del totale); per gli uomini si rilevano picchi per le età 50-54 e 45-49 (217 e 211) e 80-84 per le donne (56). Nel 2017 si sono registrate 6 vittime in meno tra i bambini 0-14 anni (43 rispetto ai 49 dell’anno precedente: -12,2%), ma siamo ancora molto lontani dall’obiettivo “vision zero” stabilito dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2020. Tra tutti i conducenti coinvolti in incidenti, è particolarmente alto il numero di giovani tra 20 e 29 anni (19,3%) ma si registrano proporzioni elevate anche tra i più anziani. Tra questi ultimi, peraltro, è notevole la quota di quanti perdono la vita nell’incidente. Il rischio di rimanere coinvolti in un incidente risulta più elevato tra giovani e giovanissimi e inizia a decrescere solo dopo i 25 anni di età, per poi tendere ad aumentare nuovamente dopo i 70 anni.
Aumentano pedoni e motociclisti; diminuiscono ciclomotoristi e ciclisti L’aumento dei morti ha riguardato in modo particolare i pedoni (600; +5,3%) e i motociclisti (735; +11,9%), che si confermano tra le categorie più a rischio. Gli utenti vulnerabili nel complesso rappresentano circa il 50% dei decessi (1.681 su 3.378). Nel 2017 si sono registrate 1.464 vittime tra conducenti e passeggeri di autovetture (-0,4%), 254 tra i ciclisti (-7,6%), 92 tra i ciclomotori (-20,7%).
DOVE? Aumentano i morti su autostrade ed extraurbane, diminuiscono nei grandi Comuni Nel 2017 è diminuito il numero di incidenti su alcune arterie (130.461; -0,5% su strade urbane; 35.077, -0,7% su quelle extraurbane), mentre è aumentato in autostrada, (9.395; +0,4%), analogamente sono diminuiti anche i feriti in città e sulle strade extraurbane (174.612 e 56.294 rispetto a 176.423 e 56.962 del 2016, pari a -1%, e -1,2%). Crescono, invece, (+8,0%) i morti su autostrade (incluse tangenziali e raccordi) e strade extraurbane (+4,5%), mentre diminuiscono (-5,8%) quelli all’interno dei centri abitati dei grandi Comuni.
PERCHÉ? Prime cause: distrazione, mancata precedenza e velocità elevata Distrazione, mancato rispetto della precedenza o del semaforo, velocità troppo elevata si confermano le prime tre cause di incidente (complessivamente il 40,8% delle circostanze). Tra le altre cause più rilevanti: distanza di sicurezza (21.463), manovra irregolare (15.932), comportamento scorretto del pedone (7.204): rispettivamente il 9,6%, il 7,1% e il 3,2% del totale. Sulle strade urbane la prima causa è il mancato rispetto di precedenza o semafori (17,1%), seguito dalla guida distratta (14,6%); su quelle extraurbane la guida distratta o andamento indeciso (20,1%), velocità troppo elevata e mancata distanza di sicurezza (14,6% per entrambi).
Violazioni principali: velocità, segnaletica e cinture di sicurezza/seggiolini Sostanzialmente invariate anche nel 2017 le principali violazioni al Codice della Strada sanzionate dalle Forze dell’Ordine: al primo posto il superamento dei limiti di velocità (2.843.552, +6,9%), seguita dall’inosservanza del rispetto della segnaletica (391.369, +7,8%), dal mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini (202.993, +3,4%) e ai ciclisti per comportamenti errati (+3,8%). Segno meno per le sanzioni relative al mancato uso di lenti o l’uso improprio di telefoni cellulari o cuffie (145.815, -8,0%) e quelle elevate ai pedoni (3.191, -12,1%).
QUANDO? Agosto mese più pericoloso I mesi estivi si confermano il periodo con il maggior numero di incidenti e vittime. Agosto è il mese più pericoloso per il numero di incidenti gravi in tutti gli ambiti stradali (2,3 morti ogni 100 incidenti), maggio, giugno e luglio quelli con più incidenti nel complesso, sulle strade urbane maggio e giugno (12.359 e 12.505), 4.383 e 4.633 incidenti a giugno e luglio su quelle extraurbane. Febbraio è il mese con il minor numero di incidenti (11.493) e morti (199). Di notte (tra le 22 e le 6 del mattino) si registrano il 10,5% degli incidenti e il 20,2% dei morti. Nel complesso delle ore di buio (comprese tra tramonto e alba), invece, accadono circa il 27% degli incidenti.
