Con iONEX Kymco presenta il suo sistema integrato di mobilità

Il palcoscenico del Tokyo Motorcycle Show è stato l’occasione per la Kymco di presentare il suo nuovo scooter elettrico. Si chiama iONEX, punta sulla leggerezza e sulla modularità delle batterie, facilmente sostituibili. Sarà supportato da un vero e proprio sistema di stazioni per il cambio rapido delle batterie. Nei prossimi tre anni inoltre, la casa taiwanese presenterà 10 modelli a propulsione elettrica. La scelta è fatta

Le batterie pesano 5 kg, sono sfilabili e ricaricabili a casa o in ufficio

La rivoluzione elettrica è più vicina di quanto crediamo. Non passa giorno che non arrivino indiscrezioni su qualche casa impegnata nello sviluppo di nuovi prototipi, che siano a batteria o a celle di combustibile.
Anticipazioni, nulla di più. Fino a oggi, quando la Kymco, sfruttando il Tokyo Motorcycle Show, ha presentato iONEX. Non un semplice veicolo. Piuttosto un progetto integrato di mobilità alternativa.

Tutto ruota intorno a uno scooter molto agile, ideale per la mobilità urbana. Con il suo stile moderno eppure un po’ retrò. Molto curato nei dettagli. Lo IONEX non è il solito scooter elettrico, gravato dal peso del pacco batterie.

La chiave è la modularità del sistema di batterie. Di suo lo scooter ha un accumulatore interno che fornisce un’autonomia di 40 km. A questo si aggiunge l’alloggiamento nella pedana centrale per altre 2 batterie, ognuna per altri 40 km d’autonomia (e fanno 120). Le batterie pesano solo 5 kg l’una, hanno un comodo manico e possono essere sfilate per essere portate in casa o in ufficio per la ricarica. All’occorrenza se ne possono noleggiare altre due, per le quali è previsto uno specifico alloggiamento nel sottosella. In questo modo si porta l’autonomia a 200 km. Ovviamente lo scooter è dotato anche di cavo elettrico e spina, per caricarsi e caricare le batterie a una qualunque presa elettrica a 220 volts.

Dunque l’idea è quella della modularità e della facile sostituibilità delle batterie. Con la creazione di una rete di stazioni di ricarica dove saranno sempre disponibili accumulatori carichi. E una rete aggiuntiva di “prese condivise”, quelle in cui i locali pubblici metteranno a disposizione le proprie aree di ricarica, o la possibilità di noleggiare fino a due batterie.

Kymco ci crede, tanto che l’amministratore delegato Allen Ko ha annunciato nei prossimi tre anni il lancio di 10 nuovi modelli elettrici e l’installazione delle charging station in 20 nazioni.

Questo della casa taiwanese non è un progetto inedito. Ci aveva pensato anche la Renault anni fa, ma allora i costi e il peso elevato delle batterie avevano spinto all’accantonamento dell’idea. Oggi i costi delle batterie stanno scendendo, come anche il peso. Indubbiamente serviranno degli investimenti importanti, ma i tempi sembrano maturi perché questa idea di batterie modulari e noleggiabili, stazioni per il cambio rapido e prese condivise possa essere vincente.

Per quanto riguarda lo scooter, la Kymco ne sottolinea le doti di agilità. E ricorda che le batterie non occupano spazi solitamente destinati ad altri utilizzi, così il vano sottosella resta molto ampio. Inoltre, lo spazio abitualmente occupato dal motore termico e dai suoi accessori, sullo iONEX è stato sfruttato per dare maggiore capacità di carico.

La conferenza stampa di presentazione tenuta al Tokyo Motorcycle Show è disponibile cliccando su www.ionex.global

Per il video ufficiale di presentazione invece cliccate QUI.

Nel Forum di NetBikers è aperta una discussione sui veicoli elettrici e ibridi. La trovate e potete accedervi semplicemente scorrendo in basso questa pagina

Il progetto iONEX prevede la creazione di una rete di prese condivise

 

Le stazioni di ricarica con la possibilità di noleggiare batterie pronte saranno installate in 20 paesi

 

Ovviamente lo iONEX è ricaricabile anche con la classica spina elettrica

 

il pacco batterie in uso è alloggiato nella parte centrale della pedana poggiapiedi

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  • Questo topic ha 79 risposte, 10 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 2 anni, 2 mesi fa da sec.
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    • #1332
      zio franco
      Partecipante

      Ci siamo,la prima casa Automotive prende una decisione,da una data ed un obbiettivo
      D’ora in poi è tutto “tardi”

      a partire dal 2019 tutte le auto ideate a Goteborg saranno elettrificate con tecnologia ibrida plug-in o mild-hybrid – entrembe abbinate ai motori a benzina e diesel – o avranno propulsione totalmente elettrica.

      “Questo annuncio segna il tramonto delle auto a sola trazione endotermica”, ha dichiarato Samuelsson, ribadendo che Volvo aspira a vendere circa 1 milione di auto elettrificate entro il 2025,

      E nell’ambito sportivo ?

      Nello stesso periodo Polestar, neonato marchio sportivo recentemente scorporato da Volvo, metterà sul mercato altre 2 elettriche: queste ultime saranno rivolte ad un pubblico amante della sportività e delle alte prestazioni

      Nel Motociclismo chi sarà a fare la prima mossa ?

      Io un’idea ce l’avevo…con Audi,vediamo a fine Luglio come andrà,certo anche in Italia c’è fermento,chi farà la prima mossa,tenendo ben presente l’ambito sportivo che nemmeno Volvo ha trascurato,avrà anni di vantaggio

    • #1333
      Mastic
      Amministratore del forum

      Sai che non è l’unica casa ad aver preso una decisione? Ce n’è anche un’altra. Ma io l’ho saputo in chiave amichevole. Mi sembra però che in questo caso si parli anche di moto. L’orizzonte temporale è poco più lontano, ma… il futuro è molto più vicino di quanto crediamo!

      [Edit del 21 agosto] Ecco, appunto, la Honda ha preso delle decisioni importanti, come ora potete vedere nell’articolo in home page, che trovate cliccando QUI

    • #1374
      Mastic
      Amministratore del forum

      Il tema diventa sempre più caldo, e non passa giorno che non arrivi qualche notizia a riguardo.
      Questa è di oggi (da La Repubblica)

      La Francia dal 2040 vieterà la vendita di auto dotate di motore termico. Ci saranno aiuti di stato per le famiglie a basso reddito, per aiutarle nella transizione verso veicoli più puliti

      • #1378
        zio franco
        Partecipante

        Ho letto e fremo (non freno) perchè è già tardi per l’industria nostrana
        Spero nelle segrete stanze si stia lavorando per non essere gli ultimi

    • #1538
      Mastic
      Amministratore del forum

      Con le consuete lentezze, anche l’Italia si muove.
      Ricevuto poco fa un comunicato dal Ministero dei Trasporti. Ve lo riporto nella parte relativa ai veicoli elettrici:

      Rete infrastrutturale per la ricarica dei veicoli elettrici
      Lo schema di Accordo di programma approvato è finalizzato a concentrare gli interventi per la realizzazione del Pnire-Piano Nazionale per la ricarica dei veicoli elettrici nei contesti territoriali in funzione delle effettive esigenze, promuovendo e valorizzando la partecipazione di soggetti pubblici e privati.
      Il Mit finanzia gli interventi con un apposito Fondo in cui ha impegnato 28,7 milioni di euro, ripartendo la somma tra le Regioni nel programma di finanziamenti per lo sviluppo delle reti di ricarica per i veicoli elettrici diffuse sul territorio nazionale. Il valore economico complessivo ammonta a 72,2 milioni di euro.
      L’accordo verrà stipulato tra il Ministero delle infrastrutture con le Regioni e le 2 Province autonome di Trento e Bolzano.
      Lo schema di Accordo di programma era già stato oggetto di intesa con la Conferenza Stato-Regioni Unificata e sarà successivamente approvato in via definitiva con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Non rientrano nell’accordo, per ora, le Regioni Abruzzo e Molise, che verranno integrate una volta presentato il relativo programma di intervento.

    • #1539
      zio franco
      Partecipante

      Spero le Provincie autonome se lo finanzino da sole l’investimento visto che i proventi delle tasse li trattengono
      Poi loro sono più avanti nelle energie alternative,trasporti e mobilità…

    • #1584
      Mastic
      Amministratore del forum

      Intanto, alla faccia di Trump che è uscito dall’accordo del COP21, la California sta valutando lo stanziamento 3 miliardi di dollari di incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici. Gli importi finanziati -altra cosa interessante- varierano in funzione del reddito degli acquirenti.
      Le misure sono contenute nella proposta AB 1184 California Electric Vehicle Initiative (CEVI).
      la detassazione sarà molto forte, al punto che gli sconti sul prezzo d’acquisto potrebbero superare il 60%. Questo significherebbe pagare 15mila dollari un’auto in vendita a 40mila, ad esempio.
      Il piano del Governatore della California, Jerry Brown, prevede 1,5 milioni di veicoli elettrici su strada entro il 2025, che diventeranno 5 già nel 2030.
      Nel 2016 in California sono state vendute circa 2,09 milioni di auto nuove, con una quota di elettriche dell’1,9%, pari a circa 40mila unità.
      Da considerare infine che il progetto prevede ulteriori 500 milioni di dollari di investimento per favorire la mobilità a zero emissioni tra le comunità più svantaggiate, nelle scuole e nei servizi di trasporto collettivo.

    • #1588
      zio franco
      Partecipante

      E qualcosa di concreto,che serve davvero,che punta al maggior problema da risolvere…ieri,la mobilità urbana !

      Made in Italy,costa come una bicicletta (2000 €),pesa come un (grossa) bicicletta (35 kg),consuma il giusto (50 centesimi per 100 km,percorre 115 km col pieno (si vabbè d’estate in economy run )
      non si paga bollo per 5 anni,contributi statali,si entra in impennata nelle ZTL
      (sembra siano disattivabili i messaggi dei cinquestelle 😉

      Dal punto di vista tecnico questo scooterino usa la batteria solare per la partenza con il motore anteriore, dopo il quale subentra la batteria principale al servizio del motore posteriore che permette di raggiungere 35 km/h. Volendo poi c’è il “booster”: tenendo premuto un pulsante sul manubrio si usano contemporaneamente il motore anteriore e posteriore.

      Un pò bruttino per ora

      Ecco la FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici) di Bologna. La particolarità, oltre alla delocalizzazione, è la filosofia: la struttura è green perché costruita secondo la tecnologia ZEB (Zero Emissioni Building). Ha pannelli solari in grado di alimentare tutta la fabbrica e l’energia in eccesso viene distribuita sul territorio. progetto nasce nel 2013 con il preciso intento di rilocalizzare, dalla Cina in Italia, la produzione di bici e ciclomotori elettrici in uno stabilimento industriale energeticamente autosufficiente realizzato seguendo i principi della logica ZEB (Zero Energy Building). Con un investimento di oltre 10 milioni di euro rappresenta la prima iniziativa in grado di coniugare efficienza energetica, produzione industriale e sostenibilità ambientale nella produzione dei mezzi Italwin, Momodesign, Wayel e di altri prodotti di aziende terze che si affideranno alla professionalità e alla qualità di FIVE.

    • #1870
      Mastic
      Amministratore del forum

      Toh, qualcosa si muove!
      L’ENEL sta iniziando a installare colonnine per le ricariche elettriche in autostrada. Le prime 30 saranno operative già a settembre.
      Da La Repubblica di oggi

      Nel 2018 il piano di Enel si sposta dentro la rete autostradale: non più nei motel o nei centri commerciali subito fuori dai caselli ma alle stazioni di servizio: 180 colonnine fast durante l’anno prossimo

      Trenta colonnine per la ricarica elettrica fast proprio a ridosso delle uscite saranno pronte già a settembre. Prevalentemente lungo l’A1 MIlano-Roma, ma anche l’A4 Torino-Venezia, tre saranno lungo il “Gra”, un paio anche sulla Salerno-Reggio Calabria e in Sicilia. Ma questo è solo il primo passo. Nel 2018 il piano di Enel si sposta dentro le autostrade: non più nei motel o nei centri commerciali subito fuori dai caselli ma alle stazioni di servizio lungo la rete autostradale. E i numeri diventano più ambiziosi: 180 colonnine fast durante l’anno prossimo e così via, annuncia l’amministratore delegato di Enel Starace.

      “A settembre partirà il piano nazionale dell’infrastruttura per il sistema di ricarica della mobilità elettrica. Abbiamo già definito il piano, lo abbiamo presentato al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e lo lanceremo per la fine dell’estate”. Lo ha detto Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, intervenendo a Firenze, in Palazzo Vecchio, per presentare un nuovo progetto europeo per il trasporto pubblico a zero emissioni nella città di Firenze.

      “L’infrastruttura con il sistema di ricarica – ha spiegato Starace – coprirà l’intero territorio nazionale; poi faremo lo stesso anche all’estero dove siamo presenti. Per la parte che ci compete, quella dell’infrastruttura, siamo grandemente impegnati e saremo felici di collaborare a qualunque iniziativa parallela in questo settore”.

      Durante lo stesso incontro, Francesco Venturini, direttore della Divisione Global e-Solutions di Enel, ha precisato che il piano nazionale dell’infrastruttura per la mobilità elettrice prevede 10-12mila colonnine di ricarica da installare nell’arco di tre anni, per un investimento pari a circa 300 milioni di euro.

