La riforma delle assicurazioni è legge!
L’attendevamo da anni, dopo il passo falso del 2013, quando all’ultimo non era stata approvata. Ora, con il DDL concorrenza è arrivata una riforma che semplifica, razionalizza, tutela noi consumatori. La domanda però è: farà anche scendere le tariffe assicurative?
Nella giornata odierna il Senato, grazie anche alla fiducia, è riuscito a portare a casa il DDL Concorrenza; una legge annuale proposta nel 2015, che ha impiegato oltre 900 giorni per arrivare al traguardo dell’approvazione.
Se non lo ricordate, la riforma assicurativa era già stata inserita nel Decreto Destinazione Italia nel 2013, ed era un provvedimento valido, soprattutto perché per la prima volta era il risultato di una inedita collaborazione fra Governo, assicuratori e consumatori. Allora purtroppo ci misero lo zampino un paio di forze politiche mal informate, e non se ne fece nulla. Oggi arriva questa riforma, che riprende parti della precedente proposta, e che ha diversi aspetti positivi.
I giornali titolano che ci sarà uno sconto per chi installerà la scatola nera. E che i residenti nelle province dove l’incidentalità è più alta, dopo 4 anni senza sinistri causati per colpa totale o paritaria, potranno godere di ulteriori sconti, se installeranno la scatola nera. Sconti che dovranno avere adeguata pubblicizzazione sui siti Internet delle compagnie.
Nel decreto però ci sono molte cose in più. Ad esempio una regolazione (sempre stabilita dall’IVASS) degli sconti per chi accetta di far ispezionare il veicolo dalla compagnia, al momento della stipula del contratto. O per chi installa l’Alcolock, quel dispositivo che misura il tasso alcolemico nel sangue del guidatore, e che impedisce l’avviamento del motore se supera i limiti di legge.
Il tutto verrà regolato da un provvedimento dell’IVASS, l’ente governativo di controllo sulle assicurazioni, che ha 90 giorni per metterlo a punto. La misura viene indicata come immediatamente operativa, dal momento in cui entrerà in vigore la disposizione. Bisognerà però attendere i tre mesi di tempo concessi all’IVASS per il suo regolamento; e i tempi tecnici necessari alle compagnie per adeguarsi. Su questo punto si farà chiarezza più in là.
A margine segnaliamo che il comma 11 dell’art. 132-ter stabilisce anche che le compagnie dovranno praticare sconti “significativi” agli assicurati che stipuleranno polizze per più veicoli con guida esclusiva.
Sulla scatola nera il provvedimento torna a far riferimento alla Legge 27/2012, per quanto riguarda l’interoperabilità, la portabilità e la tutela dei dati.
Finirà insomma la situazione odierna, che vede le diverse compagnie dotate di apparecchiature di tipologie differenti, che possono essere utilizzate solo dalla specifica assicurazione che le ha adottate. In futuro dovremmo conservare una stessa scatola, pur cambiando compagnia. Con i costi che resteranno a carico dell’assicurazione.
Importanti anche le precisazioni sui dati di viaggio dei veicoli. Questi saranno conservati dagli operatori che gestiscono il servizio, e le compagnie non potranno usarli se non per determinate le responsabilità in occasione di un incidente. Non potranno dunque essere usati per “profilare” un cliente, capire che tipo di guida abbia e, magari, anche che stile di vita. Né potrà esserci un rilevamento degli spostamenti “continuativo e sproporzionato”. Importante, si, ma… chi e come controllerà?
In compenso i dati registrati dalle scatole avranno valore probatorio nei procedimenti civili in tribunale. E chi sceglierà di montare la scatola nera dopo un sinistro, dovrà avere un aumento del premio assicurativo ridotto rispetto a chi continuerà a circolare senza tale dotazione nella stessa situazione (art. 134, comma 4-ter).
D’ora in poi i sistemi automatici (preventivamente omologati) potranno verificare la copertura assicurativa sulle targhe riprese dai loro obiettivi, e segnalare all’operatore l’eventuale scopertura per il verbale.
Arriva finalmente anche la modifica dell’articolo 201 del Codice della Strada. E per la gestione dei sistemi automatici non servirà la presenza di un agente al momento della rilevazione del passaggio; sarà sufficiente la prova fotografica, per attestare che il veicolo era in circolazione.