Aumenta la mobilità In ripresa la mobilità: lo scorso anno le prime iscrizioni di veicoli sono aumentate del 7% rispetto al 2016, mentre il parco veicolare dell’1,7%. Cresciute anche le percorrenze autostradali: +2,2%, con oltre 84 miliardi di km percorsi.
Home›Forum›Dati ACI/Istat 2017: forte aumento della mortalità stradale dei motociclisti
Questo topic ha 18 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 2 mesi fa da MT.
Oggi sono usciti i dati sull’incidentalità stradale 2017. Motociclisti all’indice: +11,9% dei morti su strada. QUI la mia personalissima analisi. Non è detto che io abbia ragione. E mi riservo di studiare tutti i dati appena possibile.
Controtendenza,sembra,i dati del 2017 secondo Istat,una volta tanto con dati tempestivi,pur contraddittori nel senso percepito comune
I decessi aumentano del 2,9%, i sinistri calano dello 0,5%. Forte incremento di vittime fra i motociclisti e pedoni (+11.9% e +5,3%). Crescono i decessi su autostrade (+8%) ed extraurbane (+4,5%) e diminuiscono negli abitati dei grandi Comuni (-5,8%). In calo le multe per cellulare al volante
Grave come dicevamo poi la situazione di motociclisti e pedoni: i primi hanno contato 735 vittime (+11,19%), i secondi 600 (+5,3%), Gli utenti vulnerabili nel complesso rappresentano circa il 50% dei decessi (1.681 su 3.378)
Interessanti i numeri per età,esiste un fattore maggiore di rischio per gli under 25 (grazie ar c@**o dico io,si muovono di più i giovani e giovanissimi chiaramente) e gli over 70 (grazie al rincoglionimento senile,penso sempre io)
Il rischio di rimanere coinvolti in un incidente risulta più elevato tra giovani e giovanissimi e inizia a decrescere solo dopo i 25 anni di età, per poi tendere ad aumentare nuovamente dopo i 70 anni”.
Segno meno per le sanzioni relative all’uso improprio di telefoni cellulari o cuffie (145.815, -8,0%)
E qui m’indigno,è palese che il perchè sta nei controlli,nel diminuito o mancato uso dei controlli,una volta digerita la novità,perchè non ci credo che l’uso improprio sia diminuito,proprio per niente !
Chi ha mai visto con i propri occhi una contestazione per l’uso del cellulare o altra diavoleria del genere ? Io MAI ! Di contro chi ha mai visto una contestazione per eccesso di velocità,guida pericolosa o divieto di sosta ? TUTTI !
Il “percepito” non è una scienza esatta,ma dell’opinione comune bisogna tenerne conto,non sono invenzioni,e di controlli se ne vedono pochi mentre gli autovelox (molti ad cazzum) fioccano e crescono come funghi,ben vengano quelli tattici,ma ISTAT è la stessa del “un pollo a testa” e lo ribadisco,quello che si vede in giro è appunto sotto gli occhi di tutti
Non ho proprio idea del perché il tasso di mortalità sia elevato tra i 70enni ma non ho capito se sono la causa o vengono coinvolti in incidenti. Comunque a proposito dell’uso del telefono alla guida, anche io -come Franco- noto un aumento di utenti che ne fanno uso alla guida nonostante molte utilitarie e la stragrande maggioranza di veicoli ormai hanno sistemi BT integrati con cui è possibile parlare in viva voce, proprio oggi leggevo questa incoraggiante iniziativa della Polizia Locale forlivese intenta a “pizzicare” in ogni modo chi alla guida ne fa uso QUI speriamo inizino anche da altre parti
Velocità e distrazione,puntiamo e riflettiamo su questi argomenti che hanno decimato la categoria
Della distrazione ne parlo da troppo e ormai sapete la crociata contro i supporti per la mobilità,quando si guida si guida e basta riassume tutto La velocità,chi è senza peccato si morda la lingua
Ma la velocità è nella natura,se la conosci la gestisci la maggior parte delle volte,riesci a ritagliarti una frazione di tempo e di spazio per goderne senza causare danno, è questione di educazione ! L’educazione alla velocità nasce da piccoli,dagli insegnamenti del padre,dei più vecchi,delle sbucciature sulle ginocchia in bicicletta,le forcelle piegate del ciclomotore,le prime scivolate E’ un percorso naturale,per chi l’ha fatto spesso è stata la salvezza che lha fatto arrivare fino a oggi Ecco l’importanza dei “gradi” d’esperienza