      L’Ad di Enel Starace ha sottolineato i benefici che derivano dalla diffusione delle auto elettriche, sia in termini di abbattimento delle emissioni inquinanti che contribuiscono all’innalzamento del gas serra sia in termini di riduzione dell’inquinamento acustico.

      La realizzazione del piano dell’infrastruttura consentirà, hanno sottolineato sia Venturini che Starace, anche “all’abbattimento dell’ansia da ricarica dovuta alla ricerca delle colonnine da parte degli automobilisti alla guida di vetture elettriche. Questo problema entro tre anni non ci sarà più”.

      “Ci sono dei segnali sottili che però si ripetono sempre. Quand’è che una tecnologia comincia a diventare ormai passata? Uno dei segnali classici è quando si cominciano aprire i musei di quella tecnologia – ha ricordato, tra l’altro, Starace – C’è un articolo che ho letto venendo in treno a Firenze: c’è un bellissimo museo della pompa di benzina a Tradate, un museo della pompa di benzina che ricorda il passato: quindi andatelo a vedere, e fatevi un viaggio nel passato”.

    • #1873
      Anto
      Moderatore

      Riuscendo a mettere a punto anche il sistema di ricarica rapido, 10-15 minuti per una sosta sarà un tempo molto accettabile.

      • #1874
        Mastic
        Amministratore del forum

        Non c’è dubbio che velocizzare i tempi di ricarica sarebbe il massimo.
        Ma sembra ci siano problemi di difficile soluzione per questo.
        Però, se ci pensi, quando ti fermi in autogrill per la sosta pranzo, ci stai un’ora. Un tempo ormai sufficiente per una ricarica intorno all’80%. Perché il “pieno” in autostrada lo fai solo se stai facendo un viaggio lungo. Sei partita da casa a batteria cariche e a un certo punto hai bisogno di ricaricare. Quindi ti organizzi per una lunga pausa.

        Fermo restando che questa è una modalità di viaggio che ormai dovrebbe sempre più appartenere alle vacanze. Perché tutti noi, per i viaggi rapidi di lavoro, ormai scegliamo il treno o l’aereo. Ci si mette di meno, si impiega il tempo di viaggio facendo qualcosa di utile e… si spende meno. Il Frecciarossa e il crollo dei costi dei biglietti aerei hanno cambiato le nostre abitudini.
        Parlando di elettrico dovremmo ricordarci a cosa serviranno i veicoli nei prossimi anni: commuting giornaliero, nella maggior parte dei casi

    • #1875
      Anto
      Moderatore

      Si ma io sono pidocchioso e mi porto la frittatina di maccheroni da mangiare al parcheggio in macchina dove mediamente me la finisco in 15 minuti?
      Vabbè diciamo che poi se faccio anche la pipì una mezz’ora 3/4 di ora ci possono stare e per quella mezza volta l’anno che viaggio il tempo di sosta ci può stare

    • #2901
      Mastic
      Amministratore del forum

      Uppo questa discussione, che ho messo anche in coda all’articolo oggi in home page sull’impianto di ricarica donato dalla Honda alla città tedesca di Offenbach

    • #2903
      lukethebike
      Moderatore

      L’elettrificazione, è argomento dove imparare ancora tantissimo.
      A me affascina, soprattutto perchè le scelte di oggi, fatte dalla Nostra Generazione, influiranno pesantemente sulle vite dei nostri figli già da domani. Non fra 50 anni.

      Sto provando a farmi una idea consapevole per ciò, quindi provo a dire la mia, sperando di ricevere più punti di vista possibili per aumentare la conoscenza su qualcosa che al momento ignoro totalmente, ma vorrei conoscere.

      Attualmente, riguardo a quanto menzionato qui, diciamo che non vi sono grosse limitazioni a livello di Ricarica Lenta a Casa.
      Basta la presa domestica da 220V e con 8 ore (a volte qualcosa meno) mi ricarico l’auto di notte.

      Ora, questa ricarica già basta per l’uso cittadino dei mezzi oggi in circolazione.
      Incluso moto e bici.

      Diverso è il discorso del viaggio.
      Qui si pone il problema delle ricariche in corsa, come i rifornimenti attuali di benzine.
      Quindi le necessità cambiano: soprattutto per ciò che concerne la velocità di rifornimento.

      La stazione proposta da Honda, in co-branding con una azienda Leader Svizzera in questo caso, rappresenta già un passo avanti notevole in quanto a velocità.
      Considerando che attualmente vi sono mezzi da 30-40kW a 150kW, i relativi tempi di ricarica variano dai 10 ai 40-50 minuti. E si tratta di FAST Charging.
      Attenzione, mi diceva la persona che si occupa di questo, che Honda non ha interesse alla fornitura di stazioni di ricarica.
      Quello citato è solo un investimento fatto per ricerca, e reso open per vedere come funziona con utenti reali.
      So che Porsche sta lavorando anch’essa sulla velocità di ricarica.
      Quindi il limite della velocità di rifornimento sembra essere destinato ad essere accettabile in un futuro piuttosto breve.

      Quello che è più di un vincolo, invece, è l’approvvigionamento dei tale energia.
      Mettere a disposizione tanti kW, e per giunta magari per più auto contemporaneamente, significa prelevare energia dal Distributore, e attraverso delle opportune cabine di trasformazione distribuire alle colonnine per mezzo delle prese che almeno quelle sono STD.
      Questo significa modificare il suolo dove vengono installate queste colonnine per installare le cabine e piazzare i cavi che sono belli grossi nel sottosuolo fino alle colonnine.
      l’investimento citato (300.000€ include soprattutto questo).

      Inoltre c’è il limite della capacità: attualmente per il circolante che abbiamo non vi sono grossi problemi, ma se non pensiamo queste infrastrutture come se da DOMANI ci sarà l’elettrico, corriamo il rischio di fare investimenti ripetuti e sperperare denaro.
      Poi, siamo sicuri che avremo tutta questa energia disponibile domani?
      Ecco che è IMPORTANTISSIMO pensare lungo a fonti di energia TOTALMENTE RINNOVABILI (vento, sole, biomasse, etc…).
      Attenzione, per paesi come il nostro che hanno scelto di non utilizzare l’energia nucleare e che comprano gran parte dell’energia, c’è anche il problema economico dell’approvvigionamento.

      L’Idrogeno, invero, non ha alcun bisogno di prelevare energia dal sistema di distribuzione, gli basta un minimo di tensione a bassa potenza per alimentare il sistema di stoccaggio e controllo interno.
      Bastano i pannelli solari per questo.

      Inoltre se pensiamo di puntare solo sull’energia elettrica attuale per le auto, si presenterà quasi subito il problema batterie, già oggi punto critico del riciclo. Saranno un problema di smaltimento.

      Le Celle di Combustibile, sembrano quindi, una soluzione sostenibile più di altre.
      Al contrario dell’auto ad Idrogeno, il rifornimento principale per tale tecnologia sembra H2. Ed acqua come scarico. (Prego chi conosce meglio queste cose magari di farsi vivo… e spiegarci qualcosa).
      Intanto allego un link sulla tecnologia della Honda Clarity:
      http://world.honda.com/automobile-technology/CLARITY/
      Attenzione però, il calore dei motori e della reazione produce comunque Calore. Nulla è gratis. Ma tuttavia di molto inferiore al calore di una combustione.


      @zio-franco
      che ha menzionato una serie di aziende che sono già in grado di produrre veicoli elettrici.
      Questo dimostra che la tecnologia costruttiva esiste e le aziende investono pure in ricerca se hanno poi la certezza di vendere.

      Possiamo dire infine, che lo sviluppo seguirà uno schema del tipo:
      1. Soluzioni a Breve Termine: Hybrid
      2. Soluzioni transitorie: Elettrico 100% a batteria
      3. Soluzioni a lungo termine: Celle di combustibile o altro che sfrutti energia rinnovabile.

      Quindi, il problema è essenzialmente politico, visto che si tratta di fare delle scelte strategiche. E forse anche di rivederne alcune altre…

      Ribadisco, è solo la mia idea attuale basata più sulla voglia di capire che sulla reale conoscenza che non possiedo, e non ho alcun vincolo ideologico, quindi, a modificarla o cambiarla.

      • #2907
        Mastic
        Amministratore del forum

        Quello citato è solo un investimento fatto per ricerca, e reso open per vedere come funziona con utenti reali.
        So che Porsche sta lavorando anch’essa sulla velocità di ricarica.
        Quindi il limite della velocità di rifornimento sembra essere destinato ad essere accettabile in un futuro piuttosto breve.

        Sulla velocità di ricarica hanno lavorato molto nel campionato di formula E. Anni fa ero stato in Belgio, e ci avevano già raccontato che, in previsione di quel campionato, in Belgio avevano coinvolto la società fornitrice dell’energia elettrica per studiare sistemi di ricarica veloce. Allora pensavano a dei pit stop da qualche decina di secondi. Oggi vedo che hanno optato per la sostituzione della vettura. Però, sicuramente ci hanno lavorato. Anche perché quelle vetture hanno prestazioni molto elevate, ovviamente…

        L’Idrogeno, invero, non ha alcun bisogno di prelevare energia dal sistema di distribuzione, gli basta un minimo di tensione a bassa potenza per alimentare il sistema di stoccaggio e controllo interno.
        Bastano i pannelli solari per questo.

        In realtà le celle di combustibile ci danno un altro vantaggio: non richiedono il trasporto e lo stoccaggio di grosse quantità di idrogeno, perché lo producono in loco. Solo che per farlo hanno bisogno di energia elettrica per l’elettrolisi. Ecco che tornano utili (anche per questo!) i pannelli solari sul tetto della stazione di rifornimento 🙂

    • #3399
      Mastic
      Amministratore del forum

      A uso e consumo dei maniaci di tecnologia come me, torno su questa discussione, per segnalare un articolo interessante uscito fuori questa mattina da una delle newsletter alle quali sono abbonato.
      E’ pubblicato dalla americana Clean Technica, e si intitola: Il futuro dei veicoli elettrici: 30 domande su cui riflettere. Lo ha scritto Loren McDonald, un esperto di marketing con il pallino della tecnologia sostenibile.
      Contiene 30 domande focali su come l’evoluzione ormai decisa verso i veicoli elettrici impatterà con le nostre società, i sistemi politici, economici e industriali.
      E’ in inglese, ma potete usare deepl.com per tradurlo comodamente in italiano.

      Sempre leggendo qua e là, mi sono imbattuto nella brochure (ormai anche un po’ datata) della Toyota Mirai, un’auto elettrica alimentata da celle di combustibile a loro volta alimentate da idrogeno. Lo so, in Italia esiste una sola stazione di rifornimento per l’idrogeno, ma sulla produzione di questo gas si sta investendo molto, e il futuro, come ci ha detto anche @Lukethebike poco sopra, non è così lontano.
      Perché mi affascina la Mirai? Perché in 3 minuti fa un pieno di gas, che le regala un’autonomia di 700 km. E può usare il gas anche per alimentare elettricamente un’abitazione di medie dimensioni per una settimana. Così la mia mente mi fa immaginare un week end in un cottage isolato in Canada, privo di rete elettrica, dove arrivi, attacchi la spina alla macchina e hai pure la corrente in casa.

      [P.S. La versione originale di questo intervento era assai più lunga, ma mi si è sloggato il computer mentre la scrivevo, e il sistema si è bevuto tutto. @Stinger dice che la colpa potrebbe essere del fatto che navigo abitualmente attraverso una rete mobile, cosa che può portare a cambiamenti di IP che hanno, appunto, l’effetto di far cadere il login. Vedi a essere troppo appassionati di tecnologia e a voler lavorare da posti dove non arriva l’ADSL cosa succede???]

      • #3400
        zio franco
        Partecipante

        Il futuro dei veicoli elettrici: 30 domande su cui riflettere.

        Accidenti,come tutti gli anglosassoni,domande che sembrano semplici ed invece dietro portano un mondo tutto da esplorare !

        8/22/26 quelle che mi hanno colpito

        La maggior parte delle aziende potrà sopravvivere alla transizione nei fornitori di energia verde e diventare le “nuove compagnie petrolifere” fornendo soluzioni elettriche per il trasporto?

        La questione della obsolescenza tecnologica derivante dai progressi annui dei veicoli elettrici stimola il modello “come servizio” e ci sposterà dall’acquisto e dal noleggio di automobili?

        La più dura

        Vedremo l’instabilità politica e le guerre provenienti da nazioni ricche di petrolio che subiscono un enorme declino nel tempo nei ricavi petroliferi e nel potere politico?

        Tra le considerazioni dei lettori questa deve essere di un connazionale 😉

        When will we see a significant reduction in vehicle pricing?

        • #3401
          Mastic
          Amministratore del forum

          Tra le considerazioni dei lettori questa deve essere di un connazionale ?

          When will we see a significant reduction in vehicle pricing?

          😀 😀 😀

          La 26 era forse quella che mi aveva colpito di più. Ci saranno nuove guerre, inattese oggi. E il Medioriente potrebbe diventare un problema meno grave. E gli africani saranno ancora più sfruttati. E chissà questo che riflessi avrà sulla pressione migratoria.

