Eicma2022: una gallery di foto per raccontare l’altro salone
Una galleria di foto per raccontare un’Eicma che spesso passa inosservata. Quella dei particolari. Ma anche per offrire uno spunto di discussione sulle tendenze innovative del settore motociclistico
I miei due giorni di Salone li ho impiegati per capire dove sta andando il mondo della moto. Ho camminato per i padiglioni, ho guardato con calma. E ho fatto parecchie foto “diverse”.
Diverse, perché tutti puntano a far vedere le novità, e se ora vi parlassi dell’Honda Transalp 750 cambiereste subito pagina, perché ve ne hanno già parlato (meglio) tantissimi siti di argomento motociclistico.
Invece mi è piaciuto mettere il naso nell’Eicma diversa, quella che può cogliere solo il visitatore che ha tempo di fermarsi a notare il particolare. Ne è scaturita questa galleria di foto, con ciò che mi ha colpito di più.
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Un po’ di carbonio per la BMW R1250GS (e non solo)



La tedesca Ilmberger Carbon produce particolari in carbonio per tutti i principali modelli di moto. Con il kit completo, su una supersportiva moderna si possono togliere 5 kg; ma con una moto di generazione precedente se ne possono guadagnare anche 10. Con un po’ di stupore quando ho chiesto quale fosse il modello per il quale vendevano più componenti, mi è stato risposto che era la BMW GS 1250. Perché ce ne sono tantissime, e chi ne possiede una sente il bisogno di personalizzarla. Non solo però: secondo quelli di Ilmberger le alette al lato del cupolino originali sono delicate, mentre queste in carbonio sono assai più resistenti. Gettonatissimi anche il parafango posteriore, che protegge l’ammortizzatore dal sale sparso sulle strade in inverno, e la protezione del forcellone.
Il conto? Il carbonio non è a buon mercato: sbizzarritevi a cercare i componenti di vostro gradimento a questo link!
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Marmitte

Curve! Ne ha tante lo scarico Akrapovic per il V4 Ducati (sopra), in risposta all’esigenza di dare la medesima lunghezza a ognuno dei 4 collettori che confluiscono nei 2 silenziatori. Un’opera d’arte. E hanno un qualcosa di artistico anche i cavalletti della Vent, sotto.

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Ruote di qualità


Fra i componenti esposti, i cerchi da moto sono fra i più scenografici. Dai Marchesini in alluminio della prima foto agli Alpina a raggi. Leggerezza e qualità di lavorazione sono ovviamente un must, per dare alle nostre moto maggiore guidabilità. Ma importante è pure l’aspetto estetico, perché dei bei cerchi cambiano l’aspetto di una moto. E allora ecco il festival di colori.
Poi c’è il cerchio (sempre Marchesini) da MotoGP, sotto, con montato un bellissimo disco in carbonio e la migliore pinza racing della Brembo.

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Ciccione da corsa: le moto della King of the Baggers





Si chiama King of the Baggers il trofeo che si corre negli Stati Uniti con questa particolare tipologia di moto. Moto pensate per tutto meno che per correre. E allora i meccanici delle case hanno molto da lavorare, a cominciare dalla cura dimagrante. Per l’Harley-Davidson (sopra) si parla di una massa di 250 kg, ben 100 meno della versione stradale. E il motore monstre da 2147 cc arriva a 150 cavalli. Raffinatissime alcune lavorazioni, come quella dello splendido forcellone.
A sfidare l’Harley non poteva mancare l’Indian (sotto), che porta una moto analoga. Forse meno curata nei dettagli, ma guardate che bello il semimanubrio sinistro, con tanto di pompa-pollice!



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La special racing di serie

Dopo le immagini delle Harley e Indian da corsa, vere e proprie moto da corsa derivate dalla serie, ecco invece una moto da corsa di serie. Una sola immagine per la Yamaha R1M, e il suo scarno ma curatissimo cruscotto. C’è solo quello che serve, ma la realizzazione è curata al massimo.
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Cosa si sono messi in testa questi cinesi?


In un momento nel quale tutte le case occidentali si allineano nella scelta del più economico motore bicilindrico parallelo, alcune case cinesi lanciano nuove motorizzazioni a V, sia a 2 che a 4 cilindri. E lo fanno con diverse cilindrate. La neonata MBP (sopra), marchio premium di Keeway (QJ Motor, gruppo del quale fa parte anche Benelli) all’Eicma ha portato una cruiser e una crossover spinte da un 2V da 1000 cc. La Benda (sotto), che aveva già in gamma dei bicilindrici a V da 300 cc, a Milano ha svelato il motore da 700 cc. In entrambi i casi dovrebbe trattarsi di propulsori prodotti da case esterne, specializzate nella produzione di motori. Una dinamica assai diffusa in Cina.