Oggi,anzi ieri leggevo l’ultima vittima della nostra schiera di idioti,due motociclisti si sono presi frontalmente sul Passo dello Spino,uno ha perso la vita e l’altro sta messo male Evento rarissimo ma letale,pochi,ed uno tra noi,ne sono usciti,perchè due moto sono peggio di due autobus,non c’è riparo e le velocità si sommano Successo di Domenica mattina alle 12.30,secondo le cronache,vi risparmio le immagini perchè sono incredibili,sono intervenuti i pompieri,ed il tratto sembra rettilineo La vittima non era giovane
Dico,e me ne assumo la responsabilità,come si fa a mezzogiorno e mezzo di Domenica a fare queste cazzate ? Devo spiegare il perchè ? chi ha pochi capelli sa che non si fa,che non si fa mai ma non si fa di Domenica mattina,e che si fa si sta vigili il doppio,il triplo,dieci volte più concentrati e lontano dalla mezzeria,al massimo si infila nel bosco
Mi taccio ma ci sono spunti di riflessione e riposino in pace le vittime sperando servano almeno a qualcosa,lo vorrebbero anche loro sicuramente
Il discorso velocità è scivoloso, ma provo ad avventurarmici. Convinto che, tra l’altro, NON SIA IL NOSTRO PROBLEMA. Al di là dell’ipocrisia, chi mi conosce sa che “guidicchio”. Concordo in buona parte con Franco. Però vedo un problema differente. Il problema dell’incultura. L’incultura di chi si improvvisa. Quelle persone che non vanno forte per passione. Vanno forte perché si sono trovate su una moto per un periodo “devono” dimostrare di fare tutto fino in fondo. Poi fra due anni si troveranno a fare un’altra cosa, perché la moto nel frattempo sarà passata. Ecco, sono queste persone il pericolo. Non hanno studiato, non hanno costruito e sedimentato una cultura specifica. Sono quelli che rischiano senza saperlo. Perché non riconoscono gli asfalti, non fiutano le situazioni di pericolo, vanno forte nei centri abitati e quando superano veicoli di gente che si guarda intorno per capire se deve girare o andare dritta. Mi dicono che fanno la curva come me, quindi si sentono allo stesso livello, ma non sanno che io avrei margine per un eventuale imprevisto. Mi è successo tante volte di chiedere: e se dietro la curva trovi una mucca? Dell’asfalto sporco? Se ti accorgi che stringe? A volte candidamente mi è stato risposto “boh”. Sono gli stessi per i quali le case automobilistiche hanno dovuto scrivere sui manuali d’uso che gli ausili elettronici non possono andare oltre le leggi della fisica; perché per loro il sistema antisbandamento deve funzionare anche se entri a 120 in un tornante. Io li vedo tutti i giorni. Li vedo in città in scooter che vanno troppo forte nel traffico. Poco tempo fa ho trovato uno con una moto che quasi mi sfidava nel traffico, e ce la metteva tutta per andare forte, facendo grandi accelerate e frenate. Io viaggiavo alla fine al suo stesso ritmo sui 60 costanti, con il motore a 1324 giri/min.
Poi c’è un altro problema. E’ vero che i vecchi esperti sono cresciuti gradualmente e oggi hanno imparato a dominare e gestire la velocità. Ma abbiamo rischiato. Siamo dei miracolati. Qualcuno non è sopravvissuto. Ecco perché, quando ho capito, ho iniziato a dire: fate i corsi di guida. E non fermatevi a uno solo. Cambiate anche scuola, o maestro. Perché da maestro il mio cruccio è stato molto quello di dare agli allievi il bagaglio necessario per guidare sciolti evitando il più possibile gli incidenti.
Dati alla mano, si muore molto in città con il mezzo a due ruote. E anche fuori, si muore molto nell’uso disimpegnato. Ecco perché il problema non è la velocità. Non sono i motociclisti appassionati; sebbene certi cretini troppo veloci andrebbero fermati. Il problema sono gli altri. Ma nessuno sembra averlo capito.
P.S. per @anto. Credo che gli anziani siano pericolosi per una serie di motivi.