    • #3662
      Mastic
      Amministratore del forum

      Ricevuto questa sera. Mi ha affascinato e fatto sognare. Avrei fatto volentieri la stessa esperienza

      Nissan LEAF AT-EV taglia il traguardo del Mongol Rally
      Plug In Adventures è il primo team a completare il Rally a bordo di un’auto 100% elettrica


      Londra (Regno Unito) – Plug In Adventures, il gruppo scozzese che riunisce gli appassionati di veicoli elettrici e composto da Chris e Julie Ramsey, ha tagliato il traguardo del Mongol Rally presso Ulan-Ude lo scorso sabato 9 settembre, diventando la prima squadra a completare la sfida transcontinentale a bordo di un veicolo 100% elettrico: una Nissan LEAF modificata del 2016, denominata AT-EV (veicolo elettrico all-terrain).
      Chris e Julie Ramsey sono partiti dal circuito di Goodwood (Regno Unito) domenica 16 luglio e hanno attraversato 13 paesi, per un totale di quasi 13.000 km; hanno ricaricato il veicolo 111 volte, spendendo meno di 100 sterline per i costi dell’elettricità, fino a raggiungere la linea del traguardo in Siberia, poco più a nord del confine con la Mongolia.
      Ora la loro Nissan LEAF verrà caricata su un treno merci insieme ad altri veicoli partecipanti al Mongol Rally, per poi attraversare tutto il continente fino all’Estonia. Da lì Chris e Julie Ramsey proseguiranno il viaggio in auto fino alla loro città di residenza, Aberdeen, che si trova a oltre 4.000 km di distanza. In totale, percorreranno più di 16.800 km durante questa impresa.
      Chris Ramsey ha dichiarato: “Tante persone ci hanno criticato, sostenendo che un’auto elettrica non sarebbe stata in grado di affrontare un viaggio a lunga percorrenza. Ma dopo migliaia di chilometri e quasi zero problemi, posso dire con certezza che le cose non stanno così. È stata un’avventura unica ed è un’emozione incredibile arrivare al traguardo. Abbiamo attraversato innumerevoli paesi usando solo l’alimentazione della batteria, per un viaggio a zero emissioni. Sono entusiasta, euforico, un po’ stanco, ma senza dubbio elettrizzato!

      In Europa, Chris e Julie Ramsey hanno potuto contare su una vasta rete di stazioni di ricarica rapida, che permettono di ricaricare la batteria all’80% in appena 30 minuti. Ma una volta raggiunta e superata la Bulgaria, le possibilità di ricarica rapida sono diminuite, e hanno perciò optato per una serie di alternative all’alimentazione elettrica.

      Hanno quindi usufruito di bar, caffetterie, hotel, ostelli, il negozio di un barbiere, un ufficio postale, garage, concessionarie, una stazione di polizia e tre comandi dei vigili del fuoco in Russia. Con l’aiuto di un elettricista esperto, hanno persino collegato la LEAF direttamente a un traliccio dell’elettricità in mezzo alle foreste siberiane.
      In tutti i paesi attraversati, Chris e Julie Ramsey hanno ricevuto un’ottima accoglienza da parte della gente, pagando il costo dell’elettricità soltanto in qualche punto di ricarica. Raramente qualcuno si è rifiutato di far ricaricare l’auto, al contrario spesso hanno ricevuto vitto o alloggio per la notte.
      Chris Ramsey ha commentato: “Abbiamo ricevuto la migliore ospitalità possibile, più di quanto immaginassimo. Quest’esperienza ha senz’altro cambiato la nostra prospettiva su come dovremmo comportarci a casa nostra. Un esempio su tutti è stato quando ci siamo presentati in una concessionaria Nissan in Russia alle due di notte. La persona che ci attendeva ha ricaricato la nostra auto in officina in tutta sicurezza, quindi ci ha portato nello showroom, dove ci ha offerto del tè, qualcosa da mangiare e un comodo divano su cui dormire”.
      Anche Nissan LEAF si è rivelata una preziosa alleata, come conferma Chris: “In termini di affidabilità, il veicolo è stato fenomenale. Abbiamo avuto giusto una foratura, un danno al cerchio e un parafango saltato. E poi qualcuno ci ha rubato uno dei nostri adesivi. Tutto qui!
      Per quanto riguarda le difficoltà incontrate dalla coppia, Chris ha commentato: “Ovviamente ci sono stati dei momenti di sconforto. Nelle ultime fasi del viaggio ci siamo ammalati, e in effetti è stata dura, ma a parte questo è andato tutto bene. In alcuni casi, durante le ricariche più lunghe nelle stazioni di servizio in mezzo al nulla, ci sentivamo un po’ demoralizzati, ma poi, arrivando in una città o in un paesino e ricevendo l’accoglienza calorosa della gente, il buonumore tornava alla svelta e tutto era di nuovo elettrizzante”.
      Il team Plug In Adventures ha approfittato del viaggio per promuovere i vantaggi di un veicolo 100% elettrico, suscitando grande interesse sia per l’auto che per l’impresa, in tutti i paesi visitati. Chris è stato perfino invitato a partecipare a una serie di conferenze presso l’Expo di Astana, contribuendo ad approfondire il tema di quest’anno “Energia futura”. La sua LEAF AT-EV è stata anche esposta durante la manifestazione.
      Il team ha inoltre percorso alcune delle rotte più suggestive dell’Europa e dell’Asia, tra cui la strada statale Transfăgărășan in Romania, che si snoda tra le montagne: un percorso ideale usufruire della frenata rigenerativa impostando la modalità B.

      Il tratto più lungo percorso con una singola ricarica e con veicolo a pieno carico è stato di 185 km: un viaggio che si è perfino concluso con una ricarica residua del 6%. In media Chris e Julie hanno viaggiato per circa 152 km tra una ricarica e l’altra, raggiungendo ogni volta i punti di ricarica con un certo margine, nel caso in cui fosse stato necessario trovare una fonte di energia alternativa.

      Julie Ramsey ha affermato: “È stata un’esperienza unica. Abbiamo provato cibi di diverse culture, dormito in posti insoliti, e abbiamo anche viaggiato su una nave da carico. Abbiamo incontrato persone straordinarie e siamo stati travolti dalla loro generosità, ma anche dall’interesse dimostrato per la nostra avventura elettrica.
      “Probabilmente non è un’impresa per tutti, ammetto che ci sono stati dei momenti difficili. Ma le esperienze che abbiamo vissuto e le persone che abbiamo incontrato lungo la strada ci hanno ripagato pienamente. Lo rifarei senz’altro!


      Paesi attraversati:
      1. Scozia (partenza da Aberdeen, città di residenza del team)
      2. Inghilterra (partenza del Mongol Rally dal circuito di Goodwood il 16 luglio)
      3. Francia
      4. Belgio
      5. Germania
      6. Austria
      7. Ungheria
      8. Romania
      9. Bulgaria
      10. Turchia
      11. Georgia
      12. Azerbaigian
      13. Kazakistan
      14. Russia (arrivo presso Ulan-Ude il 9 settembre)

      Viaggio di ritorno previsto (da fine settembre a inizio ottobre):
      15. Estonia
      16. Lettonia
      17. Lituania
      18. Polonia
      19. Germania
      20. Paesi Bassi
      21. Inghilterra
      22. Scozia

      Chilometri percorsi (al 9 settembre): 12.875 km (incluso il tratto tra Aberdeen e il circuito di Goodwood)
      Ricariche:

      111 ricariche totali
      26 ricariche “rapide” (ricarica dell’80% in 30 minuti)
      15 ricariche “veloci” (presa Mennekes di tipo 2 per una ricarica di 4-5 ore)
      Le restanti ricariche sono state effettuate mediante prese domestiche (ricarica di 12-14 ore)
      Costo totale dell’elettricità per ricaricare LEAF AT-EV: meno di circa 100 sterline


      Nissan LEAF AT-EV
      L’auto utilizzata dal team Plug In Adventures è basata su una Nissan LEAF Acenta da 30 kWh di serie, prodotta nel 2016, che offre un’autonomia fino a 250 km con una sola ricarica**. Le modifiche apportate hanno permesso di ottimizzare il modello di partenza per la guida nelle zone più remote del viaggio.
      La nuova LEAF AT-EV presentava cerchi in lega Speedline SL2 Marmora, particolarmente indicati sullo sterrato. Sono state integrate specifiche protezioni per le sospensioni e il sottoscocca.
      Il portapacchi modificato ha permesso di trasportare carichi anche all’esterno ed era dotato di una barra luminosa Lazer Triple-R con 16 LED in grado di generare 16.400 lumen supplementari a bassa tensione per illuminare i tratti più impegnativi del percorso.
      Il Mongol Rally non è una gara a cronometro quindi i veicoli partecipanti sono progettati all’insegna del comfort sulle lunghe distanze. I ritocchi apportati agli interni di LEAF AT-EV si sono concentrati in particolare sulla riduzione del peso a fronte di un aumento della capacità di carico. La zona riservata a conducente e passeggero anteriore non è stata alterata, tranne per i nuovi tappetini in gomma, mentre la fila posteriore dei sedili e le cinture di sicurezza posteriori sono state rimosse per alleggerire la struttura di 32 kg. Nel bagagliaio sono stati inseriti anche un estintore e un kit di primo soccorso.
      Le modifiche di LEAF AT-EV sono state affidate a RML Group, azienda britannica leader nella progettazione di veicoli ad alte prestazioni.

      Plug In Adventures
      Fondato da Chris Ramsey nel 2011, Plug In Adventures nasce dalla passione per l’avventura e per i veicoli elettrici. Dal suo quartier generale in Scozia, il team formato da appassionati di veicoli elettrici si propone di coinvolgere il pubblico in originali attività di varia natura volte a sostenere la mobilità a zero emissioni.
      Plug In Adventures non è nuovo alla guida a bordo delle auto elettriche. Nel settembre del 2015, ha impiegato solo due giorni per andare e tornare da John O’Groats a Land’s End al volante di una Nissan LEAF 24 kWh, coprendo un totale di 2.659 km e sfruttando solo punti di ricarica pubblici e gratuiti.
      Nell’aprile del 2016 invece i piloti hanno scelto una LEAF 30 kWh per completare la North Coast 500, la strada panoramica circolare lunga 830 km che attraversa le Highlands, considerata la “Route 66 scozzese”.
      Il Mongol Rally rappresenta l’apice di questa serie di avventure elettriche, che per Chris sono state l’occasione per allenarsi e prepararsi ad affrontare l’impresa più estrema.
      È possibile seguire @Pluginadventure su Twitter o visitare la pagina
      http://www.facebook.com/pluginadventures


      Il Mongol Rally
      Il Mongol Rally è un rally non competitivo a scopo benefico che si snoda per 16.000 km tra le montagne, i deserti e le steppe dell’Europa e dell’Asia. Si svolge ogni estate e la prima edizione risale al 2004. L’evento è organizzato da The Adventurists (http://www.theadventurists.com), che grazie a vari progetti ha devoluto finora 5 milioni di sterline. Ogni team iscritto al Mongol Rally ha il compito di raccogliere almeno 1.000 sterline da destinare a opere di beneficenza.
      In base al regolamento, i partecipanti devono guidare un’auto compatta con un motore di cilindrata inferiore a 1 litro per rendere la sfida ancora più ardua e spingere i piloti a interagire con le popolazioni incontrate lungo la via. Infatti non è prevista alcuna forma di assistenza stradale: i concorrenti devono cavarsela da soli.
      Per il 2017, The Adventurists ha accolto la proposta di Chris di iscrivere la LEAF AT-EV, che è stata la prima auto elettrica a cimentarsi nello storico rally, a conferma dell’impegno dell’associazione nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità.


      ###
      * L’iscrizione e la partecipazione di Plug in Adventures all’evento sono del tutto indipendenti da Nissan Motor (GB).
      ** Valore NEDC (New European Driving Cycle) – Autonomia di 250km ottenuta con una serie di prove uniformi e ripetibili previste dal regolamento europeo E11-101R-011935 e dal ciclo di omologazione NEDC – New European Driving Cycle – di cui alla direttiva 91/441/CE. Fattori che incidono sull’autonomia: l’autonomia effettiva dipende da diversi fattori quali, ad esempio, la velocità di guida e il tipo di strada (percorso urbano, extra-urbano, autostrada); la tipologia di percorso (salita, discesa, pianura); la temperatura esterna e l’uso del climatizzatore; lo stile di guida (ecologico, costante, sportivo). Nissan nel Regno Unito
      Nissan nel Regno Unito
      Nello stabilimento Nissan di Sunderland si producono le vetture Nissan Qashqai, Juke, Infiniti Q30 e il veicolo 100% elettrico Nissan LEAF
      La produzione delle batterie agli ioni di litio per i veicoli elettrici ha avuto inizio nel 2012
      La produzione complessiva dal 1986 a oggi supera 9 milioni di unità, con l’80% dei veicoli prodotti esportati in oltre 100 mercati mondiali
      Gli investimenti totali annunciati e realizzati in questa sede superano i 4 miliardi di sterline
      Le unità costruite nel 2016 presso lo stabilimento di Sunderland ammontavano a 507.436
      Le persone che lavorano complessivamente per l’azienda nel Regno Unito, distribuite fra il centro di design (Paddington, Londra), il centro tecnico (Cranfield, Bedfordshire), l’impianto produttivo (Sunderland, Tyne and Wear) e le attività di vendita e marketing (Maple Cross, Hertfordshire), sono ormai più di 8.000.
      Con i 28.000 posti di lavoro nell’indotto e altri 4.000 nella rete di concessionarie, l’organico totale di Nissan in Gran Bretagna supera oggi le 40.000 persone.

