Viaggio in Corsica 2023

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    • #25345
      ICE2000
      Partecipante

      Come ogni estate, dal 2009 in poi, con la ovvia eccezione del 2020, appena si sente profumo di primavera inoltrata, per non dire estate, ecco che va in scena il consueto giro con gli amici.
      Un po’ per rivivere questi bei moneti, un po’ con la presunzione che il mio racconto possa servire ad altri ecco la cronaca e delle foto a corredo.
      Per il 2023 abbiamo pensato di tornare in Corsica, dove eravamo già stati 9 anni addietro, cercando di vedere cio’ che ci era mancato .
      Come sempre il viaggio dell’anno successivo origina dagli ultimi giorni di quello dell’anno precedente e durante l’inverno , con un susseguirsi di incontri e scambio di opinioni, viene definito il viaggio nei dettagli.
      La complicazione di dover prenotare i traghetti ci ha addirittura condotto in caccia già dal Verona bike expo, per cercare il banchetto della Corsica Ferries per spuntare codice sconto per le successive prenotazioni.

      1° giorno , 8/6/2023

      Veniamo al dunque, per il 2023 siamo in 7 totali, perdendo per infortunio ad un ginocchio l’8° partecipante a pochi giorni dalla partenza, dal porto di Savona alle ore 20.
      Gli impegni di lavoro decretano il destino di ciascuno: chi non puo’ fare altrimenti raggiunge il porto, chi è piu’ fortunato allunga il giro anche alla mattina del giovedi.
      Io sono tra i fortunati, il tempo di portare il cane in pensione, cambio veicolo ed abbigliamento e mi ritrovo con gli altri fortunati, definiti fankazzisti dagli invidiosi pomeridiani.
      Senza neppure un km di autostrada, decidiamo di andare in direzione ovest per passare da Gropparello , Bobbio, monte Penice e poi ancora Passo del turchino ed infine Savona.
      Peccato che il nuovo tomtom rider di Cristian abbia le impostazioni da enduro, Gropparello ce lo fa lisciare, navighiamo usando i cartelli stradali fino a Bobbio dove scatta la prima pausetta in un bar.
      Appena ripartiti, subito fuori dal paese ci sono le indicazioni per il Monte Penice, ma l’aria sta cambiando e delle nuvole minacciose si stanno avvicinando. Consideriamo che il Penice non è un vero passo, ma una strada senza uscita, quindi andiamo diretti verso Varzi e riusciamo nell’intento di evitare la pioggia.
      Scendiamo verso la pianura per velocizzare il passo, ma ormai la pancia brontola e a Ponte Nizza, sulla ss 461 ci imbattiamo per puro caso nel Ristorante Pizzeria Dedomenici e ci abbiamo preso su tutta la linea: pieno di lavoratori in pausa pranzo, mangiato da Dio( linguine al limone con sugo di coniglio) e speso neppure 20 euro a testa per antipasto, primo bevande dolci e caffe; a Reggio Emilia sarebbe fantascienza sia per la qualità che per il prezzo.
      Siamo nella valle “sbagliata” ma le tortuose stradine di collegamento ci farebbero perde troppo tempo, non ci resta che scendere fino a Voghera e risalire da Tortona e poi Ovada, anche se la strada è noiosa e la temperatura afosa.
      Non so perché, avevo la suggestione del Passo del Turchino, sulla SP 456, e mi è sembrata l’occasione perfetta per inserirlo nel tragitto per arrivare in Liguria, comodi per raggiungere la riviera di Ponente.
      Di buono c’è che salendo di quota viaggiamo piu’ freschi, ma la strada è molto trafficata, piena anche di camion ed onestamente anche il paesaggio ha un po’ deluso, in fin dei conti il passo è alto solo 591, non potevo certo aspettarmi un paesaggio alpino.
      Un bar appena scesi è occasione per rinfrescarci e vedere se siamo a posto con la tabella di marcia o dobbiamo invece prendere l’autostrada per velocizzare la marcia. Con i tempi ci stiamo , quindi avanti tutto per strada normale, raggiungiamo quindi la SS1 Aurelia, per noi abituati alla pianura è sempre affascinate percorrere una strada che costeggia il mare, ma attenzione al traffico: i motorini sbucano e sorpassano da tutte le parti, dicono di Napoli o Roma per il traffico dei mezzi a 2 ruote ma qui si difendono bene.
      Il nostro traghetto è in partenza in realtà dal porto di Vado Ligure,appurato dove si trova l’imbarco, procediamo in direzione Imperia, troviamo dei parcheggi riservarti alle moto ed entriamo nel primo bagno aperto per farci l’aperitivo vista mare. Fammi fare una telefona agli altri 3 dispersi per le autostrade: con 2 ci possiamo beccare alle moto, mandiamo la posizione con whatsapp, per Mot invece non resta che darsi appuntamento direttamente all’imbarco alle 20.00 con viaggio di notte.
      Dopo un’accesa discussione, ci fermiamo in una birreria per prendere da asporto la cena da consumare in nave: mi rifiuto di farmi fregare soldi per mangiare di merda sul traghetto.
      Ormai è ora di imbarcarsi, ma la nave è mezza vuota, la crew ci fa sistemare le moto in una corsia per tutta la lunghezza della nave con fronte di 3 moto. Ritroviamo nella pancia della nave anche l’ultimo ritardatario; ci siamo tutti e possiamo iniziare il nostro viaggio.
      Prese le chiavi della 2 cabine ,fatta una doccia rinfrescante e lasciata la roba ingombrante, saliamo all’aperto per prendere posto e poter cenare, accompagnati dalle molte bottiglie di birra corsa, venduta a prezzo da capogiro ma: ehi, siamo in fere no?
      Una voce metallica ci annuncia che la partenza è spostata alle ore 22.30, ma assicura l’arrivo ugualmente per le ore 7 nel porto di Bastia. Si vede che ci darà del gas. Non resta che andare in branda a dormire.

