Dalla conquista del quinto titolo mondiale della Fontanesi al successo di ieri della Carrasco. La nostra forumista Dragonair ne parla sulle nostre pagine, e dà il via a una riflessione sulle donne nelle moto, nello sport e nella nostra società
Donne e moto. No, anzi donne e…
Ieri è stata una giornata incredibile per le donne nel motociclismo.
Il primo successo mondiale di Ana Carrasco (ritwittato anche da Marc Marquez questa mattina), il quinto titolo mondiale di Kiara Fontanesi. E diverse altre ottime prestazioni nel Mondiale Endurance.
Oggi ne scrivono tutti, perché non si può non scriverne. Però la Fontanesi di mondiali ne ha dovuti vincere un po’, per arrivare a un minimo di notorietà. Dribblando il gossip.
Eppure le donne motocicliste esistono da sempre, e vanno anche molto forte. Negli anni scorsi quando c’erano campionati femminili di velocità, se ne vedevano diverse andare da paura. Oggi ne è rimasta qualcuna. Leggo sempre di Letizia Marchetti, che conosco e ho visto correre spesso: velocissima. E ci sono le altre, di cui parla @dragonair nel nostro Forum.
Resta il fatto che sono poche le donne che vanno veramente forte. E si gioisce per un podio. Colpa della differenza di genere? Forse, per certi versi. Da sempre, anche in altri sport che conosco, si discute del perché le donne siano poco efficaci. Ci saranno ovviamente delle differenze fisiche, che però emergono soprattutto in alcuni sport, non in tutti. Ci saranno delle differenze nella mentalità e nella motivazione. Ci sono delle abilità differenti, scritte nel dna. Ma credo che il freno più forte sia culturale e sociale.
“Trattare le donne da donne”, sin da quando sono bambine, orientandone in qualche modo gli interessi, instillando in loro la convinzione che “sono donne”. Forse il danno più grosso è qui.
E mi viene in mente il commento libero e fuori dagli schemi, molto apprezzabile proprio per questo, fatto ieri dalla giornalista Irene Saderini, in diretta subito dopo la fine della seconda manche Superbike: per le donne emergere, anche nel lavoro, è difficile, perché debbono sgomitare più degli uomini.
Allora ben venga la gioia dei risultati di ieri delle motocicliste da corsa. Sperando che arrivi un giorno nel quale non ci si debba più compiacere di un podio mondiale. Perché lo considereremo una cosa normale. Nel frattempo, brava Ana, brava Kiara e brave tutte le altre!
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Quella di oggi è stata per il motociclismo femminile una giornata memorabile.
Sulla pista di Portimao, nella gara delle SST 300 Ana Carrasco ha vinto. Prima donna che sale sul gradino più alto del podio in un mondiale di velocità guidando la propria moto. Sottolineo la cosa, perché già lo scorso anno Kirsi Kainulainen aveva vinto il mondiale di sidecar come passeggera.

Kiara Fontanesi si è confermata per la quinta volta campionessa mondiale nel motocross. Titolo che si è giocata veramente nelle due ultime gare in un finale elettrizzante.
Per lei la prossima prova sarà la partecipazione all’All Japan Motocross, invitata ufficialmente da Yamaha, dove si confronterà con i colleghi uomini.

Sulla pista del Paul Ricard, nella prima prova del mondiale Endurance 2017/2018, l’equipaggio interamente femminile del Girls Racing Team, si è piazzato al 19. posto assoluto, 8. di categoria.

Durante la stessa gara la tedesca Lucy Glöckner, componente della squadra Schubert Motors by ERC ha ingaggiato un duello fenomenale con il plurititolato Sebastien Gimbert in una lotta per il gradino più basso del podio senza mostrare alcun timore.

Però al di là dei risultati, la cosa più importante e più bella è proprio il fatto che finalmente si riescano a vedere i frutti del lavoro e della passione di queste ragazze. Che finalmente le difficoltà che avranno sicuramente incontrato sul loro cammino e vi posso assicurare che spesso sono qualcuna in più di quelle dei ragazzi vengano relegate in un angolino. E tutto ciò anche grazie alla passione che aiuta a superare questi ostacoli.
Oggi io mi sono immedesimata in tutte loro, ero in sella con loro e mi sono sentita orgogliosissima di quello che sono riuscite a fare. Soprattutto per quello che riguarda il comparto velocità. Spero anche che ci siano tante altre ragazze e donne che come loro si lancino nella mischia, che lancino prima il loro cuore, che decidano di correre in tutte le competizioni, non solo quelle a loro riservate (delle quali comunque non smetterò mai di sottolineare il valore propedeutico) senza alcun timore di gareggiare assieme ai “maschi”.
La loro passione deve portarle lontane, deve far cadere i muri, perché andare in moto è libertà, è provare a mettersi in gioco, è trovare i propri limiti ed accettarli e farne tesoro e se poi il gioco riesce arrivare alla bandiera a scacchi è la ricompensa più bella.
Bella pagina di sport ieri,oltre che per il chi ma anche per il come
Ana,una gara memorabile,sempre li sul pezzo nei primi tre fuggitivi a mettere il pepe al culo a 36 piloti,strategicamente perfetta,sportivamnente aggressiva e concreta si merita tutti i complimenti anche senza levarsi il casco,da sottolineare nella pista più pazzesca del mondiale,con la griglia più densa di testosterone 😉
Un piacere vederla guidare

Se avrò un figlio (o una figlia) cercherò di fare in modo che le moto gli/le piacciano.
Dopodichè si vedrà come procedere, nel senso di fargli/le partecipare a corsi di guida, comprare le moto e l’abbigliamento, ecc ecc.
Come ha fatto papà con me, insomma.
Senza timore per nessuno, sia che avrò un maschio sia che avrò una femmina, perchè sarebbe un timore infondato, tantopiù se basato sul genere sessuale dell’avversario.
Per quanto mi riguarda e’solo una questione di numeri, le donne sono spesso piccole e leggere, vispe e maledettamente ostinate. Il motociclismo e’lo sport per loro!
Contro maschi o altre donne, non vedo nesusn vero limite.
In futuro non enfatizzare che hanno vinto delle donne,forse servirebbe ancora di piu’alla causa, non cederei alla tentazione della guerra dei sessi, soprattutto adesso.
Ultime 3 ore del Bol d’Or
https://video.lequipe.fr/video/tous-sports/motocyclisme-replay-bol-d-or-deuxieme-journee-22/x6146qf
Da 2h 15′ del filmato circa
L’ultimo quarto d’ora della corsa tutto dedicato all’epica battaglia tra la #48 di Lucy e Gimbert sulla Honda #111 con la carena aperta
Come fosse un GP dopo 24 ore
Per il 3° posto eh ! 😉
Alla fine ho ceduto… 🙂
Mi sono iscritto ad una pay-tv, a Eurosport.
Complice la irrinunciabile offerta sul basket a 30 € all’anno ed è compreso tutto il palinsesto di Eurosport, compreso MotoGP, SBK, F1, British Superbike.
Così mi sono guardato la grande vittoria di Ana Carrasco, che ha fulminato Garcia sul traguardo.
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