    • #3664
      zio franco
      Partecipante

      Abbiamo incontrato persone straordinarie e siamo stati travolti dalla loro generosità

      La partecipazione con un mezzo totalmente elettrico sarebbe solo la scusa 😉

    • #3826
      lukethebike
      Moderatore
    • #4043
      Mastic
      Amministratore del forum

      Intanto il dibattito si sviluppa anche nel Regno Unito:

      The British government has announced its intention to ban sales of new diesel and petrol cars and vans from 2040. Motorcycles have not been specifically mentioned.

      The British Motorcyclists Federation (BMF), a FEMA member from the United Kingdom, looks into the matter and asks some relevant questions.

      While hybrid and electric cars are beginning to mature, current battery technology means they still have restricted ranges and the charging infrastructure is limited. Similarly, electric motorcycles have a long way to go, and hybrid models are likely to be impossible to implement within a typical bike frame. However, 2040 is still a long way away – time for vehicle and battery technology to mature. Indeed, the government’s decision has been seen by some as lacking urgency despite many cities already exceeding legal levels of nitrous oxide pollutants.

      The BMF believes the government’s announcement produces more questions than answers:

      What about electricity demand?
      A massive increase of electricity demand, which a wholesale switch in vehicle energy supply represents, would place enormous strain on a system which is struggling to meet projected demand. In October 2016, the National Grid’s energy margin had risen to 6.6% – an increase over the previous year’s “tight but manageable” 5.1%. Part of that improvement was the reprieve for the Eggborough coal power plant – the recent investment in renewables has not been matched by a proportionate gain in useful electricity supply.

      Can critical infrastructure cope with the change?
      There are believed to be around 110,000 plug-in EV or hybrid cars in the UK – the vast proportion of these are hybrids. As of July 28 2017, the supply of charging points – according to zap-map.com – was 13,155 connectors, at 4,582 locations. In the preceding 30 days, 295 new points had been added. If the numbers of charging points increase at that rate, there will be an additional 81,500 charging connectors by 2040. Most internal combustion cars can be refuelled in less than 10 minutes. The fastest electric connectors can typically take 75 minutes (at a fast-charging rate which is not recommended for good battery life). A full charge at home will usually be overnight.

      What effect will this have on motorcycle culture?
      A recent survey of European motorcyclists by FEMA revealed that if riders were given the choice between buying a more expensive non-emissions bike than an internal combustion engine (ICE) equivalent, 87% said they would not. In fact, 76% said that if ICE bikes were banned from cities, they would find an alternative – most likely a car.

      Despite all the unanswered questions right now, one thing that’s clear – whatever happens, this debate will be raging for decades.

      What are your thoughts about the announced ban? Tell BMF on Facebook or Twitter.

    • #4286
      Mastic
      Amministratore del forum

      La Bosch ha messo a punto una nuova batteria da 48V, pensata specificamente per le vetture ibride. E ne sta trattando l’adozione in primo equipaggiamento con 12 costruttori automobilistici nel mondo.
      Nel comunicato che ho ricevuto ci sono alcune altre info aggiuntive. E ci sono le risposte a 2 FAQ tipiche, che vi riporto

      Perché la Cina è considerata il pioniere dell’elettromobilità?
      Con più di mezzo milione di modelli venduti, la Cina è di gran lunga il mercato più grande del mondo per i veicoli elettrici. Il paese è, inoltre, leader mondiale della produzione di veicoli elettrici. I veicoli elettrici e i veicoli ibridi stanno conquistando una parte sempre maggiore del mercato cinese grazie anche al sostegno governativo.

      Perché la nuova batteria è più efficiente in termini di emissioni di CO2?
      Nessun altro paese al mondo emette altrettanto CO2 nell’atmosfera quanto la Cina. Il paese si è posto come obiettivo un target di flotta di 117 g/km entro il 2021 e i costruttori di veicoli cinesi ritengono che il sistema ibrido a 48 Volt li aiuterà a conseguire tale obiettivo. La nuova e conveniente batteria a 48 Volt renderà il sistema più accessibile per un mercato più ampio e aiuterà i costruttori di veicoli cinesi a ridurre considerevolmente le emissioni di CO2.

    • #4290
      Anto
      Moderatore

      “Io vado elettrico e non inquino…”

      ???

    • #4291
      Anto
      Moderatore

      Leggevo che anche Toshiba stia sviluppando una batteria per veicoli elettrici in grado di ricaricarsi in soli 6 minuti:

      “Toshiba annuncia ufficialmente la sua batteria per veicoli elettrici di nuova generazione SCiB capace di battere ogni record di ricarica grazie all’utilizzo di un nuovo componente pronto a raddoppiare la capacità dell’anodo e dunque riuscire a velocizzare la ricarica ottenendo comunque ottime performance. Sì, perché secondo quanto dichiarato dall’azienda, con le nuove batterie si riuscirà ad aumentare la densità energetica e dunque di conseguenza anche il tempo di utilizzo in termini di autonomie con un aumento dei chilometri percorsi dall’automobile. In questo caso i risultati sono quanto mai confortevoli visto che parliamo di addirittura 320km con una ricarica di soli 6 minuti.

      Per quanto riguarda la batteria in questione la differenza con le classiche componenti riguarda essenzialmente l’anodo di cui è costituita. In questo caso parliamo di un dispositivo caratterizzato da un anodo realizzato in ossido di niobo con una capacità di accumulo di litio doppia per volume. Oltre a determinare una durata decisamente ampia ma soprattutto un caricamento quanto mai rapido non è in discussione la sicurezza per gli utenti e dunque il suo utilizzo su automobili di nuova generazione ma anche applicativi industriali.

      Quello che in Toshiba è stato fatto di nuovo riguarda il procedimento che permette di organizzare l’ossido di titanio-niobo in una struttura cristallina capace di stoccare più efficientemente gli ioni di litio. In questo modo è stato possibile appunto raddoppiare la densità energetica della sua super batteria. Gli ingegneri giapponesi hanno testato una prima versione da 50 Ah, valutando sicurezza e cicli di vita.

      null

      La nuova SCiB è in grado di mantenere oltre il 90% della sua capacità dopo 5.000 cicli di carica e scarica. Non solo visto che se installata in un veicolo elettrico compatto questa consente un’autonomia di 320 km di percorrenza dopo solo sei minuti di carica ultra rapida. In soldoni significa circa tre volte il range offerto da una batteria al litio standard.

      “Non è solo un miglioramento incrementale, bensì un progresso rivoluzionario che farà una differenza significativa per quanto riguarda la distanza di guida e le prestazioni dei veicoli elettrici. Continueremo a migliorare le prestazioni della batteria e siamo pronti a lanciare la batteria SCiB di prossima generazione per applicazioni pratiche nel prossimo 2019” questo è quanto affermato dal direttore della divisione Ricerca aziendale e Centro di sviluppo di Toshiba.”

      Fonte e foto Hardware Upgrade

    • #4292
      Mastic
      Amministratore del forum

      Oggi siamo in vena. @lukethebike mi ha segnalato anche questa prova della Honda Clarity Fuel Cell.
      Interessante, perché ci racconta come va la macchina, ci racconta come funziona la tecnologia idrogeno-elettrico, ci parla dei possibili sviluppi futuri.

    • #4293
      Anto
      Moderatore

      “grazie alla miniaturizzazione dei componenti….” significa quindi che come per i PC, telefonini e altri apparati elettronici anche in questo campo lo sviluppo non può che migliorare questi elementi e rende fattibile la loro realizzazione

    • #4547
      Anto
      Moderatore

      Che ben vengano questi miglioramenti sui veicoli elettrici segno che si lavora intensamente per far partire l’elettrico.

      Ora mi chiedo una cosa, ma quando tra qualche anno ci sarà (si spera) una massiccia diffusione di veicoli elettrici, come saranno attrezzate le aree di ricarica? Metti il caso di una sosta in un’area dove sono messe a disposizione 5 punti di ricarica e arrivano 10 veicoli elettrici di cui un paio ha bisogno urgente di una ricarica perchè ormai alla fine e ho le colonnine impegnate, devo aspettare qualche ora o tanti minuti per rifornirmi? Non credo sia la stessa cosa come fare la fila dal benzinaio

      • #4549
        Mastic
        Amministratore del forum

        Già, le colonnine debbono essere previste in abbondanza. E’ anche vero che, aumentando l’autonomia, non sarà frequente fare un viaggio durante il quale ci si trova a secco. Anche perché l’uso prevalente dei veicoli sta cambiando e i viaggi in macchina si fanno sempre meno

    • #4580
      calus
      Partecipante

      Per fortuna Trump con il suo carbone produrra’elettricita’ in abbondanza per tutti gli electric-freak 😉

      Piu leggo questi bellissimi articoli piu mi preoccupo. In realta come scritto inizialmente da Luke, l’idrogeno ha un futuro ben piu green dell’elettrico, e per questo sara’ ostacolato maggiormente.
      Mi chiedo in che modo l’africa sara’ sfruttata sempre di piu..e che tipo di nuove guerre dovremmo aspettarci.

      I ricchi arabi hanno soldi a sufficenza per campare millenni, e per investire, guadagnandoci molto, in fonti rinnovabili.

    • #4980
      Mastic
      Amministratore del forum

      Fresco fresco mi è arrivato oggi questo comunicato del Touring Club Svizzero, che si occupa di fare anche test di laboratorio.

      L’autonomia dei veicoli elettrici aumenta, ma meno di quanto garantito dalla pubblicità
      Berna, 1 novembre 2017. La Consulenza mobilità del TCS, per incarico di Euroconsumers e Patti chiari, ha condotto un test comparativo fra tre moderne auto elettriche. L’esame ha dimostrato che con gli attuali veicoli elettrici è possibile percorrere una distanza accettabile; tuttavia, il loro consumo supera nettamente i valori indicati dai costruttori.
      Il TCS ha testato e paragonato tra di loro una Renault Zoe, una Nissan Leaf e una Opel Ampera-e.
      Le batterie in dotazione a questi veicoli elettrici hanno una capacità che oscilla dai 30 kWh ai 60 kWh e consentono, secondo i dati del costruttore, di percorrere fino a 520 km. Come per i motori a scoppio, l’autonomia viene stabilita sul banco di prova, ossia in condizioni di laboratorio. Obiettivo del test del TCS: determinare le effettive autonomie e i valori di consumo in condizioni reali.

      Condizioni del test
      Le automobili sono state predisposte uniformemente come se si partisse per le vacanze, cioè, oltre al conducente è stato caricato il peso di un passeggero (75 kg), di due bambini (30 kg ciascuno) e dei bagagli (20 kg). Inoltre, il climatizzatore e il riscaldamento sono stati regolati sui 22°C, con una temperatura esterna media di 10°C. Le auto hanno viaggiato fino a quando è apparsa l’indicazione “potenza motrice ridotta” che indica un basso livello di carica della batteria. Successivamente, le batterie sono state ricaricate tutte allo stesso modo nel Centro di esame tecnico accreditato del TCS a Emmen, le misurazioni del consumo di energia e dell‘autonomia dei veicoli elettrici.
      I tragitti per le prove di consumo sono stati effettuati con le vetture in colonna e prevedevano ogni volta tre giri in città, su strade di campagna e in autostrada. Il conducente e la posizione del veicolo nella colonna sono stati cambiati ad ogni nuovo giro, per equilibrare gli effetti del modo di guidare e della resistenza al rotolamento. Complessivamente, le auto hanno percorso una distanza di 124 km. Alla fine, le batterie sono state ricaricate con strumenti di misurazione calibrati nel Centro del TCS di Emmen.

      I principali risultati
      Le auto elettriche esaminate nelle condizioni di questo test offrono solo circa il 58% dell’autonomia annunciata dai costruttori per una ricarica di batteria. Concretamente, per Nissan Leaf ciò equivale a una percorrenza di 144 km, per Renault Zoe di 232 km e per Opel Ampera-e di 304 km.

      Conclusione
      Con i veicoli elettrici odierni si possono percorrere delle distanze maggiori e in condizioni più impegnative. Tuttavia, questo ha il suo prezzo. I costi dei veicoli, sottoposti al test, oscillano fra CHF 38’595.- e CHF 41’900.-, più cari rispetto alle auto della loro classe, ma questo maggior costo è compensato, nella vita del veicolo, dai minori esborsi per manutenzione e spese d’esercizio. Inoltre molte auto elettriche sono ancora inadatte per lunghi tragitti, oppure richiedono una pianificazione preliminare del viaggio. Questo svantaggio è in costante diminuzione per l’implementazione di una rete di ricarica sempre più accessibile e capillare

    • #5419
      Mastic
      Amministratore del forum

      Notizia marginale su un discussione comunque interessante. Ma nel mio peregrinare in cerca di informazione ho scoperto che alcune auto top di gamma stanno uscendo con impianti elettrici a 48V piuttosto che a 12. Sembra si tratti di una predisposizione a una futura alimentazione ibrida. Che servirà a ridurre i consumi di benzina e le quote di CO2 emesse. Oltre ad alimentare un compressore elettrico.

