Cancellato l’obbligo di assicurare le moto da competizione!
Salta l’obbligo paventato di assicurare tutti i mezzi utilizzati nelle competizioni. Un’ottima notizia per il mondo del motorismo agonistico. Ma sarà (giustamente) obbligatorio coprire i mezzi utilizzati nelle prove libere e quelli utilizzati su fondi privati
“Il Parlamento europeo, la Commissione europea e il Consiglio europeo hanno concordato che il Motorsport richiede un’assicurazione diversa dalla guida su strada. Questo pone fine ad anni di incertezza sui requisiti minimi di assicurazione che avrebbero potuto rendere lo sport impraticabile o troppo costoso da gestire”. Lo scrive la Federazione Motociclistica Internazionale (FIM) in un comunicato stampa che canta vittoria.
Dunque, dopo più di 3 anni dalla pubblicazione della proposta della Commissione europea, e dopo intense discussioni tra il Parlamento europeo e il Consiglio, si è raggiunto un accordo sulla revisione della direttiva sull’assicurazione auto. In sostanza le tre istituzioni europee hanno concordato che le modifiche alle leggi esistenti sull’assicurazione dei veicoli a motore dovranno specificamente esentare le attività di Motorsport, per “evitare una regolamentazione eccessiva“.
L’attività dei piloti è già assicurata!
Questa esenzione si basa sull’esistenza di un’assicurazione alternativa specifica per gli sport motoristici. E questo è sicuramente un nodo per tutte le altre attività connesse e non regolamentate, come le prove libere in pista (relativamente alle quali vi rimandiamo a un nostro precedente articolo). Ma anche l’uso di un veicolo esclusivamente su fondi privati.
Tutto ebbe inizio nel 2014, quando un incidente che ha coinvolto un rimorchio agricolo in una fattoria slovena nel 2007 ha portato a un cambiamento nell’interpretazione della legge europea sull’assicurazione auto (sentenza Vnuk). Prima di questo, si presumeva nella maggior parte dei paesi che la legge europea sull’assicurazione auto riguardasse solo i veicoli su strade pubbliche o in luoghi pubblici come i parcheggi.
Tuttavia, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che tutti gli usi dei veicoli in tutti i luoghi (compresi i veicoli su una pista) devono avere un minimo di assicurazione auto di terza parte.
La FIM, la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e l’ACEM (Associazione Europea Costruttori di Motocicli), insieme ai loro membri e alle associazioni collegate, hanno fatto pressione per cambiare la legislazione per esentare specificamente il Motorsport. Lo schema di riforma legislativa precedente avrebbe costretto i singoli piloti ad assicurare individualmente i loro veicoli da competizione, cosa che avrebbe comportato spese di diverse migliaia di euro per ogni veicolo da coprire.
Il presidente della FIM Jorge Viegas ha detto: “Questo risultato è accolto calorosamente dalla FIM e rappresenta una conclusione sensata e pragmatica delle discussioni. Gli sport motoristici sono unici e riconoscerli come tali nella legislazione è importante per garantire che i nostri concorrenti, volontari e spettatori siano adeguatamente coperti quando le cose vanno male“.
Cosa sarà coperto come Motorsport?
Il motorsport nella legislazione coprirà “gare, competizioni, allenamenti, test e dimostrazioni” all’interno di una “zona delimitata“, ma gli organizzatori saranno ancora tenuti ad avere un’assicurazione che copra qualsiasi terza parte, compresi gli spettatori e gli astanti, ma non i piloti e i loro veicoli. Gli eventi FIM e FIA hanno già questa assicurazione.
Ci sono ancora alcune formalità da espletare prima che la legislazione sia adottata come legge a livello UE, con un percorso che dovrebbe concludersi entro il 2021. In seguito, gli stati membri dovranno recepire la nuova legislazione entro la fine del 2023.
Per approfondimenti, la legislazione in discussione è un emendamento alla direttiva UE 2009/103/CE.
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- Prove libere: in arrivo l’obbligo di assicurazione? (13 febbraio 2020)
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