Quaderni di tecnica – 1: prima di mettere le mani sulla moto
Il nostro @lukethebike, apprezzato tecnico e collaudatore presso la Honda Europa, negli anni ha curato una serie di corsi tecnici per concessionari e officine autorizzate. Si parla di Corso Base di Manutenzione, Corso Telaio e Corso Iniezione. Ora ha deciso di riprendere in mano quel materiale e di proporre una rubrica fissa su Motoskills.it. Ecco la prima puntata, nella quale si parla delle premesse fondamentali prima di mettere le mani sulla moto
di Lukethebike – (la foto d’apertura rappresenta la distribuzione a ingranaggi della Honda RC213V)
Questa prima parte potrà forse apparirvi scontata, ma è di fondamentale importanza, perché vi si elencano una serie di precauzioni finalizzate a proteggere la persona e il veicolo; oltre ad aiutare a rendere le operazioni di smontaggio, verifica e rimontaggio delle parti più efficaci e utili.
La simbologia è gioco forza esemplificativa, anche se in alcuni casi sarà possibile trovare alcune differenze sui manuali dei vari costruttori.
Lo scopo primario di questa parte è di spingerci a riflettere, prima di “partire in quarta” per una riparazione o manutenzione che sia, magari senza considerare uno o più dei simboli elencati più in basso.
Quindi, prima di procedere, non dare nulla per scontato, ma cercare di capire cosa dobbiamo fare e cosa ci serve per farlo in sicurezza prima di tutto, e poi in modo efficace per la salute nostra e del nostro amato veicolo.
Il primo consiglio è di procurarvi un Manuale di Officina del veicolo oggetto delle vostre attenzioni. In genere hanno un codice e possono essere ordinati presso la Rete Ufficiale del Costruttore. Il Secondo consiglio è di utilizzare sempre parti originali. Sono le sole che garantiscono il corretto funzionamento “a specifica” del veicolo
Funzionamento “a specifica”. Il costruttore del veicolo, vale a dire il responsabile delle specifiche, con la garanzia prende un impegno: garantisce che il mezzo funziona secondo le specifiche, ma subordina tale suo impegno all’uso di parti originali. Questo perché tutte le prove e gli sviluppi sono stati fatti con tali parti, e non con altre.
Non regge neanche il discorso, di comprare la parte “uguale”, ma senza il marchio del costruttore. Questo perché la casa produttrice della moto ha una procedura di controllo qualità che coinvolge anche le parti di ricambio originali. Cura che non segue la linea generalista.
Inoltre, molto spesso, le parti si limitano a sembrare uguali, ma hanno specifiche dedicate e studiate dal progettista, in accordo con il partner/fornitore.
Facciamo un paio di esempi. Il primo è relativo ai pneumatici. Molto spesso quelli di primo equipaggiamento hanno costruzioni diverse dallo stesso modello reperibile dal gommista. In questo caso l’originale si distingue per una lettera aggiuntiva posta sulla spalla dello stesso (A, B, C, ecc…). Possono cambiare il peso, la composizione della carcassa, la densità dei fili…
Il secondo è relativo ai filtri olio. Anche in questo caso, i prodotti di altre marche possono sembrare uguali, ma avere una capacità filtrante molto diversa, a causa di una specifica densità del materiale filtrante non rispettata o della superficie totale impiegata.
Ovviamente questo vale per i costruttori che posseggono e trattengono tutto il Know how costruttivo. Vale meno invece per quei costruttori, che “assemblano” solo parti comprate. Anche se a volte preziose.
Non è oggetto di questo corso sapere chi si e chi no. Semplicemente conoscere significa rispettare il lavoro del progettista.
Vi prego di considerare i capitoli che verranno come una guida e un inizio. Non è ovviamente farina del mio sacco, e di volta in volta saranno forniti anche alcuni riferimenti bibliografici per chi volesse approfondire.
Vi invito anche a cercare in rete e in edicola il materiale tecnico-motoristico disponibile. Purtroppo poca roba in italiano. Principalmente volumi scritti da ex dipendenti e collaboratori del Centro Ricerche Fiat. In inglese invece si trova molto di più. Per la dinamica della moto c’è poi del materiale prodotti dall’Università di Padova.
Buona lettura a tutti delle slide che seguono. E, ovviamente, spazio per i commenti!
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