      Qui l’articolo (in francese) di AutoPlus

    • #5420
      zio franco
      Partecipante

      Inoltre Fisker EMotion, l’elettrica che farà il pieno in un minuto

      Con le batterie allo stato solido secondo il produttore saranno possibili rifornimenti a tempi record. Autonomia di 800 km

      Meno di un’auto a benzina: la Fisker per la sua nuova EMotion elettrica promette rifornimenti in un minuto. Il tutto grazie a “rivoluzionari” brevetti appena depositati per batterie allo stato solido. E’ lo stesso fondatore, Henrik Fisker, a rilasciare affermazioni ambiziose sulla tecnologia del suo nuovo modello che sarà in vendita “entro il 2023 e che eliminerà del tutto l’ansia da autonomia”.

      “Le nuove batterie allo stato solido – continua Fisker – saranno 2,5 volte più efficienti rispetto alle migliorie batterie usate nelle attuali auto elettriche”. Vedremo. L’autonomia dichiarata è di 800 km per carica ma è lo straordinaria velocità con cui si fa il pieno a far finire di diritto la EMotion sotto i riflettori.

      Di certo Fisker non è il solo a fare dichiarazioni del genere sulle nuova batterie allo stato solido: anche Sakti3, la startup che si occupa proprio della produzione di questi accumulatori, acquistata da Dyson nel 2015, e dice in pratica le stesse cose. Anche la Toyota sta anche sviluppando modelli con batterie simili, ma il colosso giapponese non si sbilancia sulle prestazioni di questi prototipi

    • #5423
      calus
      Partecipante

      ecco…fine dei motori a scoppio…
      arrivederci!

      • #5426
        Anto
        Moderatore

        Più che fine ed un arrivederci direi che sono un’alternativa sempre più remota, ci vorranno decenni per fare morire i motori a combustione interna, diciamo che il passaggio da essi agli elettrici lo stiamo avendo con gli ibridi

    • #5490
      Mastic
      Amministratore del forum

      Visto il nuovo “camioncino” della Tesla? Da 0 a 100 in 5 secondi, che diventano 20 con un carico di 40 tonnellate. 800 km d’autonomia. 30′ per ricaricare energia per 600 km se si trova un punto supercharger.
      E poi anche la supercar, che va più di una Bugatti.

      Sarà vero tutto ciò?

      Tesla Semi Truck, Tesla Roadster 2.0, Tesla Pickup — Hot! From Unveiling Event! (101 Pics)

    • #5500
      Mastic
      Amministratore del forum

      Mi sa che ne avevamo già parlato, ma questo comunicato della Nissan è molto preciso e completo.

      EVA+, Electric Vehicles Arteries, è il progetto di mobilità elettrica che prevede l’installazione, in tre anni lungo le tratte extraurbane, di 200 colonnine di ricarica veloce, 180 in Italia e le altre 20 in Austria. Il programma, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di “Connecting Europe Facility”, vede la collaborazione di Enel, in qualità di coordinatore, e Verbund (principale utility austriaca) insieme ad alcuni tra i principali costruttori automobilistici di veicoli elettrici a livello mondiale come Renault, Nissan, BMW e Volkswagen Group Italia (rappresentata dalle marche Volkswagen e Audi).

      Due delle nuove stazioni di ricarica veloce sono state installate nei pressi delle uscite autostradali dell’aeroporto di Fiumicino, davanti al centro commerciale Parco Leonardo, e del Porto di Civitavecchia. Considerata l’importanza strategica nell’ambito del trasporto intermodale e la vicinanza con la Capitale verranno infatti installate ulteriori due stazioni di ricarica, con l’obiettivo di favorire i flussi di traffico verso Roma. Sempre nel Lazio è stata rafforzata l’infrastruttura verso il sud con la posa di una colonnina fast a Ceprano, a metà strada tra quelle già presenti a Cassino e a Frosinone.

      Potenziata anche la tratta Roma-Milano con l’infrastruttura situata nei pressi dell’importante snodo autostradale di Orte, utile anche come collegamento con la superstrada Orte-Cesena, e quella posizionata presso l’uscita di Firenze Sud. Dal capoluogo toscano sarà inoltre possibile raggiungere l’aeroporto di Pisa e le località marittime della Versilia grazie all’infrastruttura installata a Lucca; la città non solo ospiterà una dei 180 punti di ricarica di EVA+ ma sarà la prima dove verrà realizzata la rete di ricarica urbana prevista dal Piano nazionale infrastrutturale di Enel.

      Le altre nuove colonnine Fast installate sono state utilizzate per rafforzare le tratte Milano-Torino e Milano-Genova con la posta dei punti ricarica a Chivasso e Novi Ligure.

      Con EVA+ nasce la prima rete di ricarica che consentirà di utilizzare i veicoli elettrici fuori città. Le infrastrutture di ricarica installate sono le “Enel Fast Recharge Plus”, la tecnologia interamente sviluppata da Enel che garantisce un pieno di energia in meno di 20 minuti, compatibile con tutti i veicoli elettrici in commercio e nel rispetto dei più alti standard di sicurezza.

      I 40 punti di ricarica si trovano principalmente in aree adiacenti agli accessi autostradali per consentirne l’uso anche a coloro che utilizzano veicoli elettrici per spostamenti extraurbani con soste compatibili con il tempo di ricarica, in luoghi come ad esempio i centri commerciali.

      Le prossime infrastrutture di EVA+ verranno installate in due location strategiche: l’aeroporto di Genova e presso l’Università degli studi di Salerno all’uscita della autostrada A2.

      Di seguito i luoghi dove sono state installate le stazioni di ricarica con tecnologia Enel (in verde le nuove installazioni).



    • #5506
      Anto
      Moderatore

      Le intenzioni promettono bene, bisogna solo incentivare l’acquisto di questi veicoli in modo tale da poter correggere eventuali errori e migliorare il servizio

    • #5794
      Anto
      Moderatore

      Lodevole iniziativa della Regione Piemonte che vuole obbligare i distributori di benzina a dotarsi di colonnine per la ricarica:

      Ricarica elettrica obbligatoria per i distributori di benzina piemontesi
      Le nuove stazioni di servizio dovranno adeguarsi in tempi brevi

      Tutti i distributori di benzina piemontesi dovranno dotarsi delle colonnine di ricarica per le auto elettriche e dei distributori di Gpl. Lo ha previsto la delibera regionale di modifica delle direttive sulla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, che ha ottenuto il parere preventivo favorevole da parte della terza Commissione presieduta da Giovanni Corgnati. Le nuove stazioni di servizio dovranno adeguarsi in tempi brevi mentre quelle in esercizio da tempo, le modalità saranno un po’ più lunghe.

      “I contenuti del provvedimento – ha sottolineato l’assessora all’Energia Giuseppina De Santis – recepiscono la direttiva europea che sancisce per gli Stati membri un quadro comune di misure per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi, al fine di ridurre al minimo la dipendenza dal petrolio e di attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti”.

      La direttiva identifica, attualmente, come principali combustibili alternativi con potenzialità di lungo periodo in termini di sostituibilità al petrolio, anche alla luce del loro possibile utilizzo simultaneo e combinato, l’elettricità, l’idrogeno, i biocarburanti, il gas naturale e il gas di petrolio liquefatto (Gpl), definendoli combustibili o fonti di energia che fungono, almeno in parte, da sostituti delle fonti di petrolio fossile nella fornitura di energia per il trasporto e che possono contribuire alla sua decarbonizzazione e migliorare le prestazioni ambientali del comparto dei trasporti.

      Alexia Penna
      da Torinotoday.it

    • #6079
      Lupo
      Partecipante

      Do il mio, modesto, contributo.
      L’idrogeno viene considerato, a ragione, un vettore di energia piuttosto che un carburante. Per estrarlo , via elettrolisi, dall’acqua occorre molta, molta energia, ovviamente più di quanta ne restituisca combinandosi con l’ossigeno dell’aria, producendo calore che peraltro è notevole, praticamente quello della fiamma.
      Per questi motivi attualmente quasi tutto l’idrogeno viene prodotto dal metano.
      Pensare di poterlo produrre con qualche pannello fotovoltaico in loco è pura utopia, ci vorrebbero centinaia di metri quadrati di pannelli.
      Inoltre esiste il problema di immagazzinarlo, la sua molecola è molto piccina, e tende a sfuggire, quale sia il contenitore usato per contenerlo. Ci sono degli “escamotage” per ovviare al problema, ma sono costosi e di dubbia sicurezza.
      Insomma va bene per qualche scooterino di ridotte esigenze con la sua bomboletta sotto sella, ma per esigenze di potenza ben maggiori ha parecchie difficoltà. Inquinamento zero, una pacchia, solo acqua.
      Personalmente lo vedo come simpatico esercizio di tecnica, ma di difficile uso su larga scala.

      • #6105
        Mastic
        Amministratore del forum

        Non so come le case stiano pensando di risolvere i problemi che citi tu, Lupo, però è un dato di fatto che le principali case auto stanno lavorando sulle fuel cell con molta convinzione. Mi dicono anche che sono parecchio avanti. Non c’è molto da attendere, a quanto pare

    • #6106
      Mastic
      Amministratore del forum

      Intanto torno su questa discussione, per portare l’ennesimo contributo (non al discorso fuell cell o idrogeno) che arriva da una casa automobilistica.
      Faccio copia/incolla del comunicato ricevuto dalla Nissan

      Nissan e TEPCO sperimentano i veicoli elettrici come centrali energetiche mobili
      Uno studio valuterà il potenziale dei veicoli elettrici Nissan come strumento di supporto per stabilizzare la domanda di energia all’interno della rete elettrica

      YOKOHAMA e TOKYO (Giappone)– Nissan Motor Co., Ltd. e Tokyo Electric Power Co. (TEPCO) lanciano uno studio in Giappone per valutare in che modo i veicoli elettrici contribuiscano a stabilizzare il consumo di energia all’interno della rete elettrica.
      Partecipano allo studio un gruppo di dipendenti TEPCO alla guida del veicolo commerciale 100% elettrico Nissan e-NV200 e un gruppo dipendenti Nissan al volante del veicolo 100% elettrico Nissan LEAF, il più venduto al mondo. Il progetto durerà fino alla fine di gennaio 2018.
      Quando la domanda di energia elettrica risulterà bassa, TEPCO invierà un avviso ai partecipanti e chi deciderà di ricaricare il veicolo in questo arco di tempo potrà ottenere degli incentivi in base alla quantità di energia ricaricata. Verrà quindi valutata la disponibilità dei proprietari dei veicoli 100% elettrici a modificare le abituali fasce orarie di ricarica per contribuire a ridurre le fluttuazioni nella domanda di energia. Le informazioni raccolte aiuteranno a definire le modalità di utilizzo più efficaci per le auto 100% elettriche al fine di stabilizzare i consumi energetici.
      In futuro le energie rinnovabili verranno impiegate con maggiore frequenza, in linea con il graduale passaggio a una società a emissioni ridotte. Per sfruttare le energie rinnovabili in modo stabile ed efficace, le “centrali elettriche mobili” dovranno integrare e gestire le risorse energetiche disperse con il contributo dei clienti. I veicoli elettrici possono essere una risorsa di energia virtuale attraverso il controllo della batteria in fase di ricarica e di restituzione alla rete in collaborazione con gli operatori energetici.
      Il progetto Nissan-TEPCO si avvarrà delle infrastrutture esistenti e del sistema telematico Nissan Connect EV, un servizio che consente ai proprietari dei veicoli elettrici di monitorare da remoto le condizioni della propria auto e di controllare lo stato della batteria tramite una App per smartphone e tablet. Avrà un ruolo chiave anche EVsmart, una App che individua le stazioni di ricarica per i veicoli, offrendo un’interfaccia grafica e raccogliendo e gestendo le informazioni. I partecipanti potranno installare gratuitamente entrambe le App sui propri smartphone o tablet.
      Si tratta di un progetto unico nel suo genere in Giappone. Nissan intende avviare partnership con i principali fornitori di energia elettrica in tutto il mondo, al fine di creare centrali virtuali basate sui veicoli elettrici e contribuire così a una società smart e alla creazione di un ecosistema: un piano in linea con la strategia aziendale Nissan Intelligent Integration, uno dei pilastri della visione Nissan Intelligent Mobility.
      TEPCO punta invece a procedere con le sue attività di sviluppo del sistema, per adattarlo a un’ampia gamma di veicoli elettrici prodotti da diverse case automobilistiche. L’azienda sta definendo un sistema compatibile con numerosi dispositivi di carica e restituzione alla rete, volto a ottimizzare le operazioni di adeguamento delle reti elettriche.
      Nissan e TEPCO presenteranno i risultati del progetto all’Agenzia giapponese per le Risorse Naturali e l’Energia, nel quadro del loro “Demonstration experiment of virtual power plant construction leveraging energy resources on the demand side, Fiscal Year 2017” (Esperimento dimostrativo sull’implementazione di centrali elettriche virtuali capaci di sfruttare le risorse energetiche in base alla domanda, esercizio fiscale 2017”.

    • #6889
      Mastic
      Amministratore del forum

      Torniamo a dare qualche spunto sull’elettrico, guardando a cosa succede all’estero.