      2° giorno, 9/6/2023

      Il capitano ci ha dato del gas nella notte ed ha rispettato gli orari ed alle 7.45 siamo già fermi nella prima boulangerie in direzioni di Cap Corse con un ottimo croissant in mano ed un caffè bevibile.
      Primi sprazzi dell’educazione civica dei francesi: vedendoci in gruppo ci fanno uscire tutti insieme dal parcheggio, vedendoci si fanno da parte per farsi sorpassare piu’ agevolmente. Proprio come da noi in Italia, uguale.
      La D80 è appoggiata sulla costa, da un lato il mare e dall’altro la montagna punteggiata di macchia mediterranea. Sono io davanti a condurre il gruppo, anche se non ho una cartina ma non serve, mare a destra e via in direzione nord, risalendo il dito della Corsica.
      Nel punto piu’ a nord la strada si stacca dal mare, si arrotola su se stessa ed inizia la fase discendente della strada dove, in corrispondenza del Mulino Mattei ci fermiamo per le prime foto di rito.
      E’ dannatamente presto, avevamo fatto i conti di arrivare almeno un paio di roe dopo, per cercare di pranzare a Centuri, porto rinomato per la pesche delle aragoste. Niente, dalla strada vediamo un porticciolo sotto di noi, decidiamo di scendere li’ per allungare il brodo ma cazzo: il porticciolo è Centuri.
      Anche 9 anni fa ci fermammo qui , sempre in orario distante dal pranzo, e cosi’ ci eravamo ripromessi, in fare di stesura definitiva, di arrivare qui giusti per pranzo. LA velocità della nave ci ha fregato.
      Bar sul porticciolo a bere qualcosa, chiacchera, fai foto in giro ma piu’ delle 9.20 non riusciamo a tirare. Non ha senso sprecare ore fermi per far venire ora di pranzo. E’ destino che le aragoste non ce le mangiamo.
      Continuando in direzione sud l’andatura è turistica, rapiti dal blu del mare del Golfo di San Florenzo, superiamo la spiaggia nera di Nonza e rimango stupito dal fatto che ci sono perone a prendere il sole. Avevo letto infatti che il nero della sabbia fosse dovuto agli scarti di lavorazione dell’amianto, noi al spiaggia ce la vediamo dall’alto e proseguiamo.
      Cristian guida il gruppo, il cartello di un ristorante affacciato sul mare richiama la sua attenzione, scendiamo per un pranzetto a base di pesce, godendoci il fresco del mare.
      LA strada cambia nome, ora diventato D81, e poco dopo San Florenzo il percorso si sosta piu’ all‘interno, il nord della Corsica infatti è occupato dal désert des Agriates, infattibile per le nostre moto con le valigie e senza pneumatici specialistici.
      Ruguadagnamo la costa in corrispondenza di Ogliastro, ma dobbiamo andare avanti. Nel 2014 avevamo fatto tappa ad Ile Rousse per la notte, nell’edizione aggiornata abbiamo optato per Calvi.
      L’hotel prenotato su booking è il CALVI’ HOTEL: Avenue Christophe Colomb, e gente è una figata: parcheggio gratuito sul fronte e lato della struttura, talmente rinnovato che in alcuni zone è ancora un cantiere. Camere comode, con super doccia, il mare ed una bellissima spiaggia sabbiosa distano poche decine di metri. Il bagnetto e il solito giro di birre al termine ,sono una cosa sola.
      Per la cena raggiungiamo comodamente a piedi il centro, passando dal porto dove sono ormeggiati fantastici yacht, per salire per le strette stradine del caratteristico borgo di Calvi’. I modenesi ci hanno bidonato per andare in Sardegna e abbiamo perso la tecnologia di Andrea per trovare dove mangiare, torniamo al vecchio metodo: si prende a riferimento il prezzo di un piatto e lo si ricerca sempre nei vari ristoranti. Dopo aver scartato un po’ di ristoranti per la vicinanza con la versione live action di Ratatouille, entriamo in un bel bistrot vista porto. La margherita costa 13 euro ma il locale vale la pena e mangiamo bene; in fin dei conti Calvi è città fighettina e i prezzi sono piu’ alti, era nel budget.