Andantura incerta, lentezza, distrazione, manovre inattese. Poi, in caso d’incidente, sono anche fisicamente più vulnerabili.
Però personalmente, visto che stiamo diventando una società di anziani, mai vorrei fermare un anziano che guida con pieno possesso delle sue facoltà psicofisiche. Le persone è giusto che restino attive ed autonome. Siamo noi giovincelli a dover tenere a mente che la strada è anche dei rincoglioniti. Anche perché, fra pochi anni saremo in quella schiera anche noi
Allora sappiamo che le cause sono : distrazione, manto stradale, rincoglionimento senile.
La distrazione specie da cellulare si cura solo con la repressione e la tecnologia. GPS che rivela l’ora esatta delll’impatto e tabulato telefonico o cronologia del telefono che rivela cosa si stesse facendo.Multa esemplare 10 punti patente e in caso di incidente grave sospensione patente per minimo un anno. In caso di secondo incidente grave causa telefonino ritiro a vita. Per chi parla al cell senza auricolare o viva voce multe a partire dai 250€ in poi. Fattibile come cosa ma non si farà perchè le lobby telefoniche perderebbero una marea di soldi di tutto il traffico che si sviluppa in auto. Campagna mediatica dura e me ne frego del terrorismo psicologico…chi guida ha in mano un arma carica e ne deve essere cosciente. Manto stradale…non ci sono i soldi, ma i morti ci costano 19,3 miliardi (senza contare i danni morali/psicologici e l’aspetto drammatico della perdita). Con una classe politica che riuscisse a vedere qualche mm più in la del proprio naso ci vorrebbe poco a capire che costa meno ripare le strade che pagare i morti. Ma da noi la prevenzione non esiste e la stalla viene sempre chiusa una volta usciti i buoi. Rincoglionimento senile. Vuoi guidare anche se sei anziano? fai gli esami della patente tutti gli anni. Esami seri con tanto di visita medica accurata. Chi si rende responsabile di elargire patenti in modo generoso o a pagamento gli chiudi l’autoscuola o l’attività! Striscia la notizia li svaga in 10 minuti la polizia non ne becca uno da anni. Cominciassero a distribuire multe e chiusure poi vediamo se fanno il loro dovere. Se dai una patente ad un rincoglionito e questo fa un incidente dovuto all’assoluta inmpossibilità di guidare istituiamo un nuovo reato: concorso in omicidio stradale. I rimedi non credo siano di diffile attuazione ci vuole la volontà e un governo e una opposizione (a prescindere dai colori) che facciano gli interessi dei cittadini. Per cui…niente da fare…se solo pensate da quanto tempo il nuovo C.d.S. è fermo, senza le 4 frecce perchè si è scaricata pure la batteria!!!!
Mi hai fornito l’occasione per chiarire un po’ di cose di cui si parla parecchio e spesso. Non avertene, uso il tuo messaggio per dire la mia
La distrazione specie da cellulare si cura solo con la repressione e la tecnologia. GPS che rivela l’ora esatta delll’impatto e tabulato telefonico o cronologia del telefono che rivela cosa si stesse facendo.Multa esemplare 10 punti patente e in caso di incidente grave sospensione patente per minimo un anno. In caso di secondo incidente grave causa telefonino ritiro a vita. Per chi parla al cell senza auricolare o viva voce multe a partire dai 250€ in poi. Fattibile come cosa ma non si farà perchè le lobby telefoniche perderebbero una marea di soldi di tutto il traffico che si sviluppa in auto. Campagna mediatica dura e me ne frego del terrorismo psicologico…chi guida ha in mano un arma carica e ne deve essere cosciente.
Mi sono occupato di questo argomento, e m’è venuta una domanda. Quando la polizia interviene sono passati di solito almeno 15 minuti. Ammesso e non concesso di avere il tabulato telefonico o l’accesso al telefono della persona che ha causato l’incidente, come si fa a dire che proprio in quel momento lui era al telefono? E se si era fermato 30 secondi prima per scrivere o rispondere e poi era ripartito e stava guidando a mani libere? Non sarebbe possibile appurarlo. Poi ci sono i problemi di privacy. Molte persone hanno nel telefono -che usano per attività professionale- delle informazioni molto sensibili. Un poliziotto che apre il telefono giusto nel momento giusto può trovarsi davanti un messaggio con una confessione fatta da un reo al suo avvocato. L’avvocato è tenuto al segreto professionale, il poliziotto no. Come la mettiamo? Vale anche per il prete, se non credete agli avvocati. O per il medico.