      Belgio, Olanda e Lussemburgo hanno firmato un documento d’intenti comune, per omogeneizzare la rete delle colonnine di ricarica e rendere più facile la mobilità con veicoli elettrici nel Benelux (il territorio dei tre stati).
      3 i punti salienti:

      – La rete di impianti di ricarica pubblicamente accessibili nel territorio del Benelux deve essere facilmente utilizzabile da tutti i guidatori di veicoli elettrici di uno qualunque dei tre paesi, senza possibilità di discriminazioni
      – Che i guidatori di veicoli elettrici possano pagare le ricariche con la migliore formula o utilizzando il loro stesso contratto di e-mobility
      – Che le tariffe di ricarica siano trasparenti e convenienti per tutti gli utilizzatori

      In futuro, i tre governi mireranno ad armonizzare le infrastrutture, a migliorare l’informazione relativa ai punti di ricarica, a facilitare lo sviluppo transfrontaliero di servizi di e-mobility e di infrastrutture di ricarica, alla trasparenza tariffaria, con tariffe congrue. Poi si pensa anche a collaborare a livello comunitario, per un approccio coordinato alle tematiche europee connesse alla e-mobility.
      Per ora è solamente un documento d’intenti, ma il segnale è importante e forte.

      Se siete interessati a leggere il documento completo, lo trovate QUI

      Rimanendo nel Nord Europa, la Svezia ha appostato 35 milioni di euro per un piano triennale di incentivi all’acquisto di bici, ciclomotori e moto elettriche. Il finanziamento (per un massimo di 1000 euro, in funzione del veicolo acquistato) partirà da domani, 1° febbraio 2018.
      Da notare che nella stesura originaria del provvedimento non erano previste le moto. La SMC (Sverige MotorCyclister) ha contattato il ministro e sottoposto una nuova proposta, con successo.

      P.S. la Svezia ha messo a disposizione 35 milioni di euro, con una popolazione di 9,9 milioni di abitanti. Significa che nei prossimi 3 anni prevedono una buona diffusione del veicolo elettrico

    • #6890
      Bobpezzadoo
      Partecipante

      Parlando con amico, funzionario gruppo Fca, è venuto fuori che al momento di investire nell’ibrido Marchionne ha stoppato tutto dicendo che per lui il futuro era diverso, e ha impegnato queste disponibilità finanziare con altro. Lui stesso, il mio amico, aveva partecipato ad un progetto che con le alette parasole e il tetto entrambi con pannelli fotovoltaici, permetteva ad un full elettrico di aumentare di molto la autonomia, l’altolà del gran capo ha tarpato le ali a qualsiasi altra idea e adesso l’unico gruppo a non avere proposte ne ibride ne elettriche nel suo smisurato parco auto è proprio la Fiat.

      Pagheremo questo ritardo? L’ibrido sarà solo una veloce parentesi?
      Lo vedremo in futuro, e a parte l’interessantissima Fisker con il suo supertempo di ricarica, anche se ha bisogno di qualcosa di più di un 220volt da casa, mi piace segnalare la bmw i8, che provata su un ovale contro la M4 è riuscita a stare al pari della supercar fino a quando le batterie hanno dato il loro apporto per poi essere sorpassata nel momento in cui rimaneva con il solo 1,5litri da oltre 200cv che nulla può contro lo strapotere Msport. La i8 dichiara consumi inarrivabili per qualsiasi utilitaria. Noi però abbiamo il twin air….. 🙁

    • #7706
      Netbikers
      Partecipante

      In questo laboratorio su elettrico e ibrido, è interessante questo comunicato stampa della Nissan, nel quale si parla di come in Giappone le batterie usate dalle auto elettriche possono venire riutilizzate per una rete di lampioni senza fili, alimentati da celle solari.
      Un’idea in più. Perché su questo settore dell’elettrico è vero che le idee migliori forse sono quelle che devono ancora venire

      Le batterie di Nissan LEAF illuminano la città

      Con il progetto “The Reborn Light” a Namie, in Giappone, i lampioni stradali saranno alimentati da batterie di seconda vita delle Nissan LEAF e da pannelli solari

      NAMIE (Giappone), 22 marzo 2018 – Nissan e la sua affiliata 4R Energy Corporation hanno collaborato con la città di Namie, in Giappone, per installare nuovi lampioni stradali wireless sostenibili che saranno alimentati da una combinazione di batterie di seconda vita di Nissan LEAF, l’auto 100% elettrica più venduta al mondo, e da pannelli solari.

      Il progetto “The Reborn Light” (“La luce rigenerata”) prevede la fornitura ai residenti di Namie, in Giappone, di illuminazione pubblica sostenibile e autoalimentata che è stata sviluppata per prevenire i black out verificatisi in seguito al terremoto e allo tsunami dell’11 marzo 2011. Questo programma utilizza il crescente numero di batterie di seconda vita delle auto elettriche che diventeranno disponibili con l’aumento della popolarità e della diffusione dei veicoli elettrici in tutto il mondo.

      Nissan e 4R hanno creato un nuovo tipo di illuminazione per esterni che funziona separatamente rispetto alla rete elettrica principale, senza necessità di cavi o prese elettriche. Un prototipo verrà testato il 26 marzo presso lo stabilimento di rigenerazione delle batterie 4R di Namie, con l’installazione completa a partire dall’anno fiscale 2018 con inizio il 1 aprile.

      Un video di approfondimento è disponibile al seguente link: youtu.be/yN4J4_nyIpI

    • #8148
      zio franco
      Partecipante

      Come dimenticarsi che questo fine settimana ci sarà a Roma un avvenimento eccezionale

      La Formula E(lettrica) mondiale nel centro storico della città millenaria

      Questo sarà lo skyline

      Partenza e diretta su Mediaset alle 16 di domani

      Le prime prove libere sono in programma alle 8 in punto, seguite alle 10.30 dal secondo turno di libere. Le qualifiche avverranno alle 12 e la super pole alle 12.45. Dopo la parata dei piloti delle 15, alle 16 semaforo verde con podio a seguire, dalle 17. Tutte le fasi saranno trasmesse dalle reti Mediaset (Italia 1 e Italia 2). La linea di partenza è nel quartiere Eur, in via Colombo. La pista cittadina porta poi in direzione del palazzo della Scienza Universale e quindi della Nuvola di Fuksas. Un tratto misto unisce questa zona (nella Nuvola saranno collocate anche molte attività di contorno all’evento) con l’area del palazzo dei Congressi, dove si trovano la pit-lane e la linea del traguardo che è quindi differente da quella di partenza. Subito dopo le monoposto affronteranno la parte più veloce del tracciato che passa per viale dell’Arte e per viale dell’Artigianato, passando poi in via delle Tre Fontane, viale dell’Agricoltura e via Ciro il Grande. Ultimi metri con una variante che scorre a fianco dell’obelisco di piazza Guglielmo Marconi e si torna al via.

      Emozionante

    • #9747
      Netbikers
      Partecipante

      Davvero l’industria del petrolio starebbe attuando una campagna di disinformazione nei confronti dei veicoli elettrici? Lo sostiene l’americana CNBC in un documentato articolo.
      Ne parliamo QUI

    • #9750
      zio franco
      Partecipante

      Personalmente non ho dubbi nemmeno se nell’immediato fosse così,e non lo è

      Perchè è un mondo tutto da scoprire come lo sono stati quelli che abbiamo conosciuto
      Lo scaldino al letto,i lumi a petrolio,le cabine telefoniche,le stufe a carbone,i centri meccanografici,il technigrafo,i carburatori…

      Inoltre i veicoli elettrici sono da tre a quattro volte più efficienti nell’uso di energia rispetto ai veicoli a benzina. Nelle auto elettriche la parte di energia immessa che si perde sotto forma di calore è molto minore di quella persa dalle auto a carburante.
      I veicoli elettrici producono risparmi per il consumatore: l’energia elettrica costa molto meno del carburante e la manutenzione è minore. Non occorre andare al distributore. Il motore è molto più semplice e quindi si guasta meno. Le prestazioni sono migliori in fatto di accelerazione e di tenuta di strada, perché i veicoli elettrici hanno un baricentro basso.

      Il passaggio dal carburante ai veicoli elettrici caricati in modo intelligente, inoltre, consente di attingere alle eccedenze di produzione di energia della rete elettrica e quindi migliora le prestazioni della rete e mantiene bassi i costi

      Anche la resistenza al cambiamento delle lobbies petrolifere e derivati è un passaggio necessario,ormai la trasformazione è partita e chi ci ha creduto è già troppo avanti

    • #9947
      zio franco
      Partecipante

      Ora che c’è il noleggio una Energica Ego proverei a guidarla per due ore…

      QUI

      Mannaggia c’è anche a Firenze

    • #10743
      zio franco
      Partecipante

      l’indotto, che vedrebbe volatilizzato il 38% del proprio giro d’affari, secondo le stime di FTI; mentre i costruttori di auto ridurrebbero la loro produzione di componenti di un più modesto 17%.
      Un fatto grave, perché il tessuto dell’indotto è costituito soprattutto da piccole e medie imprese, che faticano di più ad assorbire l’impatto di cambiamenti epocali come quello al quale stiamo andando incontro, che richiede una forte riconversione industriale.

      Cresceranno i prezzi delle auto, perché le batterie porteranno a un aumento dei costi oscillante fra il 35 e il 50%

      Quindi si lavora di meno ma si guadagna di più !

      Elementare Watson,obbiettivo raggiunto !

    • #13747
      Mastic
      Amministratore del forum

      A proposito di bufale e di debunking, questa mattina mi sono imbattuto in questo divertente (divertente?) articolo dell’ottimo Paolo Attivissimo. Si parla di auto elettriche che folgorano. Dateci un’occhiata 🙂

      Difesaonline.it e “le verità scomode delle auto ecologiche”

      • #13748
        zio franco
        Partecipante

        A proposito di bufale

        Infatti,anche da quelli che si firmano eh !

        Per rifarsi la bocca una sfida tra i soliti vecchi pazzi inglesi (Lamborghini endotermico,NSX ibrida,Rimac elettrica)

        E subito dopo Richard distrugge proprio la Rimac elettrica da 1200 CV,proprio col soccorso dei pompieri

        Raccontandola e analizzando l’accaduto

    • #13749
      Mastic
      Amministratore del forum

      Però l’articolo bufala parla di folgorazione. Diverso il rischio di incendio. Ho letto parecchio di problemi con le Tesla, che quando sbattono ad alta velocità contro un ostacolo in alcuni casi hanno preso fuoco per la deformazione delle batterie.

      Questo del fuoco credo sia un problema reale in caso di urti particolarmente forti. E mi sembra che i vigili del fuoco siano già formati per i veicoli elettrici (che non si spengono con l’acqua, come ogni incendio causato da energia elettrica).

      Ne hai capito qualcosa di più?

      • #13752
        zio franco
        Partecipante

        No infatti è quello che penso anche io,la folgorazione è un rischio anche attuale,in certe condizioni,tipo i piedi bagnati, non è salutare nemmeno con le auto tradizionali mettere le mani sui poli,non tanto per la tensione (V) ma per la corrente di spunto (A)

        Il fuoco è sempre stato al centro dell’attenzione,i serbatoi già da decenni hanno la valvola di sicurezza,sono protetti ed ho scoperto che certe flangiature con pompa elettrica e galleggiante sono in materiale isolante
        La F1 poi insegna,con 200 litri a bordo ed incidenti a svariati G d’impatto non si vedono più incendi

        anche sulle ormai banali batterie al Litio si sono verificati incendi,ma erano batterie after market messe su con pressapochismo dagli stessi utilizzatori col passaparola
        Con la fornitura di primo equipaggiamento non sarebbe mai successo

        Come sempre l’evoluzione e la diffusione porterà sempre maggiore sicurezza

    • #13754
      Mastic
      Amministratore del forum

      C’è il problema temperatura, Franco. Parlavo nei giorni scorsi con un amico che fa veicoli elettrici (hai presente la Rondine Motors?) e lui per le prestazioni metteva molto l’accento sul problema surriscaldamento delle batterie. Che nei veicoli ad alte prestazioni vanno raffreddate.
      Per lui il problema non è tanto il raggiungere la prestazione in sé, ormai superato, perché ci sono veicoli elettrici velocissimi; quanto il mantenerla nel tempo riuscendo a raffreddare le batterie. Che altrimenti si incendiano o scoppiano.
      Non a caso molti veicoli elettrici ad alte prestazioni, dopo un po’ che li si usa riducono automaticamente la prestazione.

      Il problema calore c’è anche con le miniaturizzazioni necessarie. Basta chiedere a Samsung, che ha avuto enormi problemi con uno dei suoi Note che esplodeva. La colpa era di una batteria eccessivamente compressa che non riusciva a dissipare il calore.

    • #13756
      zio franco
      Partecipante

      Ma insomma la temperatura si può controllare,ingenuo è considerare una batteria come un monolite,più assorbe e più scalda,è una lampadina alla fine,se vuoi tanta luce la devi posizionare o raffreddare

      Siamo riusciti a raffreddare una camera di scoppio dove si arriva a 2000° od uno scarico a 600° vuoi che non si raffreddi una lampadina ?

      Non mi sembra un pericolo insomma

      • #13759
        Mastic
        Amministratore del forum

        Ma sai che mi è stato presentato come un problema serio, che costa caro risolvere?
        Si parlava della Mugen che corre il TT, e del fatto che i giapponesi sono riusciti ad aggirare un problema grosso.