      3° giorno 10/6/2023

      LA sveglia per me è alle 5.45, ho infatti deciso di partecipare al cimento del bagno all’alba che fanno Santi e Giuseppe tutte le volte che siamo in località di mare. LA luce è fantastica e l’acqua è quasi piu’ calda che ieri sera, o almeno ho questa suggestione. 2 bracciate rinvigorenti e via a fare doccia e colazione: alle 9 abbiamo fissato la partenza in moto.
      La meta finale della giornata sarà Corte, la città universitaria e capitale morale ,situata nel centro della Corsica, ma abbiamo ancora un obbligo con il passato da onorare: fare il bagno a Plage d’Arone, una meravigliosa spiaggia sotto Piana.
      Tempo ne abbiamo ed iniziamo la discesa con la strada litoranea D81B, a picco sul mare, tutta la magia della vista viene cancellata dal fondo della strada è un campo di patate arato, ottimo per una tappa del rally di Corsica.
      Dopo Luzzipeo la strada migliora ed è piu’ veloce, comunque tutta una curva fino a Porto.
      Nel gruppo Alan e Michel non erano mai, credo, stati in Corsica e quindi dobbiamo regalare loro la vista dei Calanchi di Piana, la strada è obbligata per raggiungere la spiaggia. Ok , le rocce rosse a picco sul mare sono da vedere al tramonto, quando si accendono come fuoco, ma anche di giorno fanno la loro figura.
      Foto di rito e proseguiamo per Piana, dove una strada scende ,verso il mare, fino al campeggio ed alla tanto attesa spiaggia di sabbia, non proprio al regola per la Corsica. Questa volta siamo preparati, abbiamo portato asciugamani e costume e possiamo farci un bel bagnetto rinfrescante. Siamo stati previdenti, prima di scendere alla spiaggia, abbiamo prenotato per il successivo pranzo al Cafe de la Plage, cosi’ tutto s’incastra alla perfezione. Sotto le strutture ombreggianti, ovviamente vista mare ci concediamo un bel risotto all’astice.
      Basta perdere tempo, in un continuo gioco di amarcord e ricerca ostinata di cambiare rispetto al precedente viaggio, abbiamo deciso di recuperare l’interno dell’Isola.
      La strada D84 sale verso est ed il valico del col de Vergio, in una strana ambientazione alpina ma dai profumi della macchia meditarrenea. Il traffico dei veicoli a 4 ruote è quasi sparito, sono molte invece le moto che incrociamo sul percorso. Cristian davanti pare averci preso la mano con il navigatore e non ci fa percorrere sterrati o strade strane, ma dopo una curva fa segno di rallentare. Che succede, successo qualcosa? No, semplicemente iniziano le bestie allo stato brado, annunciate da segni inequivocabili anche sulla strada. La merda di mucca ha un buon grip? Non voglio provarlo, quindi massima attenzione.
      Gli animali si fanno i fatti propri, non sono neppure spaventati dalle moto, è che proprio non ti considerano e se scelgono il momento sbagliato per attraversare, sono guai.
      Sembra che siano disposti per fasce altimetriche man mano che saliamo: al primo piano ci sono le mucche, piu’ su’ incontriamo i maialini e vicini alla vetta è il turno delle capre. Per la prima volta nel corso del viaggio vedo anche i segnali stradali crivellati di colpi da arma da fuoco.
      In cima del passo tocca fare i conti con l’orologio; decidiamo di andare dritti a Corte, arrivare al monte Cinto richiederebbe troppo tempo, tra andata e ritorno, visto che è una valle chiusa.
      LA strada si rituffa nel bosco, non ci sono 100 metri completamente dritti. Dopo il lago Di Calacuccia, seguiamo uno stretto canyon che termine in una diga artificiale. Come era prevedibile, di pomeriggio, in quota, il meteo sta cambiando e le prime gocce portate dal vento si fanno sentire, tuttavia per ora non vale la pena mettersi l’antipioggia e continuiamo.
      Un autobus svizzero sta facendo da tappo, neppure in moto riusciamo a superarlo perché sta in mezzo alla strada per non toccare le rocce della gola, va a finire che prendiamo una lavata colossale.
      Finalmente si fa da parte approfittando di uno slargo della strada, e lo passiamo di corsa, poco prima della fine della valle dove un bellissimo arcobaleno ci lascia intendere che a Corte ci arriveremo asciutti.
      Tanto è stato bello e costoso l’hotel di Calvi tanto è spartano e a buon mercato Hotel HR, 12, Avenue du 9 Septembre,. Il parcheggio è pieno zeppo di moto, anche se non c’è il garage, ma va bene cosi’. Blocca sterzo e via, siamo comunque in un cortile interno, c’è una quantità di GS nuovi di pacca che neppure una concessionaria BMW motorrad ne ha visti cosi’ tanti.
      L’hotel è tiratello a confort, non c’è ascensore ed il bagno in camera è piu’ parente stretto di quello del traghetto, ma per una doccia e una notte ci accontentiamo.
      Una ripida scalinata, ed un ponte su fiume Tavigliano, ci portano in Place Paoli alla ricerca della cena.
      Una breve scorsa alle indicazioni di tripadvisor ed eccoci al ristorante U Museu per gustare le specialità di carne, tra tutte il cinghiale.
      La cena è l’occasione per decretare la meta del 2024: Croazia con Spalato e Dubrovnik , con capatina in Montenegro e Bosnia