All’insegna della lotta alle truffe viene inserita anche la norma di cui si era parlato anni fa sui testimoni. D’ora in poi, in caso di sinistro si potranno indicare i nomi dei testimoni solo nella constatazione scritta d’incidente o, al più tardi, nel primo atto ufficiale di denuncia che si fa alla compagnia. Eventuali testi che dovessero essere indicati successivamente, non potranno essere tenuti in considerazione se non si dimostrerà il caso di forza maggiore che ne ha impedito l’identificazione prima.
E i testimoni fasulli dovranno fare attenzione. Perché per loro, alla terza testimonianza (in tribunale) in cinque anni, potrà scattare da parte del giudice una segnalazione alla Procura, per ulteriori indagini.
Rimanendo in tema di truffe, le compagnie vengono ora spinte a utilizzare la banca dati sinistri e, in caso di elementi che possano far pensare a un possibile incidente fasullo o a una richiesta danni non congrua, potranno decidere di non fare l’offerta di risarcimento, per avere il tempo necessario a svolgere ulteriori indagini.
Ancora qualche segnalazione spicciola per le tutele inserite per gli assicurati che vogliano cambiare compagnia, con il divieto per le compagnie di prevedere classi interne di bonus-malus collegate al numero dei rinnovi annuali della polizza del cliente. Le uniche discriminanti per le classi di merito interne dovranno restare le “caratteristiche di rischio”.
Ovviamente, ma se n’è già parlato e non è più notizia, non è stata prevista la reintroduzione del tacito rinnovo sulle polizze RCAuto o Moto; né sulle polizze a queste collegate, come l’incendio e furto.
Dovrebbe invece far calare le tariffe il fatto che finalmente è stata stabilita una tabella per i risarcimenti dei danni fisici. La si attendeva da tanti anni.
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finalmente ho il quadro esaustivo della situazione!!!!!!
ottimo!!!
Complimenti a Riccardo per com’è riuscito a sintetizzare un provvedimento così articolato.
Dico la mia sulla scatola nera: se abitassi in Irlanda o in Austria, non avrei dubbi, e la monterei immediatamente.
Purtroppo, in Italia, ci troviamo di fronte a limiti e divieti sempre più ignobili ed irrispettabili, per cui ci si trova spesso a guidare con buon senso ma ben al di sopra di ciò che è prescritto da qualche burocrate che vuole rimpallare sugli utenti qualsiasi responsabilità.
La scatola nera, quindi, sarebbe una spada di Damocle sempre pronta a colpire anche chi, tra noi, è prudente ed assennato 🙁
Lamps
Eccellente Riccardo
Chiarezza è stata fatta
Direi che è tutto positivo,rimane la domanda del Gatto, chi e come controllerà?
Il problema della scatola nera, secondo me e per come è posto, è un falso problema.
Ovvero, la scatola nera dovrà servire per determinare le condizioni e le posizioni dei mezzi al momento dell’incidente.
Va da sé che se capita di fare un incidente mentre si fa ai 70 all’ora in un punto nel quale il limite è dei 50, se ne terrà conto in Italia, come in Irlanda o in Austria.
Oltretutto, la scatola nera servirà per valutare casi gravi a fronte di eventuali contestazioni, non credo che per ogni incidente si disporrà una costosa perizia tecnica, che potrebbe costare di più del risarcimento stesso.
In compenso, il vantaggio in termini globali è riferito ad una enorme platea di utenti, ovvero coloro che non truffano le assicurazioni, lasciando solo su questi ultimi l’onere delle loro malefatte.
Se qualcuno teme che la scatola nera verrà utilizzata a prescindere dalla incidentalità, per stabilire lo stile ed il tipo di guida di un automobilista/motociclista, sappiate che la continua e rapidissima evoluzione dei sistemi GPS e di controllo satellitare sposterà solo di poco in avanti nel tempo questo tipo di controlli.
Nel futuro tutti noi dovremo rispettare i limiti, ovunque e dovunque, senza possibilità di scampo.
E questo futuro è molto più prossimo di quanto si creda.
Poi ci si interroga del perchè una legislazione così complessa e ridondante, è fatta quasi esclusivamente per combattere i furbetti,i fasulli,gli abusi e i raggiri
A comiciare dagli avvocati eh,i commercialisti,gli azzeccagarbugli che cercano il vulnus nelle pieghe delle regole per infilarsi mani e piedi
Anche sulla storia del Telepass sono certo che la complessità dell’attuazione derivi in parte anche da questa tendenza,o meglio certezza,che i furbetti prima o poi verranno fuori