        • #13762
          zio franco
          Partecipante

          Aria per le batterie,olio per il motore e liquido NON conduttore per l’inverter

          E questo

          Aria eh ? vedi un pò la forma delle prese sulla carena 😉
          Scrivono che viene usata sui velivoli a reazione,vuoi per il rumore,ma qui non credo,vuoi per l’aerodinamica

          Aprilia farebbe reclamo

          “To keep the battery cool, we duct air through it from side vents and through the central fairing duct. Keeping the outside cells cool isn’t a problem because they’re on the outside; it’s the ones in the core that get hot – in the past we’ve had to leave the battery to cool down for two days, when we overheated it. We could open it up and put more airways in, but then we’re wasting space that could’ve had a battery in it. The water-cooling is for the inverter, and the motor is oil-cooled.”

          The next big thing? Could be hydrogen fuel cell, which Honda is quite keen on in their road cars… an electric motor is an electric motor; it’s how you feed it and how that energy is stored that matters. And the interesting thing about the TT is we turn up there and never know if someone else has made that leap”

          E’ il grassetto il futuro

    • #13774
      zio franco
      Partecipante

      Gliel’abbiamo tirata 🙁

      Da Moto.it

      Un vero e proprio disastro quello che si è abbattuto nella notte sui paddock di Jerez de la Frontera, dove si tenevano i test precampionato per la MotoE: nella notte, durante la normale procedura di stoccaggio e ricarica delle Energica Ego Corsa, per motivi ancora da accertare qualcosa ha evidentemente causato un cortocircuito, mandando in fiamme tutto l’edificio in cui erano ospitate le 18 moto del Mondiale MotoE.

      Siamo in attesa di una dichiarazione ufficiale da parte di Energica per capire meglio cosa sia successo e soprattutto se l’incidente causerà variazioni nel calendario del Mondiale MotoE.

      • #13775
        lukethebike
        Moderatore

        dilettanti…

        Però ora vediamo come reagiscono e cosa hanno imparato per migliorare.

    • #13776
      zio franco
      Partecipante

      Energica ha comunicato che le moto non erano in carica e che stanno indagando e presto si conosceranno i dettagli dell’accaduto. “In questi anni non abbiamo mai avuto problemi e così è stato a Jerez… le moto non c’entrano!”.

    • #13777
      zio franco
      Partecipante

      Secondo le indiscrezioni riportate da Sky Sport, potrebbe essere stato un generatore supplementare, posizionato all’interno del paddock per evitare l’eccessivo assorbimento che aveva fatto saltare la corrente nei giorni scorsi, a far divampare l’incendio.

      Il colmo sarebbe che la causa sia un generatore a benzina 😉

    • #14290
      Mastic
      Amministratore del forum

      Intanto la Honda (auto) conferma: dal 2025 in Europa in vendita solo vetture con propulsori alternativi. Qui il comunicato odierno:

      Honda avanza nella sua “Visione Elettrica” in Europa svelando il nome della City Car elettrica e confermando il propulsore ibrido anche sulla nuova Jazz

      . Sarà Honda e il nome scelto dalla Casa Giapponese per la sua City Car 100% elettrica.
      . La Jazz di nuova generazione sarà disponibile con l’avanzata tecnologia ibrida i-MMD.
      . Confermata la “Visione elettrica” di Honda: entro il 2025 verranno commercializzate in Europa solo auto dotate di propulsori alternativi.

      La Casa giapponese rende ancora più green la sua “Visione elettrica” per il mercato europeo, confermando il nome della sua prima City Car completamente elettrica – si chiamerà Honda e – e annunciando che la nuova Jazz sarà equipaggiata con la tecnologia ibrida di ultima generazione i-MMD (Intelligent Multi-Mode Drive).

      La Visione Elettrica di Honda, riaffermata al Salone di Ginevra dello scorso marzo, punta alla commercializzazione in Europa, entro il 2025, di auto dotate esclusivamente di propulsori alternativi. Honda e, presentata come prototipo a Ginevra, è il primo modello della Casa a sfruttare una piattaforma EV dedicata, ed è caratterizzata da un design esclusivo ed una tecnologia di ultima generazione. La nuova City Car offrirà un ricco livello di dotazioni e si contraddistinguerà per la guida sportiva, la trazione posteriore e il propulsore elettrico avanzato.

      Honda ha già ricevuto più di 22.000 manifestazioni di interesse in tutta Europa. Sulla pagina http://www.honda.it/cars/new/coming-soon/honda-e/ev-register-interest/register-interest.html è ancora possibile registrarsi e ricevere le ultimissime news su Honda e.

      La tecnologia ibrida i-MMD, che sarà disponibile sulla Jazz di nuova generazione, ha debuttato in anteprima europea, lo scorso febbraio, sul nuovo CR-V Hybrid. Il consenso e l’apprezzamento ricevuti sono stati entusiastici, grazie alle prestazioni efficienti e ai consumi ridotti. L’intenzione di Honda, entro il 2025, sarà quella di estendere l’ibrido i-MMD anche alle auto dei segmenti più piccoli.

      La Jazz di nuova generazione sarà presentata in anteprima mondiale al Salone di Tokyo del prossimo autunno.

    • #14310
      Mastic
      Amministratore del forum

      Scartabello i soliti sito che guardo in cerca di spunti e trovo questo: una classifica della diffusione dei veicoli elettrici in Europa rapportata al PIL pro capite. Nulla di nuovo, lo sappiamo tutti che l’elettrico per ora è una scelta per ricchi. Ma i numeri rendono molto bene l’idea.

      La Norvegia, che assorbe il 49,1% del mercato di veicoli elettrici UE ha un PIL pro capite di 70mila200 euro, oltre il doppio della media UE (30mila600).
      Per contro, i paesi che assorbono meno veicoli elettrici sono anche i più poveri.

      Dateci un’occhiata, è istruttivo:

      https://www.acea.be/statistics/article/interactive-map-correlation-between-uptake-of-electric-cars-and-gdp-in-EU

    • #14607
      Mastic
      Amministratore del forum

      La Volkswagen ha fatto girare un prototipo elettrico sul vecchio Nurburgring con un tempo stratosferico: 6’05”
      Qui l’articolo (in francese) con il video del giro completo

    • #15081
      Mastic
      Amministratore del forum

      Mi era sfuggito questo interessante comunicato stampa del Touring Club Svizzero. Ve lo riporto

      Vacanze balneari con l’auto elettrica: è possibile?
      Berna, 19 giugno 2019. Recarsi in vacanza al mare con l’auto, soprattutto d’estate, è
      comune per numerosi Svizzeri. Ma ciò, visto il crescente successo d’immatricolazioni, può
      funzionare anche con l’auto elettrica? Il TCS ha fatto un test recandosi con diverse
      automobili elettriche in Costa Azzurra e in Toscana. Risultato: ci si può spostare con
      veicoli elettrici anche in Italia e in Francia a condizione d’essere preparati.
      Le auto elettriche sono sempre più apprezzate: fra dieci auto nuove vendute nel primo trimestre
      del 2019, una disponeva di un propulsore alternativo, con un aumento di addirittura del 130%.
      Resta il fatto che, a causa dell’autonomia limitata e di una rete di stazioni di ricarica mon ancora
      sufficientemente estesa, numerosi automobilisti esitano ad acquistare un’automobile elettrica.
      Tuttavia, il TCS ha compiuto due viaggi di prova che dimostrano che è possibile percorrere lunghi
      viaggi all’estero anche con una vettura elettrica.
      Ricarica in Italia: sì, ma al di fuori delle autostrade
      Sul mercato attualmente non ci sono fornitori che propongono tanto in Svizzera, quanto nel Sud
      dell’Italia una rete di ricarica sufficientemente estesa; pertanto, per questo viaggio-prova nella
      vicina Penisola è stato necessario trovare una soluzione alternativa. Il TCS ha scelto quindi
      Nextcharge, che non dispone di proprie stazioni di ricarica, ma che ha concluso contratti di
      partenariato con vari fornitori, tanto da essere in grado di offrire una fitta rete di stazioni di ricarica.
      L’app di Nextcharge dev’essere caricata precedentemente di una somma per poter pagare poi il
      rifornimento d’energia nelle varie stazioni, può essere sintonizzata su più lingue e la carta di ricarica
      consigliata è recapitata una settimana dopo l’ordinazione. Nel pianificare l’itinerario in Toscana, con
      sorpresa si è constatato che non c’erano colonnine di ricarica rapida sulle aree di servizio e di riposo
      delle autostrade italiane. Quindi, bisogna abbandonare l’autostrada e di conseguenza pagare il
      pedaggio per procedere alla ricarica.
      Grazie alla fitta rete di stazioni di ricarica, vacanze balneari senza problemi in Francia
      Per recarsi nella Francia meridionale, è stato pure necessario cercare un’alternativa per l’assenza
      di contratti di partenariato con fornitori svizzeri di stazioni di ricarica. La scelta è caduta su
      Chargemap, che a sua volta non dispone di colonnine di ricarica proprie, ma che, con accordi di
      partenariato, offre una rete molto fitta. La carta di ricarica costa 20 euro (una tantum) ed è
      recapitata circa una settimana dopo l’ordinazione. Contrariamente al modello italiano, il pagamento
      avviene a posteriori attraverso fattura. Il sistema francese è comodo in quanto le colonnine di
      ricarica rapida sono ubicate nelle aree di servizio delle autostrade.
      Aspetti importanti da osservare recandosi in vacanza con un’auto elettrica
      Questo test ha rilevato che è perfettamente possibile partire in vacanza con un’auto elettrica. In
      tutti i casi, è comunque necessario pianificare i tragitti, che possono essere concepiti in modo
      ottimale prevedendo delle soste per la ricarica ogni 35 / 50 minuti, abbinando momenti per acquisti
      o visite. L’inquietudine per la carenza di una rete di ricarica s’è rivelata infondata. Le infrastrutture
      di ricarica in Italia e in Francia sono a disposizione e, tenuto conto del numero ancora esiguo di
      auto elettriche circolanti, le colonnine di ricarica sono sovente libere. In futuro, ciò potrebbe tuttavia
      rivelarsi un problema.
      Grazie ai contratti di partenariato, le stazioni di ricarica dei fornitori svizzeri sono soprattutto ben
      presenti in Germania, Austria e Svizzera. Per i Paesi a meridione occorre dunque cercare un
      fornitore, dato che una ricarica presso una società terza può rivelarsi molto cara. Le soste di ricarica
      si consiglia d’organizzarle secondo la regola del 20/80%. Ci si fermerà dunque al più tardi quando
      l’autonomia scende al 20%. Questa riserva permette eventualmente di raggiungere la colonnina diPrevale la traduzione tedesca del comunicato stampa. 2/2
      Club leader in Svizzera della mobilità I dal 1896 I con 24 Sezioni I ~1.5 mio di soci I 210 pattugliatori I 370‘000 interventi per panne I 82% degli automobilisti soccorsi
      riprendono il viaggio I 49‘000 interventi di assistenza della centrale ETI I 5’100 consulenze mediche e 1’300 trasporti di pazienti I 21 centri tecnici I 143‘000 controlli tecnici di
      veicoli I 15 centri di guida I 9‘500 corsi di guida con oltre 100’000 partecipanti I 8 centri di protezione giuridica che trattano 40’000 pratiche l’anno e danno oltre 5’000
      consulenze giuridiche al telefono I 2 alberghi e 29 campeggi con 650’000 pernottamenti I 48 mio. di visitatori della TCS App e del sito-web tcs.ch I 9 mio di visite al proprio
      canale youtube I Distribuzione di 80’000 gilet riflettenti agli allievi di 1° elementare I TCS – sempre al mio fianco.
      ricarica rapida successiva, nel caso in cui la prima non funzionasse. Il processo di ricarica dal 20%
      all’80% richiede circa lo stesso tempo che dall’80% al 100%. Si guadagna quindi tempo ricaricando
      la batteria soltanto all’80%.

      Informazioni sui viaggi di vacanza con l’auto elettrica


      Italia (Emmen – Firenze – Cinque Terre – Savona – Torino – Emmen)

      Veicolo di prova Hyundai Kona EV
      Distanza percorsa 1512 km
      Consumo medio 21.6 kWh/100
      Totale dei costi di ricarica 183 franchi
      Costi per kWh ca. 0.56 franchi/kWh

      Francia (Emmen – Lione – Avignone – Cavalaire-sur-mer – Grenoble – Emmen)

      Veicolo di prova Tesla S85
      Distanza percorsa 1715 km
      Consumo medio 22 kWh/100
      Totale dei costi di ricarica 100 franchi
      Costi per kWh (Chargemap) ca. 0.40 franchi/kWh
      Costi per kWh (Tesla Supercharger, ricarica non gratuita) ca. 0.30 franchi/kWh
      Costi per kWh (Tesla Supercharger, ricarica gratuita) Gratis

    • #15630
      Mastic
      Amministratore del forum

      Un paio di giorni fa avevo letto su Repubblica questa storia della Tesla della polizia americana che aveva dovuto interrompere un inseguimento perché era rimasta senza elettricità. Notizia ghiotta e divertente.

      Ho trovato ancora più divertente oggi leggere il blog di Paolo Attivissimo e scoprire che era una bufala. Incredibile, ma adesso le bufale iniziano a girare anche su queste tematiche. E ci cadono autorevoli quotidiani, visto che oltre a La Repubblica, che avevo letto io, Attivissimo cita pure IlSole24Ore.

      Dunque non è vero che la polizia è rimasta senza corrente. E nelle puntualizzazioni successive è detto anzi che stanno pensando di acquistare una seconda Tesla per la loro attività di pattugliamento su strada.