      4° giorno 11/6/2023

      Prima delle 9 siamo già dalle moto pronti a partire, in cerca di una boulangerie, abbiamo infatti declinato l’offerta della colazione in hotel.
      LA sera prima avevamo visto qualcosa di papabile, ma sarà che è domenica, è tutto chiuso.
      Il tizio in un bar ce ne indica un’altra ma è distante, perderemmo solo tempo, quindi vin in moto e la prima che troviamo aperta lungo la strada ce la facciamo andare bene.
      L’accoppiata bar + boulangerie costa un rene, in genere, ma mi fa morire la cosa che vai in un negozio a prendere le paste e al bar bevi e basta. Ed è il barista stesso ad indicarti la piu’ vicina panetteria. Troppo bello.
      Lasciamo la T20, la spina dorsale della viabilità dell’isola e porterebbe ad Ajaccio, per piegare invece per una via ben piu’ bella ma tortuosa, verso Ghisoni e da li’ percorrere il Défilé de l’Inzecca.
      La strada D344 discende vero la costa seguendo l’ennesimo canyon scavato da un fiumiciattolo, ma è veramente una tappa imperdibile. Al termine salutiamo Giuseppe a.k.a. Mot che deve proseguire per Bastia e prendere il traghetto. Per lui la vacanza è finita, mentre noi risaliamo il Defilè e proseguiamo verso l’interno per la D69: una serie infinita di curve e contro curve all’interno del bosco.
      La velocità di marcia, seppur commisurata alla conformazione della strada, è accettabile , ma non si fa di strada e ci vogliono ore per percorrere i km che ci separano dalla costa sud dell’isola. Io inizio ad essere stanco, inizio quasi a pregustare l’autostrada che da Livorno ci riporterà a casa.
      Poco prime a di Sartene, la ns stradina curvoso in mezzo alla macchia mediterranea si rituffa sulla piu veloce litoranea. Aumenta la velocità ma anche il traffico aumenta esponenzialmente.
      L’aria di mare evidentemente nuoce alle moto: nell’altro viaggio Santi rimase a piedi con la batteria del BMW, in questo il V strom di Michel segnala con una bruttissima spia rossa un problema all’inziezione.
      Ci fermiamo in un distributore, rifornimento e briefing tecnico. Googolando scopriamo che le moto prodotte negli anni di quella del ns amico, intorno agli 80000 km possono dare problemi ad una valvola/ sonda sulla marmitta, che si manifesta appunto con l’allarme dell’iniezione.
      Sante le moto giapponesi: aspettiamo qualche minuto che si raffreddi un po’ lo scarico, un tocco di spray magico wd40, motore un po’ piu’ su di giri e via che si prosegue senza alcun problema.
      Il blu del mare spunta sempre piu’ spesso, ormai ci siamo, Cristian ha la missione di andare nel primo posto che trova per mangiare ed evidentemente un cartello attira la sua attenzione.
      Capitiamo al Auberge U Sirenu, Route de Bonifacio Lieu dit Orasi, mentre ci accompagnano al tavolo sulla terrazza vista mare, vediamo una griglia enorme. MI sa che anche oggi ci abbiamo preso in pieno.