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Quelle orientali così… occidentali

CFMoto produce in Cina su licenza della KTM, e sta facendo molto parlare di sé per la nuova 800 MT, la crossover che monta proprio il bicilindrico austriaco. Bellissima anche questa supersportiva da 300SR, sopra, che sicuramente farà girare le testa a molti giovani appassionati.
Poi c’è la Voge, del Gruppo Loncin, che produce su licenza BMW, e all’Eicma ha portato la nuova Valico 900 (in basso), che adotta proprio il motore bicilindrico in linea della casa tedesca. Si tratta di una crossover molto dotata dal punto di vista dell’equipaggiamento. Da notare la chicca del serbatoio supplementare per acqua potabile o benzina posto all’interno della valigia posteriore sinistra.


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Fantasia Triumph


Chi ha detto che le case occidentali debbono per forza essere scontate nelle loro proposte? In Eicma la Triumph esponeva questa bellissima Speed Triple 1200 RS arancione. Poi c’è la proposta elettrica della casa di Hinckley, ancora a livello di prototipo. Ma sembra già assai prestazionale. E sicuramente affascinante dal punto di vista estetico. L’elettrico si avvicina.
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Elettrici raffinati e di grandi prestazioni. Ma il design…


La cinese Horwin ha portato a Milano l’avveniristico Senmenti 0, in alto, un prototipo di scooter elettrico con grande dotazione elettronica. In particolare spicca il Sentri Mode, un ausilio elettronico per il pilota basato su oltre 30 sensori e un’elettronica che comprende anche il radar anticollisione anteriore e posteriore. Di rilievo le prestazioni dichiarate: da 0 a 100 km/h in 2,8 secondi, velocità massima pari a 200 km/h, un’incredibile coppia di 600 Nm, autonomia di 300 km e sistema Super Charge che nelle colonnine adeguate (400 V) garantisce ricariche in soli 30 minuti. Peccato per l’estetica non proprio attraente. Ma magari ci si farà l’occhio.
Cosa che non succederà sicuramente con il DaVinci DC100, sopra, che dichiara, pure lui, prestazioni elevatissime. 200 km/h, 400 km di autonomia, 100 kW di potenza massima, 850 Nm di coppia massima. Anche in questo caso ricarica in soli 30 minuti, ma, davvero, sembra un gigantesco trolley con manubrio e sella (copyright della mia amica Alice).
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Royal Enfield ci crede

Sulla scia del successo della Meteor 350, che sta vendendo bene ormai da molti mesi, l’indiana Royal Enfield ha presentato la versione Super Meteor 650, costruita sulla base del suo motore bicilindrico da 650 cc, che già equipaggia altri modelli del marchio. Bella da vedere e curata, come lo era tutto lo stand della casa indiana.
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Finalmente una nuova Moto Guzzi

Da quando l’ho vista la prima volta, ho pensato che la V100 Mandello sia la novità che da anni si attendeva da parte della Moto Guzzi. Mi ha colpito leggere i commenti freddini su alcuni forum di guzzisti. Io, che guzzista non sono mai stato, questa moto l’apprezzo. Resta nel solco della tradizione, ma porta una ventata di novità. Venderà.
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Honda esplora moto diverse

Si chiama CL 500 ed è una bella proposta Honda per chi cerca una moto prevalentemente stradale, ma non si sa mai. Non sarà mai una moto da fuoristrada, ma richiama le vecchie scrambler, ha personalità e consente un fuoristrada disimpegnato se proprio dovesse capitare. Forse è l’idea che mancava.
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Serviva una Bimota da Enduro?


Rilevata dalla Kawasaki, la Bimota, storica casa produttrice di fantastiche special, cerca probabilmente una nuova identità. E mentre continua a sviluppare la soluzione telaistica priva di forcella anteriore, in alto, in Eicma ha stupito presentando anche questa Enduro, sopra. Ha stupito perlomeno chi ricorda i fasti della Bimota di una volta, che ha legato il suo nome a delle splendide e velocissime moto da strada e da pista. Davvero serviva una Enduro Bimota?
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Curiosità


Si può vestire con abbigliamento tecnico da moto ed essere casual allo tempo? Ci si può proteggere senza essere troppo motociclisti per andare al lavoro? Certo che si! E a titolo d’esempio, date un’occhiata alla sfilata di scarpe in alto. Poi se avete anche il cane da portare con voi, ecco il trasportino da moto, sopra.
Poi c’è questo ingegnoso sistema (in basso) per caricare la moto sul furgone; o su qualunque superficie rialzata. Lo si aziona con un avvitatore. Peccato non sia economico: a causa dei rincari delle materie prime oggi viene sui 3mila euro. Ma se siete interessati provate a contattare gli appassionati realizzatori di Green Ramp.
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La proposta trasgressiva

Di belle moto in Eicma ce ne sono tante, ma l’Italjet Dragster 500 GP ha vinto senz’altro il premio della proposta più coraggiosa, innovativa, politicamente scorretta e divertente. Non ha i vantaggi dello scooter, visto che manca di vani portaoggetti e probabilmente non è neanche molto protettivo. Difficile metterci il baule posteriore e al parabrezza alto non pensateci nemmeno. Però ha personalità, è originale. E se avrà anche buone prestazioni, guidarlo sarà un divertimento!
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