      Qui il blog di Attivissimo:

    • #20303
      Mastic
      Amministratore del forum

      Tanto per rompere le scatole a @sec, rispolveriamo un po’ di elettrico puro, con il comunicato del Touring Club Svizzero giunto questa mattina 🙂
      Ah, il cambio franchi svizzeri euro è a 0,90. Quindi un litro di benzina gli svizzeri lo pagano decisamente meno di noi. Ma non sanno che farsene, che lì i controlli su strada sono seri.

      Oooooo, poi basta parlare di elettrici eh!

      Conformemente al calcolo 2021 del TCS, i costi chilometrici medi sono
      diminuiti di un centesimo rispetto all’anno precedente, scendendo a 70 cts/km. Per la seconda volta, il
      TCS ha preso in considerazione non soltanto il costo medio per chilometro, ma anche il costo complessivo
      delle cinque vetture con motore a combustione interna e delle cinque auto elettriche più vendute.
      Risultato: sebbene il loro prezzo d’acquisto sia più elevato, le vetture elettriche si rivelano meno costose
      a causa del minor prezzo del carburante e dei servizi meno onerosi. Tutto ciò, anche se nel 2020 i prezzi
      dell’elettricità sono aumentati e quelli del carburante sono diminuiti.
      Il calcolo annuale dei costi chilometrici compiuto dal TCS dimostra che i costi al chilometro per il veicolo
      medio TCS (veicolo a benzina, prezzo d’acquisto 35’000 franchi e una percorrenza annua di 15’000
      chilometri) sono diminuiti di 1 centesimo nel 2021, rispetto all’anno precedente, scendendo a 70 centesimi
      al chilometro.
      I veicoli elettrici convengono
      Accumulati per oltre 10 anni, i minori costi di carburante e di manutenzione di un veicolo elettrico
      compensano, dopo un determinato chilometraggio, il suo prezzo d’acquisto maggiore da nuovo. Più questo
      chilometraggio è elevato, maggiore è il potenziale risparmio di carburante su un veicolo elettrico. Paragonata
      all’anno scorso, questa differenza risulta minore, dato che il costo dell’elettricità preso in considerazione per
      il calcolo è di 0,2 CHF/kWh (0,15 CHF/kWh all’anno scorso), mentre quello della benzina si attesta a 1,45
      CHF/litro (1,61 CHF/litro all’anno scorso) e quello del carburante diesel a 1,53 CHF/litro (1,73 CHF/litro
      all’anno scorso)*.

      P.S. Sec, è una banale provocazione la mia! Il problema è che mi manca un’uscita in moto. E il tempo è anche bello (come ogni lockdown che si rispetti)

      • #20317
        sec
        Partecipante

        Capo, sei riuscito a fare una cosa quasi impossibile: fare MOLTO RUMORE con l’ ELETTRICO!

        Urge dare una spolverata a quella Tuono. Tu ce l’ hai pure a portata di mano.. pensa a chi ha la sua a centinaia di km di distanza. Anzi, sai che fai? Chiama Rob e fatti dare le chiavi del 748, cosi’ fai due cose buone:

        – le fai sgranchire un po’ le ruote
        – ti rifai la bocca con una bella signora attempata, ma di classe e carismatica. Ne hai bisogno, dopo quel TRAPANO SU RUOTE! 😀 😀 😀

      • #20318
        sec
        Partecipante

        anzi, parlando di Rob… vado OT apposta, per sporcarti questo thread che e’ fin troppo “pulito” per i ns. gusti.

        Sai che ha combinato il fellone? Qualche giorno fa voleva mettere in moto il GS per un giretto. Apre il box, tira la moto fuori e scende per chiudere la saracinesca. Chiude, torna verso l’ elefante… oblo’ dell’ olio del carter espulso, praticamente ha inventato la “corsia dei box in bagno d’ olio! ”

        😀 rido… ma che curiosa sfiga…

    • #20406
      sec
      Partecipante

      Te lo do io l’ elettrico….

      😀 😀 😀

      Approfitto del SUO thread per fare ufficialmente partire la campagna per il RECUPERO DI ZIO FRANCO.
      Non ce la faccio a pensarlo in sella ad un FRULLATORE! 😛

      Per quanto mi riguarda, le modalita’ “staliniste” del marketing dell’ elettrico mi hanno oltremodo stufato. (…salviamo la W@llera!! 😀 )

      … la coppia istantanea… il rendimento efficiente… la curva di potenza piatta…. qui pare che il motore elettrico sia piu’ onnipotente del creatore e l’ unico problema sia quello di fornirgli una batteria adeguata. Che e’ solo questione di tempo, per inciso: tra due/tre settimane abbiamo triplicato il range e l’ anno prossimo colonizziamo Marte con un razzo elettrico.

      Le cose stanno cosi’? Forse no…

      Il capo ci ha detto che quando apriva il gas sulla Livewire la corrente andava via piu’ veloce di un fulmine. La velocita’ massima, poi, non era cosi’ “brillante” (diciamo anche penosa, per quanto inutile ed anacronistica possa risultare la maggiore velocita’ – ed implicitamente la potenza – di una QUALSIASI moto termica).

      Guardatevi la curva di coppia di una Tesla 3:

      https://insideevs.com/news/338935/tesla-model-3-battery-h1as-power-to-spare-ludicrous-mode-anyone/

      Scorrete in basso, ci trovate le curve potenza/coppia di ognuno dei due motori.

      Coppia piatta, eh? Potenza dappertutto, eh?
      Che la potenza sia lineare ci sta. Lo e’ la coppia e la potenza dipende da quella. Ma pare proprio che la tanto sbandierata coppia onnipresente ed onnipossente non sia cosi’ notevole come ci si diceva. Lo sara’ in valore assoluto… ma non in durata.
      Fino a poco fa credevo si trattasse di limiti imposti, di tagli elettronici per proteggere motore e batteria da surriscaldamento e non limitare l’ autonomia, tutti problemi risaputi.
      Beh, c’ e’ di piu’. BACK EMF od anche forza controelettromotrice.
      Un motore elettrico funziona producendo un campo elettromagnetico rotante in genere nello statore, la qual cosa induce una rotazione in un rotore in quanto il campo magnetico reagisce o con la corrente elettrica indotta nello stesso (motore ad induzione) o con il campo magnetico prodotto dai magneti permanenti presenti nello stesso rotore. Ora… quando c’e’ una situazione del genere, il campo magnetico del ROTORE produce automaticamente un campo magnetico OPPOSTO a quello dello statore e di fatto il campo magnetico totale risultante e’ proprio la differenza tra i due. Il campo magnetico prodotto dal rotore dipende da alcuni parametri ma la cosa che ci interessa e’ che e’ direttamente proporzionale dalla velocita’ di rotazione del campo magnetico originario. Ovvero piu’ si aumenta la velocita’ di rotazione del rotore, piu’ aumenta la forza controelettromotrice ovvero MINORE e’ l’ efficienza del motore (di fatto consumi energia elettrica NON producendo lavoro utile) e sopratutto CROLLA la COPPIA prodotta.
      Questa e’ una proprieta’ intrinseca dei motori elettrici quindi e’ una cosa assolutamente inevitabile, non dipende da future evoluzioni e futuri miglioramenti sul rendimento delle batterie.

      Chi l’ avrebbe mai detto…. alla fine ‘sti macinacaffe’ non sono poi cosi’ piu’ efficienti di un banalissimo motore termico e neanche il regime di utilizzo e’ poi drasticamente diverso….
      Si, resta l’ inebriante accelerazione istantanea. Beh: adesso si capisce perche’ parlano solo di quello: e’ l’ UNICO vantaggio che questi mezzi hanno! Di fatto: sono efficienti solo a regimi bassissimi.
      Certo, la coppia e’ notevole. In fondo basta implementare una bella trasmissione tradizionale a marce, anche automatica, per risolvere parte dei problemi. Gia’, peccato che alcuni ci hanno provato ad implementare semplici trasmissioni a due/tre marce ed alcuni hanno anche mezzi in produzione. Ma altri ci hanno rinunciato perche’ l’ eccesso di coppia ti spacca gli ingranaggi e di fatto la “marcia unica”, piu’ che una “caratteristica vantaggiosa” e’ piu’ che altro una scelta forzata.

      Qui sarebbe simpatico avere il parere di un esperto…..

      • #20409
        zio franco
        Partecipante

        Non ce la faccio a pensarlo in sella ad un FRULLATORE!

        Non ci sarò quando sarà il tempo,mi divertirò a immaginare quelli che io mai !
        col casco,con la cintura di sicurezza,la marmitta catalitica,l’ABS,il televisore a colori,la macchina fotografica digitale,lo smartphone,il navigatore,il borsello !

        Il borsello è forte,mi vengono così 😉

        • #20410
          Mastic
          Amministratore del forum

          Minchia Franco, il borsello?!?!?
          Ero ragazzino, ma proprio ragazzino, quando mio padre aveva il borsello. Mi piaceva da matti. Ne avevo voluto uno pure io, ed era più grande di me.
          Ma da dove hai attinto questo ricordo?

        • #20413
          sec
          Partecipante

          .. brazov… si, Brazo portava il borsello. Pensa te… 😀

    • #3814
      zio franco
      Partecipante

      @stinger

      Si certo,non se ne esce finchè ognuno vorrà portarsi il mezzo di locomozione vicino al letto

      Contesto un pò l’approccio di Bmw che si interroga sulla mobilità prettamente urbana,sulla quale credo solo al trasporto pubblico,tutto il resto sono passaggi intermedi pari a palliativi
      Il mezzo personale deve sparire dagli agglomerati prima o poi

      Per le tratte esterne il car sharing è l’ideale,la guida autonoma inevitabile subito dopo il NCC o Uber che si voglia

      Rimane appunto il “nostro” nocciolo,il mezzo di trasporto esclusivamente ludico e per il tempo libero,su questo Bmw ma anche Ducati o HD dovrebbero interrogarsi e interrogarci,ecco la provocazione del mezzo con bagno e camera da letto
      E sopratutto non si può prescindere dalle sovrastrutture,che sono le “strade” urbane,periferiche e per il tempo libero,completamente diverse ed attrezzate allo scopo
      Qui si gioca e si giocherà tutta la politica locale,chi indovina tre modelli sostenibili offre il progetto all’imprenditoria mondiale

    • #3815
      Mastic
      Amministratore del forum

      Contesto un pò l’approccio di Bmw che si interroga sulla mobilità prettamente urbana,sulla quale credo solo al trasporto pubblico,tutto il resto sono passaggi intermedi pari a palliativi
      Il mezzo personale deve sparire dagli agglomerati prima o poi

      Alleluia!

      Quanto alle infrastrutture non credo ci sia molto da inventare. Piuttosto c’è da investire. E questo, almeno qui da noi, può essere un guaio.
      L’uso ludico del veicolo si allontanerà dalle strade. Perlomeno l’uso ludico del Ducati 2V con il 2in1 aperto, la moto leggera ridotta all’osso e le gomme SC2 per andare a fare le pieghe da cattivoni, sognando di essere al TT.
      Alcuni cacciatori che conosco fanno già viaggi appositi per andare a caccia in paesi dove c’è selvaggina e dove è consentito sparare. Noi spediremo le moto in un paese dove ci faranno girare come i nonni, in piena anarchia. I più anziani sapranno addirittura impennare, pensampò. Quelli di mezza età andranno in pista. I giovani guideranno il simulatore.
      Sei contento così?
      Dai che scherzo!

    • #3817
      zio franco
      Partecipante

      Ce n’è da inventare si,e ci vogliono tanti soldi,tanto come al solito prima o poi, e non lo vedremo,i mezzi pubblici potranno circolare solo se non ci sono in giro mezzi privati,ormai anche i parcheggi sono come i cimiteri,occupano spazio per la mobilità

      Metropolitane autonome,di superficie per esempio,ma non con le corsie riservate,proprio tutto il centro riservato !
      Highway di collegamento tra paesi e città popolate di macchine a noleggio di parcheggi scambiatori verticali anche sotto,così non si trovano resti Etruschi e Romani

      Infine,per noi grandi spazi attrezzati,un mix di Cross Indoor,Adria e Mugello
      Grandi spazi coperti da pannelli solari e pale eoliche dove sotto girano i saltafossi,i fricchettoni col monster,gli esagitati sulle R1 #46 e qualche pioniere sulla Mugen di Mc Guinness o l’Energica per il TT Zero

      Esci dalla metro,prendi il car sharing con la famiglia e ti porti la tuta ed il casco,lasci l’auto fuori dal capannone di fianco all’Ikea e fiamme fino a sera
      Idem per l’auto eh,Daytona coperta o tipo A Bologna il piazzale del Motorshow con le Subaru e le Toyota Gr B da mille cavalli,e le Formula E…eccivuole fantasia ! 😉

    • #3818
      Mastic
      Amministratore del forum

      Ma che servivano oggi a merenda alla bocciofila del centro anziani???
      😀 😀 😀

    • #3819
      Mastic
      Amministratore del forum

      Perdona la battuta, ma mentre leggevo le tue previsioni futuristiche ho visto la mia foto, orgoglioso davanti a una moto concepita nel secolo scorso, completamente priva di ausili elettronici per la guida. E mi hai fatto sentire vecchio.
      Vai al diavolo! 🙂

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