      Il caldo si fa sentire, ma la brezza sulla litoranea mitiga un po’ la sensazione di caldo.
      Il gruppo si ferma al belvedere che affaccia sulla spiaggia di Roccapina. Ne sono felice perè è un posto bellissimo e legato alla mia infanzia. Ora non c’è piu’ ma c’era una bellissimo e spartanissimo campeggio, enclave di reggiani. 2 foto di rito e proseguiamo per Bonifacio.
      Il porticciolo è bellissimo , ma noi andiamo nella città alta ed al forte.
      Non sono segnalati, ma lungo Port de l’Europe ci sono dei parcheggi riservati alle moto, all’ombra e talmente grandi che ci sta comoda pure una goldwing.
      Che novità, all’affaccio sulla Sardegna e sulle falesie c’è un vento forte ma comunque non fastidioso.
      Il mare è talmente blu da non crederlo vero, il bianco delle falesie quasi è fastidioso per gli occhi.
      Un saluto agli amici che negli stessi giorno del ns viaggio sono in Sardegna. Se mi sforzo poso quasi vedere Stefano fare il pieno di benzina alla sua assetata Xr.
      Due passi per il borgo di Bonifacio, buttiamo via i soldi per qualche souvenir e solito integratore di Sali minerali a base di luppolo e , qui in Corsica, castagne. Io mi rituffo nell’infanzia con una bella Orangina.
      Arrivati in fondo all’isola, tocca risalire la costa est , le bellissime spiagge di Santa Giulia richiamano Santi e Giuseppe come le sirene con Ulisse. Noi altri 4 preferiamo passare prima dall’hotel a lasciare la roba prima di raggiungere gli altri, errore che si rileverà “fatale” perche complice la stanchezza e delle nuvolette grigie , che per fortuna non faranno cadere pioggia, il richiamo della doccia e del letto è stato piu’ forte del mare azzurro.
      L’hotel Hôtel Holzer, 12 Rue Jean Jaurès, 20137 Porto-Vecchio, è a pochi passi da centro storico, dotato di un parcheggio, in aprte coperto e direi riservato alle moto, chiuso da un cancello con codice per l’ingresso. Il personale è stato estremamente gentile, si era raccomandata con altre moto di lasciare il posto per noi, che eravamo attesi in 8 moto. Tanto da booking non potevo piu’ cancellare camere, siamo stati larghi e ci siamo usati le camere in piu’ come singole. FAvorevole il rapporto qualità/prezzo
      Doccia, riposino e poi via in centro per l’aperitivo a base di birra Pietra, ormai vero e proprio sponsor tecnico del giro consumato nella piazza del paese. Ci raggiungono i 2 bagnati pomeridiani ed ormai è ora di cena.
      Finiamo al bel ristorante, che offre una magnifica terrazza che affaccia sul porto ed il golfo.
      Antipasto, pescato del giorno, 2 bocce di vino corso, ormai noi signorini ci trattiamo bene, ne usciamo con la pancia piena ma con 70 euro in meno a persona.
      A letto via, a riflettere sul costo dei ns peccati di gola.