Manto stradale…non ci sono i soldi, ma i morti ci costano 19,3 miliardi (senza contare i danni morali/psicologici e l’aspetto drammatico della perdita). Con una classe politica che riuscisse a vedere qualche mm più in la del proprio naso ci vorrebbe poco a capire che costa meno ripare le strade che pagare i morti. Ma da noi la prevenzione non esiste e la stalla viene sempre chiusa una volta usciti i buoi.
C’è un problema, che si chiama copertura di bilancio. Per fare un provvedimento bisogna prevedere una copertura. Quelli della finanza creativa hanno provato a fare coperture con le previsioni di maggiore introito. Ma non funziona. Allora il non fare attuale è un qualcosa che può andare avanti, anche se ci costa caro. Il fare possibile andrebbe coperto. E oggi, sappiamo tutti qual è il problema
Rincoglionimento senile. Vuoi guidare anche se sei anziano? fai gli esami della patente tutti gli anni. Esami seri con tanto di visita medica accurata. Chi si rende responsabile di elargire patenti in modo generoso o a pagamento gli chiudi l’autoscuola o l’attività! Striscia la notizia li svaga in 10 minuti la polizia non ne becca uno da anni. Cominciassero a distribuire multe e chiusure poi vediamo se fanno il loro dovere. Se dai una patente ad un rincoglionito e questo fa un incidente dovuto all’assoluta inmpossibilità di guidare istituiamo un nuovo reato: concorso in omicidio stradale. I rimedi non credo siano di diffile attuazione ci vuole la volontà e un governo e una opposizione (a prescindere dai colori) che facciano gli interessi dei cittadini. Per cui…niente da fare…se solo pensate da quanto tempo il nuovo C.d.S. è fermo, senza le 4 frecce perchè si è scaricata pure la batteria!!!!
In buona parte queste cose ci sono già. La legge sull’omicidio stradale comprende il caso delle lesioni gravi e, anzi, la si sta un po’ depotenziando perché (finalmente) ci si è resi conto che è eccessivamente severa. Il problema degli anziani, perlomeno per come lo vedo io, non è però che gli anziani sono causa d’incidenti. E’ semplicemente che hanno una guida eterogenea con quella dei giovani. E questo innesca problemi. Se la moto arriva forte, l’anziano non la vede. Ma la colpa non è dell’anziano, è del motociclista che non si rende conto di non essere fra i suoi pari.
il gps istallato sulla macchina ti da il momento esatto dell’urto e controllando le attività del telefono sai cosa faceva il tel in quel preciso momento. Mi vuoi dire che tutti quelli che vedo con il cell in mano sono avvocati con la confessione di reina nella chat di whattsapp? qualcosa si può fare ed è molto dipiù di quello che si fa adesso! Continuo a pensare e credere che le lobby telefoniche non vogliono mollare tutti i miliardi di euro ti traffico telefonico effettuato dalle auto.
Per cui i soldi non ci sono prima e ne spendiamo di più dopo? facciamoceli prestare…li pagheremo con quello risparmiato dai morti in meno….
Decidiamo allora se il traffico deve essere alla portata degli anziani e limitiamo tutto ai 25 km/h…..scherzi a parte conosco una decina di persone con patologie per le quali le auto non dovrebbero guardarle nemmeno dalla finestra!
Se tanti anni fa mia madre e i miei zii avessero insistito nel togliere la patente a mio nonno…avrebbe campato qualche anno in più evitando di imboccare la Roma-Fiumicino contro mano rischiando una strage!
Andrè… tutti noi ormai paghiamo le compagnie telefoniche in maniera forfettaria. A quelli se telefoniamo o navighiamo o teniamo il telefono spento, non gliene importa un fico secco.
Comunque, Riina a parte, magari nel mio telefono ci sono le foto di me e te che indossiamo le autoreggenti e balliamo con il tutu rosa. E forse posso pensare che sono cavoli miei e non voglio che qualcuno le veda solo per controllare il mio telefono che -tra l’altro- magari manco stavo usando quando ho fatto l’incidente.