      5° giorno ed ultimo giorno 12/6/2023

      Con la consueta tristezza dell’ultimo giorno di vacanza, dopo una ricca colazione, ci buttiamo sull’ultimo tratto di litoranea per risalire fino a Bastia, dove alle 12 abbiamo l’imbarco per il traghetto.
      LA strada è veloce ma noiosa, la costa è la meno affascinante e piu’ densamente abitata dell’intera isola, mi dà tuttavia lo spunto per parlare dei velox. Ne abbiamo incontrato giusto un paio nelle arterie maggiori e piu’ veloci in tutta la vacanza, piu’ una pattuglia ferma.
      Non sono dei buffoni come noi, non c’è il cartello ripetuto 1000 volte , non ci sono le scatole arancioni che forse c’è il velox, le balle stanno in poco posto. C’è il cartello radar, il richiamo al limite di velocità e dopo poche decine di metri c’è il velox, grosso montato su di un palo. Funziona? Non Funziona? Pero’ on c’è il cinema che c’è da noi, hanno limiti piu’ sensati dei nostri e via che si va.
      cartello velox

      velox

      Incredibile, siamo pur sempre in un pezzo di Francia, nel paese che ha inventato le rotonde, ne trovi 2 lungo la strada e invece di smaltire il traffico lo rallentano.
      È un bordello girare in un giorno feriale, piu’ ci avviciniamo a Bastia e peggio si viaggia; sta a vedere che lisciamo il traghetto.
      Allarme rientrato, 11.30 siamo al porto, decidiamo quindi di tornare nella vicina place Saint Nicolas e consumare una veloce insalata in uno dei bistrot che su di essa si affacciano.
      Entriamo al terminal, e senza che nessuno controlli biglietti e documenti entriamo nel ventre bollente della nave gialle della Corsica Ferries. LA compagnia è quella giusta, ma abbiamo preso la nave che arriva a Livorno? Lo scoprire solo qualche ora dopo, quando ormai sotto la rete italiana, vediamo che stiamo passando tra L’isola d’Elba e Capraia.
      Nulla, come da consolidata tradizione, il ritorno è una corsa casuale fatta da cani sciolti, chi ha piu’ fretta ci tira di piu’, chi è senza benzina si deve ricordare di farsela, non si aspetta nessuno.
      LA serie di messaggi di whatsapp sulla chat è il segnale che siamo tornati tutti, e che la vacanza è davvero finita.