Franco, a volte il telefono lo usa il passeggero. Infatti ci sono delle App che ti chiedono se sei passeggero o guidatore. E sta a te rispondere. Però, il passeggero a volte vuole solo usare il telefono per chattare, chiacchierare, telefonare o fare foto. A volte magari vuole usare il navigatore. Io continuo a pensare che non sia così facile imporre delle limitazioni in questo senso. Si uò fare un sistema che sta alla volontarietà di chi guida. Come l’Alcolock, obbligatorio in molti paesi. Se poi il guidatore ci fa soffiare dentro il passeggero… sono in due che si sono messi d’accordo per fregare l’alcolock, ma i risultati quella tencologoa li sta dando. Allora si potrebbe iniziare a tentare qualcosa di simile con i telefoni. Quando parti devi dire al tuo telefono se se passeggero o guidatore. Una prima scrematura si fa.
Ah, di questo si è già parlato in varie sedi. Per una volta sono d’accordo con le dietrologie. Non sono però le compagnie telefoniche a opporsi. Sono i produttori dei telefoni, che hanno già pronti i blocchi automatici dei loro apparecchi, ma non li implementano perché perderebbero clienti in favore dell’altro. L’unica vaa -ma qui ci metto un mi sembra grosso grosso perché sto andando a memoria- che ha implementato il blocco opzionale (e ben nascosto) mi sembra sia la Samsung per i suoi telefoni serie S. Ma dovrei ridocumentarmi a riguardo
Una legge c’è già, come per le gomme, le valigie la velocità.
Dovrebbero dare la possibilità di documentare con appositi filmati l’uso del telefono in auto moto o scooter (visti chattare guidando con una sola mano)poi passarli all’autorità competente e via di patente!
Solo nei venti kilometri quotidiani per arrivare in ufficio vedo circa venti casi eclatanti (cellulare all’orecchio!)
Ecco, questa si che è una buona osservazione. E’ vero, la legge il Governo (Renzi, se non sbaglio) l’ha fatta. Manca però una ennesima tessera per chiudere il puzzle, autorizzando i controlli automatici da telecamera. Chissà se qualcuno ci riuscirà? La prima cosa che ha detto il neoministro dei trasporti è che vuole fare una legge per cancellare l’obbligo dei fari accesi di giorno per le auto. Forse dobbiamo ricalibrare un po’ gli obiettivi
Ma porca pupazza, con tutte le telecamere che controllano gli incroci, cosa ci vuole a controllare i filmati. Altra cosa, i fari accesi, i caselli delle autostrade hanno telecamere, ma almeno il 20%circola a fari spenti, con qualsiasi situazione meteo vi sia, eppure sono spenti anche al passaggio dalle porte
Non sono,perchè sono gli Imprenditorii responsabili,non i controlli,dicevo non sono riusciti a costruire un’auto con le luci diurne che funzionano ANCHE al posteriore,per non so quale mero risparmio economico Risultato non vengono più accese le luci nemmeno in galleria per l’illusione di avere il quadro illuminato e le luci anteriori,ma non quelle importanti al posteriore
Eppure il CDS è chiaro,un’ora dopo l’alba,un’ora prima del tramonto,in galleria e fuori dai centri abitati
“ma è automatico non vede che sono accese!”
“ma io ci vedo !”
Che fai gli spari in bocca ? le luci servono per ESSERE VISTI,non per vedere !
Caro Franco, questo dimostra che siamo ,non come motociclisti, ma come cittadini, UN BRANCO DI IDIOTI, compriamo un mucchio di cosu inutili( telefoni che fanno i caffe, orologi con consumometro di calorie, auto con tettuccio panoramico + mp3+ collegamento multimediale+ iphone + pin pon +fan fan + tan creen, ecc ecc ecc ) poi non sappiamo nemmeno cambiare una gomma forata, semplicemente perché nelle pubblicita, non dicono che le auto hanno anche le ruote Per le luci diurne invece, sulla mia octavia si accendono le ” mezze luci” all accensione, quindi anche quelle dietro. Mentre sulla astra solo le diurne anteriori, ma lo so, e in caso di nebbia o pioggia, se non parte l accensione automatica spingo il tastino dei fendinebbia e si accende tutto il dovuto Poi ci sono quelli a fari spenti col buio,soprattutto in paese, dove sfruttano i lampioni, basterebbe che guardassero il cruscotto spento, ma questa gente non sa che tra il volante e il parabrezza è piazzato il cruscotto con la strumentazione
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