      Note di costume
      LA gente è cortese, per strada ti agevolano il sorpasso, è un qualcosa di cosa’ contagioso che pure gli stranieri, pure gli italiani in vacanza qui, lo fanno.
      Solo a Corte, e 2 anziani , ho sentito parlare corso, nessuno ci ha parlato in italiano; piu’ è giovane l’interlocutore piu’ è facile che ti si rivolga in francese o al massimo in inglese.
      Su molti muri ci sono le scritte che inneggiano al Fronte di Liberazione Nazionale Corso, FLNC, e sui cartelli delle località, scritti in francese e corso, la riga istituzionale è spesso bombolettata di nero.
      Soprattutto nell’interno , sono abbondanti i segnali stradali crivellati di colpi.
      Ben inteso, non c’è stato un solo episodio spiacevole per voi, mai temuto per la moto o che altro, si sta da dio in Corsica.
      I corsi non son francesi, piu’ vero in passato che adesso forse. Sapevo di episodi anche contro i turisti, o dei numerosi furti di veicoli degli anni 70, specchio di un’arretratezza voluta dal governo centrale di Parigi. E’ piu’ un contrasto culturale con la Francia continentale che politica. Qualche mese fa ero incappato in un bel video di You tube ,del canale di storia Nova lectio che seguo, che ricostruiva questa nuova fase di indipendentismo corso, diventato anche molto violento all’indomani della morte del’attivista Yvan Colonna. Il video citava anche il mercato immobiliare corso, e ci ho fatto caso. ci sono zone che stanno costruendo a rotta di collo, sicuramente con capitali non corsi. Che ci sia una bollicina immobiliare che sta nascendo. Siamo passati davanti a 3 enormi basi militari , il cui spopo non è certo sicuramente tenere a bada i rivoltosi isolani, ma se la base crea un’indotto, lavoro banalmente, sei legato piu’ ad simbolo francese che autoctono. Nove anni 9, quando abbiamo fatto l’altro viaggio, mi era sembrato di faticare meno con la lingua, pero’ è normale per noi italiani trovarci un po ’ a casa sull’isola di Pasquale Paoli e Napoleone.

      Quanto costa la Corsica
      Come detto sono passati 9 anni dall’ultima volta qui, e la vita mi è sembrata piu’ cara.
      La benzina, erogata fino a Bastia in un regime di monopolio dalle pompe VITO, l’ho vista da un minimo di 1.930 ad un massimo di 1.990 €/litro
      Non abbiam certo fatto economia in niente, non è come ci siamo comportati noi che si fa economia: mai mangiato solo un panino, sempre seduti con i piedi sotto il tavolo pranzo e cena piu’ almeno 2 pausa birretta nel corso della giornata.
      Per i traghetti , andata con 2 cabine da 4 e 8 moto, e ritorno passaggio ponte con 8 moto abbiamo speso € 1025.60. abbiamo usufruito di un codice sconto, di € 30, preso in fiera a verona, valevole solo per alcune prenotazioni. Biglietti acquistati il 12 febbraio 2023. Il sistema mi ha chiesto estremi del documento di tutti ma mai la targa della moto.
      Dei 3 hotel, colazioni pranzi/cene , merendine, birre ed aperitivi ed ogni sfizio consumato in gruppo abbiamo pagato € 3975.22
      Dal computo è esclusa la benzina, che ovviamente ognuno ha pagato per se.

    • #25347
      ICE2000
      Partecipante

      il nostro roadbook

    • #25352
      ICE2000
      Partecipante

      I fankazzisti in viaggio sin dal mattino, aspettano a Savona gli sfigati partiti il pomeriggio

      pronti, partenza.... via

    • #25353
      ICE2000
      Partecipante

      Colazione a BAstia

    • #25354
      ICE2000
      Partecipante

      Tutto il gruppo nei pressi del mulino Mattei

      il porto di Centuri

    • #25356
      ICE2000
      Partecipante


      Alba a Calvi

    • #25357
      ICE2000
      Partecipante


      La splendida Plage d’Arone


      Pranzo vista mare

    • #25359
      Mastic
      Amministratore del forum

      Ma… che ti sei mangiato tutto il libro di Guerra e Pace?
      Con calma ti leggero, perché sei sempre interessante con i tuoi resoconti. Però, ammazza Nicola 😀 😀 😀

    • #25388
      ICE2000
      Partecipante

      dove sono finite le foto? ieri c’erano

      • #25389
        Mastic
        Amministratore del forum

        io le vedo. Sia da loggato con Opera che da sloggato con Chrome. Tu no?

    • #25400
      ICE2000
      Partecipante

      il gruppo in posa ai Les calanche de Piana

      Bocca di Verghju

      View post on imgur.com

    • #25402
      ICE2000
      Partecipante

      L’arcobaleno prima di Ponte Castirla

      Corte

    • #25403
      ICE2000
      Partecipante

      Roccapina

      Foodporn

      Bonifacio

    • #25404
      ICE2000
      Partecipante

      Aperitivo a Porto Vecchio

      Cenetta

      Ripartiti appena in tempo da Bastia

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